C'era una volta in Spagna
Sarebbe potuto diventare una star del calcio se non si fosse rotto un piede all'età di quattordici anni e non avesse deciso di dedicarsi alla recitazione. È a teatro che José Antonio Domínguez – o più semplicemente Antonio Banderas viene notato dall'ancora sconosciuto Pedro Almodóvar che nel 1982 lo sceglie per interpretare il terrorista punk Sadec nella screwball comedy Labirinto di passioni. E se con il regista di Ciudad Real l'attore andaluso stringe un sodalizio che gli regala la fama internazionale (prima di esaurirsi otto anni più tardi con Légami!), è a Hollywood che Banderas ha la possibilità di esplorare e mettere a punto nuovi personaggi. Gli basta entrare nei panni del compagno di un giovane e brillante avvocato gay (Tom Hanks) in Philadelphia per vedersi aprire le porte della Mecca del cinema. Ultimamente l'attore si sta dilettando a dare la voce al Gatto con gli stivali nella saga di Shrek. E nonostante abbia dichiarato, non senza una punta di ironia, di odiare il personaggio perché le donne lo preferiscono a Zorro, è pronto a dargli la voce nel film d'animazione che lo vedrà protagonista nel 2011, Puss in Boots. In occasione del suo compleanno ripercorriamo la carriera di Banderas mettendo giù un tris dei suoi personaggi più celebri.

El Mariachi
La Trilogia del Mariachi di Robert Rodriguez vede Antonio Banderas sostituire Carlos Gallardo, il suonatore di chitarra di El Mariachi, nel secondo capitolo, Desperado. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes nel 1995, il burrito-western è il Pulp Fiction di Rodriguez. Banderas è perfetto nel ruolo del musicista errante che cerca vendetta dall'uomo che gli ha ucciso la fidanzata. L'attore tornerà negli abiti del misterioso chitarrista nel capitolo che chiude la trilogia, C'era una volta in Messico, dove si unisce a uno strambo agente della CIA (Johnny Depp) per sventare il complotto di un potente narcotrafficante che mira a diventare dittatore del Messico. “Una volta avrei cominciato ad eliminare il male dalla base. Adesso so che dalla vetta è meglio”. Parola del mariachi.

L'eroe mascherato
In ottant'anni dalla nascita dell'eroe messicano ancora nessun attore di origini spagnole aveva indossato gli abiti neri di Zorro. Nel 1998 Martin Campbell offre a Banderas la possibilità di entrare nella storia come primo spagnolo a interpretare il celebre spadaccino in La maschera di Zorro. L'attore offre corpo e volto al giovane bandito Alejandro Murrieta che viene scelto dal nobile Diego de la Vega (Anthony Hopkins) perché lo sostituisca nel ruolo dello spadaccino mascherato. “Quando l'allievo è pronto, il maestro apparirà” gli promette de la Vega, l'originale Zorro, mentre lo addestra a vendicare la morte della moglie per mano dell'acerrimo nemico Don Rafaèl Montero e il rapimento della figlia. Sette anni dopo Banderas torna con spada e maschera nel sequel La leggenda di Zorro, che però non ottiene lo stesso successo. La spia che mise su famiglia
Dopo il successo del Mariachi, Robert Rodriguez confeziona una nuova trilogia dedicata ai più piccoli: Spy Kids. Antonio Banderas interpreta un agente segreto che, insieme alla moglie conosciuta in missione (Carla Gugino), decide di ritirarsi e mettere su famiglia. Più che Banderas e la Gugino, i veri protagonisti della trilogia sono Carmen e Juni, i due scatenatissimi figli che s'improvviseranno mini-007 per salvare i genitori dalle grinfie del malefico Floop intenzionato a trasformare tutti gli agenti segreti in circolazione in farfugli attraverso un miscelatore genetico. Che sia opera di Rodriguez, Banderas o dell'effervescente interpretazione di Alexa Vega e Daryl Sabara, la trilogia dei bambini spia registra un grandissimo successo al botteghino incassando 112 milioni di dollari il primo, 85.000.000 Spy Kids 2 - L'isola dei sogni perduti e 111.000.000 Spy Kids - Missione 3D: Game Over.