Coreano, trovò in Hollywood la terra fertile per diventare una leggenda. Coreografo e gran maestro delle arti marziali, contribuì in maniera notevole ad arricchire il cinema degli States, per oltre trent'anni, con azioni di combattimenti orientali mozzafiato, creando migliaia di scene di lotta, esportando anche l'hapkido: tecnica che combina bloccaggi, punti di pressione, prese, calci e colpi di difesa che oggi sono usati anche per videogiochi come "Tekken".
Passò l'infanzia sotto l'occupazione giapponese (che durò fino al 1945) e fu proprio durante la Seconda Guerra Mondiale che, oltre a imparare a leggere e a scrivere nella lingua degli invasori, assimilò anche lo judo e il kendo come discipline per l'istruzione fisica. Con la fine del conflitto e la chiusura di tutte le scuole di arti marziali, la vita di Bong Soo-Han fu colpita da una miseria mortale che poi portò alla spaccatura del paese stesso. Riuscì a non morire di fame impartendo lezioni di arti marziali e la sua fama divenne così notevole che l'America, nel 1966, lo assunse per addestrare i suoi soldati durante la guerra del Vietnam e gli agenti dell'FBI.
Anche se Bong Soo-Han è apparso solamente in una manciata di film, ha lasciato una traccia indelebile nei film d'azione, debuttando come stuntman nella pellicola Billy Jack (1971) di Tom Laughlin (il quale fu suo allievo). Dopo il successo di questo primo film, Laughlin inserì Bong Soo-Han nel cast di Billy Jack (1971) con il nome di "Maestro Han". Recitò poi per John Landis in Ridere per ridere (1977) e per Curtis Hanson in The Little Dragons (1980), ma a lui si deve la famosa scena di lotta di Il presidio, scena di un crimine (1988) di Peter Hyams, dove Sean Connery in un bar dice a un tizio che lo vuole aggredire: «Ora, tu sei sicuro di voler lottare contro di me? Perché io userò solo il mio pollice. Il mio pollice destro; il sinistro è molto più forte di te.» Morì nella sua casa di Santa Monica, in California, dove si era ritirato a 73 anni.