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Busan 2013, Tarantino vs. Bong

Ultimi fuochi per il Festival coreano.
di Emanuele Sacchi

La conferenza stampa di The Dinner di Dong-hyun Kim, film di chiusura del festival di Busan.
Dong-hyun Kim - Toro. Regista del film The Dinner.

venerdì 11 ottobre 2013 - News

Cresce l'attesa per Quentin Tarantino, oggi protagonista alle 17 in un incontro con il numero uno dei registi sudcoreani, Bong Joon-ho. Da una parte l'uomo a cui si deve buona parte della riscoperta del cinema dell'Estremo Oriente (quella scintilla scoccata nei '90 con le citazioni da John Woo e Ringo Lam nei primi film e con la distribuzione di Hong Kong Express negli Stati Uniti) e dall'altra colui che vanta il maggiore incasso della storia del cinema sudcoreano, The Host, capolavori del cinema d'essai come Mother e Memories of Murder e oggi un blockbuster destinato a conquistare il mondo come Snowpiercer. L'ideale per catalizzare l'attenzione su un evento quando il festival volge al termine e nelle sale prevalgono le repliche.

Tra le quali è possibile recuperare gioielli come The Fake, secondo film di Yeon Sang-ho, autore del cupo The King of Pigs. Ancora un film di animazione e ancora il suo taglio originale nel mescolare angst, crudeltà e surreale, sfruttando al massimo le potenzialità del cartoon, benché con un budget ridotto a disposizione. Un apocalittico universo senza speranza, un pugno nello stomaco anche per gli standard sudcoreani.

Non è da meno quanto a pessimismo e amarezza nella sua critica sociale Cao Baoping (The Equation of Love and Death), acuto osservatore dei mali della società cinese: Einstein and Einstein prosegue il suo discorso personale, con il racconto di una ragazza e del suo legame con un cane in cui emerge tutta l'alienazione delle nuove generazioni nella Cina moderna e il loro distacco irreparabile con gli adulti.

Ultima tornata per "Midnight Passion" con un trittico composto dall'horror-romance thailandese Pee Mak, l'americano Savaged, revenge movie tra Rob Zombie e I Spit on Your Grave, e una prima internazionale, quella di Grand Piano dello spagnolo Eugenio Mira. Protagonista Elijah Wood, nei panni di un pianista di talento minacciato da un cecchino invisibile: un thriller interamente ambientato in una sala da concerto. Per "Open Cinema" invece la (spesso gelida) serata all'aperto del BIFF Theater è dedicata ancora al Canada e a I'll Follow You Down di Richie Mehta, storia di una famiglia perfetta distrutta dalla misteriosa scomparsa del padre. Nel cast Gillian Anderson e Haley Joel Osment.

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