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Scatti di cinema - CliCiak 20, i vincitori

Giunto alla ventesima edizione, il concorso cesenate che premia i migliori fotografi di scena 2017.
di Olivia Fanfani


lunedì 17 luglio 2017 - Gallery

Cineteca di Bologna. I 53 fotografi in gara (che hanno presentato 1.995 fotografie per 86 film, cortometraggi e serie tv) sono stati giudicati dal fotografo Franco Bellomo, il produttore e critico Cesare Biarese, il professore di Storia della fotografia all'Università di Bologna Claudio Marra, il fotografo cesenate Marco Onofri e i giornalisti Paolo Mereghetti e Michele Smargiassi.
Tra un passaggio di consegna e la necessità di un confronto tra l'amministrazione comunale e lo storico ideatore della manifestazione Antonio Maraldi, si è celebrata la premiazione di un evento unico nel suo genere, in grado, negli anni, di giocare un ruolo fondamentale nella frangia meno conosciuta dei più prestigiosi set cinematografici.
Silenziosi, quasi furtivi, i fotografi di scena sono presenze costanti e invisibili, chiamati a osservare senza destare sospetti il fascino dietro l'inquadratura, per immortalare l'attimo esatto in cui è racchiusa l'essenza di un film. Lavoro non semplice - a volte costretti a sottrarre l'istante - scattano il volto corrucciato dell'interprete o la fuga dal set della diva. Si appostano invisibili, studiano gesti, abitudini e gli strani equilibri di quella "macchina cinema" che ha ben chiara la posizione di ciascun ingranaggio, assemblato con dovizia e precisione. Le uniche schegge impazzite che non si collocano da nessuna parte ma sono ovunque. Il talento nel cogliere un presente invisibile ai più: un attore che ripete la parte, o un regista mentre da indicazione alla troupe.
Quest'anno ad aggiudicarsi il premio per la miglior fotografia è stato Philippe Antonello, classe 1968, con lo scatto realizzato sul set di Ben Hur per la regia di Timur Bekmambetov, ispirato all'omonimo romanzo di Lew Wallace. Veterano del festival, Philippe racconta di come lo scatto sia stato il risultato di una serie di casualità - e anni di esperienza. "Non dovevo essere sul set quel giorno, produzioni di questo tipo hanno spesso più di un'unità (gruppi di lavoro che si alternano sul set). Nello specifico se ne contavano tre. Io ero lì per caso, dovevo scattare un posato al protagonista. D'improvviso mi trovo di fronte una scena epocale, oltre duecento comparse in costume. Mi sono chiesto perché nessuno mi avesse avvertito, una foto era necessaria! Ma l'ho fatta più per me che per la produzione, ed è venuta così, anche un po' per la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto. Spesso le foto migliori vengono per caso."

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Il premio per la miglior serie fotografica se lo aggiudica Francesca Casciarri. A farle valere il riconoscimento, la serie di scatti realizzati sul set di La fuga, lungometraggio di Sandra Vannucchi uscito nel 2016.
Il premio per la miglior fotografia di serie tv è opera di Gianni Fiorito per The Young Pope, diretto da Paolo Sorrentino.
Fotogiornalista dal 1980, Gianni Fiorito dal 1997 collabora con l'Università Federico II. "Jude Law era seduto in un angolo dello studio a Cinecittà, laddove tecnici artigiani hanno ricostruito fin nei minimi dettagli la volta della Cappella Sistina - forse un po' ridotta per dimensioni - uguale in tutto e per tutto all'originale. Ripeteva la parte, in uno dei rari momenti in cui è stato possibile immortalarlo da solo. Mi sono avvicinato furtivo, cercando il più possibile di non distrarlo e di non farmi vedere. A quel punto ho scattato."
Per la miglior fotografia, segnalazione a Federico Vagliati, classe 1986, che ha lavorato con il regista iraniano Amir Naderi sul set di Monte.
Per la migliore serie, segnalazione a Federica Scarpioni per il suo lavoro sul set di Sangue del mio sangue, diretto da Marco Bellocchio.
Premiata con la menzione speciale per la miglior serie a colori con il suo lavoro per la serie Gomorra 2, Emanuela Scarpa, con la sua esperienza per il filone "criminale", è l'incarnazione della dicotomia tra ricostruzione in studio e ambientazioni reali. Parla di quei set che scendono a compromessi con la vita vera, con le periferie delle grandi città, dove a separare realtà e finzione sono transenne di curiosi.
Il premio speciale Ritratto d'attore, è stato assegnato a Maila Iacovelli e Fabio Zayed, fotografi di scena di Moglie e marito di Simone Godano, per la sezione bianco e nero.
Il premio speciale Ritratto d'attore, per la sezione colore, riconoscimento ad Anna Camerlingo per le fotografie sulla scena di I peggiori di Vincenzo Alfieri.
Per la sezione Ritratto d'attore, segnalazione per Gianni Fiorito e le sue foto per The Young Pope. "Diane Keaton non ama farsi fotografare. Dopo ogni ciak scappava dal set con le cuffiette nelle orecchie. Ho studiato i suoi spostamenti per giorni, e quando ero abbastanza certo di quali fossero le sue abitudini, ho provato a seguirla. Una gestazione non certo facile e immediata, ma uno scatto che ripaga dei tanti sforzi, fosse solo per lo sguardo limpido di Diane."
Il premio Giuseppe e Alda Palmas, riservato al miglior fotografo esordiente alla rassegna, vinto da Melissa Cecchini per il suo lavoro sul set di In a Lonely Place di Davide Montecchi.

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