Vlad Tepes, il conte Dracula, riceve al suo castello la visita di una donna che non si spaventa facilmente e vuole imparare da lui i segreti della scienza, per migliorare la vita delle persone. Si chiama Lisa Lupo e diventerà sua moglie, convincendo Dracula a conoscere gli umani e mischiarsi tra loro. Mentre lui è in viaggio, lei viene però condannata dalla Chiesa per stregoneria e bruciata sul rogo. Dracula giura quindi vendetta e dà alle genti di Wallachia un anno di tempo per lasciare il regno o subire la sua furia.

Io non sono un giocatore, non ho quindi esperienza con il materiale originale, ma quello che ho letto per documentarmi mi ha ricordato gli horror della Hammer con cui sono cresciuto. Ho considerato questo incarico come un'occasione per scrivere versioni eccentriche e moderne di quelle classiche storie medievali. E le ho scritte per tutti, non solo per chi ha giocato ai videogame.

Durante l'anno che ha concesso, Dracula prepara un'armata delle tenebre da scatenare contro la Chiesa. Il misterioso Alucard cerca di impedirglielo ma viene rapidamente sconfitto. Un anno dopo le genti di Wallachia non hanno lasciato il regno e i mostri si abbattono su di loro facendone strage, mentre la Chiesa perseguita i nomadi e saggi Speaker. In tutto questo un uomo della casata dei Belmont, cacciatori di mostri, viene convinto a tornare in azione nonostante la Chiesa l'avesse esiliato.

Trevor Belmont è dunque il protagonista, come nel terzo capitolo del videogame che ha ispirato la serie Tv. Allo scrittore e fumettista Warren Ellis era stato commissionato di trarne una sceneggiatura per un film già intorno al 2005, ma poi di quel progetto non si fece più niente. Quindi nel 2015 Ellis è stato avvicinato da nuovi produttori, perché trasformasse quel copione nello script di una miniserie animata destinata a Netflix. Tra i producer c'era Adi Shankar ed è stata sua la decisione di realizzare l'adattamento nello stile degli anime giapponesi.

Letteralmente quello che si vede sullo schermo è esattamente quel che volevo si vedesse. Mi è stato proposto un adattamento live action di Castlevania ai tempi dell'uscita del film Dredd, nel 2012, ma a mio parere doveva essere in animazione. Come fan del franchise, della sua mitologia e dei videogame in generale, questo era quello che volevo vedere.

La collaborazione con Netflix ha chiaramente avuto esito felice visto che, ancora prima della diffusione della prima stagione di quattro episodi, la serie è stata rinnovata per una seconda annata di otto puntate. Inoltre la piattaforma ha approvato un ulteriore progetto di Shankar, la trasposizione ancora una volta in stile anime di un'altra celebre serie di videogame: Assassin's Creed.

Castlevania è del resto stata realizzata con notevoli risorse, coinvolgendo per l'animazione lo studio americano Frederator, già dietro al successo di Adventure Time, inoltre il cast vocale è di alto livello. Il protagonista ha la voce di Richard Armitage (Lo Hobbit), Alucard quella di James Callis (Battlestar Galatica) e Dracula quella di Graham McTavish, ossia il Santo degli Assassini di Preacher. Non ci poi sono stati problemi di censura e la serie è estremamente esplicita nelle sue scene horror, tanto che per l'ambientazione con città fortificate assalite da mostri, che si lasciano smembramenti alle spalle, ricorda a tratti L'attacco dei giganti.

Sono un giocatore e un lettore di fumetti e per quanto sia contento che i fumetti vengano finalmente trattati con rispetto, per i videogame ancora non è così. Gli adattamenti sono equivalenti a quello che si faceva con i comics a metà degli anni 80, ancora non ci sono stati i corrispettivi di Blade, X-Men, Spider-Man e Avengers. Credo che questa serie sia però la miglior trasposizione da un videogame mai realizzata.

Warren Ellis e il regista Sam Deats hanno replicato non solo le scene d'azione e, nell'ultimo episodio, c'è una lunga sequenza che omaggia i videogame di genere platform. Lo scrittore, nella seconda stagione, avrà inoltre la possibilità di allontanarsi dal soggetto di "Castlevania 3" e potrà adattare più liberamente gli eventi della serie Konami, iniziata nel 1986 e comprendente oltre 30 titoli. Cui presto, anche per merito dell'interesse rinfocolato da questa versione televisiva, sembra si aggiungerà un nuovo capitolo per Nintendo Switch.