Ciao. Chiedo scusa agli utenti del forum per il commento personale, inserito a titolo di recensione. Come spesso accade il feed-back immediato è latitante, almeno nel mio caso. Ovviamente, non aggiungo la votazione al film in quanto già ebbi modo di esprimerla
- benedetta bergagnini -
Perdona l'intrusione, il "tu" e l'inconsueta modalità di commento alla tua recensione. Ho provato più volte a "postarlo", ma senza ottenere il normale feed-back di avvenuto inoltro. Mi auguro non giungano successivamente in blocco .
Non so cosa ne penserai, intanto preciso che non si tratta di un commento orientato al sarcasmo, ma mi permetto di elogiare la tua recensione. Mi piace molto per la forma e la modalità con la quale hai espresso la tua opinione. Onestamente devo ammettere che un po invidio (ed altrettanto ammiro) le persone che riescono ad esprimere chiaramente, in forma scritta, il loro pensiero. Purtroppo... oltre ad apprezzare le qualità delle altrui stesure, mi piace anche rischiare d'esser "verbalmente" linciato. Il perchè di tale affermazione è legato al fatto che... sono in forte disaccordo con la tua opinione sul film. Proverò a chiarire il mio dissenso, ovviamente senza voler presumere, o pretendere che sia condivisibile. Tu inizialmente affermi: "..il film è, volendo, una trasposizione del concetto e della dinamica onirica..". A mio avviso, la chiave onirica che hai citato è si... contemplata nella trama, ma non è rivelata dalla sceneggiatura, la quale mi è apparsa essere estremamene velleitaria, debole ed inadeguata a reggere il film. In sostanza, l'aspetto onirico del "cigno nero" e legato essenzialmente alle presunte visioni "registiche" di Aronofsky, ad una invadente cpu-grafica ed una lugubre ma valida fotografia. Inoltre, alcune riprese ed il montaggio, volutamente frenetici e l'impiego di alcuni stratagemmi, tra i quali alcuni (ben meditati e furbeschi) turbamenti emotivi indotti da sequenze che di onirico hanno ben poco, non consentono, agli spettatori, di "accomodare adeguatamente" in ambito cognitivo le varie scene del film. Inoltre, in merito alla performance di Natalie Portman, pur essendo indubbiamente di alto livello, mi sento di esprimere qualche perplessità legata agli aspetti tecnici della sua prova. Se scorri qualche commento precedente al tuo potrai aver idea in merito. In definitiva... una pellicola sovrastimata con troppo fumo e poco arrosto (perdonami la stupida metafora). Scusandomi ancora con te e gli altri utenti del forum, resto disponibile per l'eventuale "lapidazione".
Saluti a te
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benedetta bergagnini
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martedì 12 aprile 2011
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grazie hollyver07!!!!!
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Caro Holly, ti ringrazio molto per le vissute considerazioni che hai maturato sulla base della mia recensione. devo ammettere che alcuni aspetti da te evidenziati gli ho riscontrati anche io durante la visione del film. la tua percezione dell'onirismo in qualità di concetto psichico e fisico suscita in me grande ammirazione per via della sua specificità e profondità. generalmente parlando, che cosa pensi della regia??? saluti a te (non ho alcuina intenzione "lapidarti"!!!)benedetta
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hollyver07
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martedì 12 aprile 2011
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grazie per il cortese riscontro
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Ciao dama. Dunque... per ora sono scampato ad una sommaria esecuzione, ahimé non sempre va così di lusso...! Scherzi a parte passo al sodo, la regìa del "Cigno nero". Nella regìa del film non ho assolutamente percepito la presenza di un tratto d'autore, il quale avrebbe potuto essere associato ad un Aronofsky davvero ispirato. Le riprese, in associazione al montaggio, non esprimevano metafore dell'io della protagonista, semplicemente, esse mi sono apparse come una volutamente convulsa presentazione di stati d'animo. Intendo convulsa perchè, pur seguendo, tematicamente, un progressivo decadimento psichico della protagonista, la drammatizzazione delle scene tendeva solo a confondere e stupire (anche a scandalizzare) lo spettatore.
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Ciao dama. Dunque... per ora sono scampato ad una sommaria esecuzione, ahimé non sempre va così di lusso...! Scherzi a parte passo al sodo, la regìa del "Cigno nero". Nella regìa del film non ho assolutamente percepito la presenza di un tratto d'autore, il quale avrebbe potuto essere associato ad un Aronofsky davvero ispirato. Le riprese, in associazione al montaggio, non esprimevano metafore dell'io della protagonista, semplicemente, esse mi sono apparse come una volutamente convulsa presentazione di stati d'animo. Intendo convulsa perchè, pur seguendo, tematicamente, un progressivo decadimento psichico della protagonista, la drammatizzazione delle scene tendeva solo a confondere e stupire (anche a scandalizzare) lo spettatore. Trucchi... in sostanza, di mestiere ma poco originali (scene morbose o psichedelicheche che poco spiegano e tanto confondono). In tutto ciò, difficilmente ho intravisto una regìa capace di trasmettere le emozioni ed il disagio di Nina. Inoltre, tramite simili espedienti, è stata abilmente mascherata la pochezza della sceneggiatura, debole e priva di spunti davvero importanti. Mi fermo qua, augurandomi che il post non debba nuovamente pubblicarlo in recensione. Ad ogni buon conto, restando a... portata di sassi... ti saluto.
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