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Caterina Murino: da Cagliari con amore

Solange, nel suo piccolo, è una donna estremamente triste, combattuta, che cerca di capire perché si innamora sempre dell'uomo sbagliato
di Marzia Gandolfi

mercoledì 27 dicembre 2006 - News
Secondo un sondaggio dell'Empire Magazine è la svizzera Ursula Andress la Bond-girl più bella della storia del cinema, indimenticabile nel suo bikini bianco. Ventuno Bond dopo è Daniel Craig a emergere dal mare con licenza di uccidere e di sedurre la bond-girl made in Italy in sella a un cavallo bianco. È Caterina Murino, cagliaritana sedotta e appassionata. Prima di lei c'era cascata Daniela Bianchi, la Tanya Romanova di Dalla Russia con amore (1963), due anni dopo è la volta di Luciana Palazzi, la letale Fiona Volpe di Thunderball. Per Tanya e Fiona James Bond aveva il carisma, il sex appeal e il volto di Sean Connery. Nel 1999, in 007 - Il mondo non basta, accanto al più ingessato Pierce Brosnan fa la sua apparizione "la ragazza dei sigari" di Maria Grazia Cucinotta. Breve ma efficace comparsa anche per la Murino nei panni di Solange, un affascinante e insoddisfatta moglie di un boss. Caterina Murino confessa che la sua bond-girl è una donna emancipata che ha trovato il suo posto nel mondo, magari proprio alle Bahamas tra le braccia di Bond, James Bond.

Oggi Bond-Girl a Hollywood e domani?
Non so cosa accadrà domani, cosa accadrà alla mia carriera. Posso dirle per certo che l'anno prossimo girerò due film: Santa Margherita da Cortona di Claver Salizzato e Tango in cucina di Marco Mazzieri, film che avevo programmato prima di girare Casino Royale. Sono contenta di tornare a lavorare in Italia, sono contenta di lavorare ovunque. Ho fatto film d'autore in Argentina e in Francia e sono aperta a ruoli belli e diversi. Casino Royale mi ha offerto la possibilità di interpretare una Bond Girl un po' diversa dal solito, più umana. Per questo motivo ho accettato, perché era molto diverso dai film che avevo fatto prima e sicuramente sarà diverso dai film che farò dopo. Adoro interpretare donne forti, donne che hanno una storia da raccontare. Solange, nel suo piccolo, è una donna estremamente triste, combattuta, che cerca di capire perché si innamora sempre dell'uomo sbagliato. La mia Bond Girl è diversa dalle altre, troppo impegnate a dimostrare quanto fossero più intelligenti degli uomini. Adesso nella storia e nella società le donne hanno trovato il loro posto e non hanno più bisogno di dimostrare nulla. Adesso siamo semplicemente donne, noi stesse con i nostri difetti e la nostra intelligenza. Anche James Bond è cambiato e Daniel Craig gli ha dato umanità.

Dunque il suo futuro lo vede internazionale?
Sì. Io parlo quattro lingue, ho recitato in Italia, in Germania, in Spagna e in Argentina, mi sento un'attrice internazionale, sono italiana ma vivo a Parigi. Mi piace sperimentare nuove culture, confrontarmi con altre culture. Ho lavorato anche in Grecia.

Hai visto i film di James Bond?
No, mai, li ho sempre considerati film per maschietti, film estremamente maschilisti, e non mi sono mai piaciuti. Per fortuna la mia insegnante di recitazione ha sempre amato questo genere e mi ha incoraggiata ad accettare il ruolo. Mi ha però consigliato di non vedere i film precedenti, perché mi diceva che questo ruolo era diverso, che questa donna non è nel cliché, a parte la scena del cavallo. Non voleva che mi riempissi la testa con altre immagini o altre interpretazioni, voleva soltanto che cercassi di capire perché questa donna si è sposata con un uomo così.

Chi è il James Bond di Daniel Craig?
Quando ho accettato di recitare in questo film avevo capito che questo Bond non è un eroe. Per la prima volta James Bond non è come Superman, è un uomo e una spia e, come abbiamo visto in questi giorni sui giornali, le spie esistono e muoiono. Bond è un uomo che fa un mestiere estremamente pericoloso, percepiamo che può morire, che ha un lato umano ma che è anche un uomo cattivo. Non lo giustifichiamo perché ha la licenza di uccidere, uccidere non è una cosa buona. In questo Bond tutto è estremamente più moderno, Bond non è un dinosauro della guerra fredda, è finalmente un essere umano e non un cartone animato come quello di Pierce Brosnan. Il Bond di Craig è più vicino alla spia russa morta avvelenata poco tempo fa.

Che effetto le ha fatto veder uscire Daniel Craig in costume dal mare?
Ero più concentrata a non cadere da cavallo che a guardare Daniel che usciva dall'acqua. Durante la mia prima scena, quella in cui entro a cavallo, pensavo soltanto a non cadere perché avevo avuto un brutto incidente prima del provino. Non era un cavallo del cinema, aveva 18 anni ed era abbastanza sfigato.

Aneddoti sull'amplesso con Bond?
Io e Daniel abbiamo cominciato a girare insieme dalla scena d'amore, siamo arrivati sul set presto, abbiamo ripetuto le battute ma poi è arrivato Martin, che ha sottolineato che Solange, il mio personaggio, è una donna insoddisfatta, che non ha una vita sessuale vivace col marito, dunque con Bond avrei dovuto avere subito un orgasmo. La scena non era scritta così, io e Daniel siamo rimasti perplessi ma abbiamo proseguito lo stesso. Avevo una fifa tremenda, dicevo a Daniel che dovevamo cercare di essere più credibili e meno ingessati. Proviamo e riproviamo fino a quando Daniel, prima di baciarmi e vedendomi nervosa, mi sussurra: "Forgive me, for everything" (Perdonami per tutto). È stato davvero carino. Ci conoscevamo soltanto da due giorni.

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