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Angelica: ritorna l'eroina

Il remake della serie di grande successo.
di Rossella Farinotti

In foto Michèlle Mercier e Claude Giraud in una scena del film La meravigliosa Angelica di Bernard Borderie.
Michèle Mercier (Jocelyne Yvonne Renée Mercier) (85 anni) 1 gennaio 1939, Nizza (Francia) - Capricorno. Interpreta Angélique de Peyrac nel film di Bernard Borderie La meravigliosa Angelica.

martedì 21 agosto 2012 - News

I nomi: Vsevolod Sergeïvich Goloubinoff e Simone Changeux. Dicono quasi niente, forse proprio niente, non c'è dubbio. Lui era un usbeco sfuggito alla Rivoluzione d'ottobre. Lei una giornalista francese che amava viaggiare. Si incontrarono in Congo, si sposarono poi ebbero un'ottima idea professionale. Ma non potevano portarsi dietro quei nomi, così li cambiarono in Anne e Serge Golon. Nomi certo più famigliari di quelli veri. Conosciuti da molti. È conosciuto da tutti un altro nome, inventato dalla fantasia della coppia: Angelica. Nel cartello delle eroine del cinema, quelle adottate dalle mamme per i nomi delle loro figlie, Angelica si affiancava a Rossella, Gilda, Sabrina. I Golon scrissero tredici romanzi con quella protagonista, che a sua volta portava un "cognome" nobile: Angelica di Sancé de Monteloup, Contessa di Peyrac e Marchesa di Plessis-Bellière. La vicenda della bellissima Angelica vive ai tempi di Luigi XIV, nella prima parte del Settecento. La giovane sventa un attentato al re, si pone dunque in un intrigo che la coinvolgerà per tutta la vita. Tutti si innamorano di lei, a cominciare dai re. Cappa, spada, tradimento, passione, sangue, letti, tanti letti. Mélo, romanticismo, avventura. I libri vendettero milioni di copie, i film non potevano essere da meno.
Francesi e italiani organizzarono una produzione all'altezza, affidarono la regia a un professionista che dava tutte le garanzie, Bernard Borderie. E poi la protagonista. La ricerca divenne quasi un fatto nazionale, un po' alla Via col vento, quando tutte le dive hollywoodiane avevano fatto il provino per Rossella O'Hara. Alla fine la scelta cadde su Michèle Mercier, un'attrice con talento, ma soprattutto con grande bellezza.
Ai tempi della prima Angelica, la Mercier aveva 25 anni e una discreta storia alle spalle. Gli esordi erano da ballerina, con un momento importante quando venne accolta nel gruppo di Roland Petit, ma riteneva di avere un appeal, e un erotismo, buoni per il cinema. E aveva anche un'ambizione, alta, rivaleggiare con Brigitte Bardot. Non fu mai una vera rivale di Brigitte Bardot, ma Angelica le avrebbe dato il successo che sappiamo. Nel 1964 venne posta la prima pietra di una serie di cinque film: Angelica. Seguirono La meravigliosa Angelica, Angelica alla corte del re, L'indomabile Angelica, Angelica e il gran sultano. Angelica&Michèle divenne un modello strepitoso, imprescindibile, un'identità che appartenne al pubblico femminile in profondità. L'identificazione era altissima. La magnifica avventuriera era diventata amica di famiglia.

Adesso Michèle... viene sostituita. Sì, perché è arrivato il momento del remake. La nuova Angelica sarà Nora Arnezeder, parigina ventitreenne, emersa, a sua volta, da una selezione molto larga. Anche la storia della neo-eletta è interessante, cosmopolita e avventurosa, se vogliamo. I genitori di Nora presentano curiose affinità coi coniugi Golon. Il padre è austriaco, la madre egiziana di origini ebraiche. Si sono conosciti a Bali, dove anche la bambina Nora ha vissuto, prima di tornare a Parigi per conquistarla. Nora, non c'è dubbio, non presenta l'appeal di Michèle, è una professionista che si è preparata, ha studiato, difficilmente sarà divorata da quel ruolo impegnativo, che di fatto, ha finito per penalizzare la Mercier. Angelica non presenta l'incanto, la classe, la qualità alta di una Sabrina, ma è sempre un nome che fa parte della memoria popolare del cinema. Quando Julia Ormond cercò di sottrarre Sabrina alla magnifica titolare Audrey Hepburn, ne uscì rimpicciolita, quasi umiliata. Ci fu chi scrisse (mio padre) che la Ormond sarebbe stata una perfetta cameriera di Sabrina. La Arnezeder affronterà quella parte con leggerezza e ironia. Si terrà una riserva, si terrà delle alternative. Esce da un'interpretazione non semplice, intensa nell'ultimo film di Alexandre Arcady, Ce que le jour doit à la nuit. Fra le alternative artistiche c'è l'intenzione di comporre canzoni e cantarle. Forse le ambizioni sono persino troppe, l'idea di "circoscrivere" Angelica potrebbe nuocere all'interpretazione. Anche alla scelta del nuovo regista si è posta molta attenzione, a sostituire Borderie sarà Ariel Zeitoun, uno che conosce oltre alle regole della regia, anche quelle del marketing, infatti in passato è stato produttore.
E poi, il tempo. In quasi mezzo secolo molto è cambiato, ciò che un tempo il cinema rappresentava "implicitamente" adesso è esplicito. Vedremo come saranno risolte, per esempio, le scene di sesso. Gli sceneggiatori dovranno applicare i nuovi codici con attenzione. Certo, il materiale è favorevole. E occorrerà porre un'attenzione in più, perché la signora Anne Golon, la scrittrice, 91enne, non si lascerà ignorare del tutto. Vorrà dire la sua su chi si prenderà cura di sua figlia Angelica.

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