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Tante esaltazioni (Tra cui quelle di Caprara del "Mattino", non tenerissimo in fatto di giudizi),una delusione non indifferente per l'esclusione dal Palmares di Venezia 2011. Come per "Baaria" nel 2009. Tralasciando il "Cigno nero", destinato a dividerci, cosa dovrebbe dire allora la regista di"Lourdes"? A parte tutto, senza avere visto -Finora- nessuno degli altri film in gara a Venezia quest'anno, sarei propenso a credere che la Giuria ci abbia visto abbastanza bene.
Forse chi scrive non ama alla follia il cinema di ispirazione teatrale, ma questo kammerspiel non mi è parso un gran film né il miglior Polanski. Per quello tornocon la memoria agli anni'90, ma questo paradossalmente gioca a sfavore di "Carnage": perché tralasciando "Luna di fiele"('92), anche l'eccellente "La morte e la fanciulla"('95)ricava l' ispirazione da una pièce teatrale. Con un'attenzione tutta diversa, però, per la psicologia dei personaggi, la contradittorietà delle loro reazioni attuali e del loro passato: e sullo sfondo, la possibilità di "Condannare" un presunto...innocente. "Carnage", invece, ci propone un (Sempre eccellente) Waltz impegnato in un prevedibile personaggio di cinico uomo d'affari, che in un "Kammerspiel" (con)tratta su una realtà lontana da lui, geograficamente e non solo: questo lo porta ad uno scontro con la Foster, tipica borghese "Wasp" che cerca anche lei di "introiettarsi"verso una realtà lontana da lei, con intenti però più dichiaratamente filantropici. Tra i due si consuma una tensione che però Polanski rinuncia a "sussurrare", e che alla fine esploderà in maniera più eclatante. Comunque, una figura femminile non completamente(Forse)idealizzata: in fondo, siamo sicurissimi che, dentro di sé, il regista non solidarizzi un tantino con chi ironizza su quell'impegno, che con un linguaggio sprezzante, certunidefiniscono "Terzomondista", oltre che "Radical chic"? I l marito della foster è una figura (Forse anche qui sta il punto) indefinita, ancora più gretta e meschina nelle reazioni (Il criceto abbandonato sul marciapiede, che "non riesce neppure a toccare".) La sua psicologia non appare caratterizzata benissimo: meglio a questo punto la figura della Winslet, anche se condivido le perplessità espresse da qualcuno relativamente alla scena del vomito. Dove "Carnage", indeciso tra caricatura e scene divertenti(Alcune, forse, nelle intenzioni più che nella realtà, come la gag reiterata del libro) funziona meglio è quando evidenzia la paradossalità di determinate situazioni, oltre che nella finezza dei dialoghi che talora emerge. Si pensi per esempio alla ribellione della coppia invitata rispetto agli altri quando li accusano della sorte da loro riservata all'innocuo animaletto: la Foster finisce per prendere lei stessa le distanze dal marito. Ma ove il film fa riflettere, oltreche (Parzialmente) divertire, è nell'evidenziare che, forse in preda ai fumi dell'alcol, le due coppie si "mescolino: le due donne ed i due uomini tra di loro, forse perché nel primo caso prevale una certa solidarietà femminile, e nel secondo i due uomini non sono poi così distanti tra loro come potevano (Forse)apparire.Non svelo il finale, per chi non avesse visto ancora il film: però -Mi ripeto- in "Luna di fiele" il paradosso finale era molto simile; e nonostante qualcuno -Non a torto- avesse rilevato una certa ripetitività durante la prima parte, si respirava un senso di paradossale "Morbosità" meno scontata.
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