Il principe Vladimir ama follemente una donna, la cui morte porterà l'aristocratico a rinnegare Dio e a trasformarsi in vampiro. Espandi ▽
Transilvania, XV secolo. Il principe Vladimir, dopo la perdita improvvisa della moglie, rinnega Dio, ereditando così una maledizione eterna: diventare un vampiro. Condannato a vagare nei secoli, sfida il destino e la morte stessa, guidato da un'unica speranza: ritrovare l'amore perduto.
Besson gira un fantasy senza ricorrere a tutti gli elementi fantastici del romanzo che fa trasformare il suo protagonista a volte in un pipistrello o in un licantropo o in nebbia. Qui invece è l'utilizzo del profumo.
C'è la commedia quasi demenziale, c'è il film in costume con deriva quasi musical, c'è il meló quasi strappalacrime ma - ohibò! - a mancare quasi del tutto è proprio l'horror. Besson depotenzia consapevolmente questo aspetto non certo secondario nella storia delle rappresentazioni di Nosferatu. Ma lo fa con un senso dello spettacolo sempre alto e vorticoso.