sebastianjuan
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mercoledì 1 marzo 2017
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capolavoro, di boyle
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Incredibile biglietto da visita per vedere questo film, tardi, soltanto ieri.
Oggi confermo le aspettative.
Capolavoro per sceneggiatura, racconto sfalzato su tre piani temporali e ottimamente raccontato con un ritmo serrato. La storia mi sembrava idiota ma mi sn fidato del biglietto da visita che mi è servito per superare il pregiudizio con un altro pregiudizio. Tempo 5 minuti avevo già un giudizio che mi spingeva avanti.
Capolavoro per fotografia: immagine stupende, coloratissime, particolari, affascinanti.
Capolavoro per punto di vista della narrazione: il punto di vista del regista è meravigliosamente fuori dai coglioni in una storia che per profondità di temi trattati nn riguarda credo nessuno degli spettatori occidentali che hanno visto il film personalmente, figuriamoci un regista.
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Incredibile biglietto da visita per vedere questo film, tardi, soltanto ieri.
Oggi confermo le aspettative.
Capolavoro per sceneggiatura, racconto sfalzato su tre piani temporali e ottimamente raccontato con un ritmo serrato. La storia mi sembrava idiota ma mi sn fidato del biglietto da visita che mi è servito per superare il pregiudizio con un altro pregiudizio. Tempo 5 minuti avevo già un giudizio che mi spingeva avanti.
Capolavoro per fotografia: immagine stupende, coloratissime, particolari, affascinanti.
Capolavoro per punto di vista della narrazione: il punto di vista del regista è meravigliosamente fuori dai coglioni in una storia che per profondità di temi trattati nn riguarda credo nessuno degli spettatori occidentali che hanno visto il film personalmente, figuriamoci un regista. Regista che ha avutola grande sensibilità di raccontare in questo modo: documentando. Il risultato non è però affatto un freddo documentario ma è letteralmente una bomba atomica di emozioni, ma ne parlerò più avanti. Ah il paradosso è che il sogno di diventare miliardari riguarda invece certamente milioni di persone...ciò che non li riguarda è tutto ciò che c'è dietro...un film che punta lo sguardo su mondi lontanissimi e diversi usando l'espediente del quiz televisivo visto da tutti per attirare tutti verso questa storia e questo mondo incredibile e vero. Non credo sia affatto scopo del film parlare dell'India, credo invece sia tutt'altro. Infatti il film non ha un messaggio potente e portante della storia, non ha un insegnamento. Eccetto forse che le migliori virtù umane alla fine pagano? E' presente questo ma non sembra il messaggio del regista, il cui punto di vista su questo resta fuori.
Capolavoro pwe musiche, per come musiche anche oscene (Jay oh, oh!) si incastrino perfettamente ed armoniosamente in questa miscela esplosiva di emozioni che è questa fantastica opera d'arte.
Di Danny Boyle....film che definire emozionante è un eufemismo..una vera esplosione di emozioni, rabbia, gioia, dolore, amore, felicità si provano restando incollati all'incalzante racconto della messa in scena tra immagini fantastiche e scene che si susseguonio ad un ritmo incalzante.
Grandissimo film come ce ne sono pochi
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dandy
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mercoledì 1 marzo 2017
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d:era scritto.
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Dal romanzo di Vikas Swarup,la classica favola del povero che riesce a riscattarsi grazie agli insegnamenti appresi sulla propria pelle nel corso di una vita difficile.Tecnicamente sfarzoso,sostanzialmente semplicistico:le tragedie sono sempre edulcorate e la vittoria finale di Jamal che avviene in modo casuale è un tantinello troppo.Però i protagonisti sono azzeccati,specie i bambini.E il coinvolgimento a tratti è innegabile.Diciamo che è al livello di un "onesto" film di genere hollywoodiano.Grande successo all'uscita.A Venezia è stato respinto,mentre a Toronto è stato premiato e agli Oscar ha vinto otto premi su dieci nominations(miglior film,regia,sceneggiatura non originale,fotografia,musica e conzone originale,montaggio e sonoro).
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Dal romanzo di Vikas Swarup,la classica favola del povero che riesce a riscattarsi grazie agli insegnamenti appresi sulla propria pelle nel corso di una vita difficile.Tecnicamente sfarzoso,sostanzialmente semplicistico:le tragedie sono sempre edulcorate e la vittoria finale di Jamal che avviene in modo casuale è un tantinello troppo.Però i protagonisti sono azzeccati,specie i bambini.E il coinvolgimento a tratti è innegabile.Diciamo che è al livello di un "onesto" film di genere hollywoodiano.Grande successo all'uscita.A Venezia è stato respinto,mentre a Toronto è stato premiato e agli Oscar ha vinto otto premi su dieci nominations(miglior film,regia,sceneggiatura non originale,fotografia,musica e conzone originale,montaggio e sonoro).Il balletto sui titoli di coda sottolinea come tutto debba essere preso come un sogno favolistico.Il doppiaggio italiano(ti pareva)aveva scambiato i mussulmani assaliti per assalitori nella scena in cui la madre del protagonista muore,ma dopo le polemiche l'errore è stato corretto.
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luca scialo
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lunedì 11 luglio 2016
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doyle prende in prestito bollywood
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Può un regista scozzese girare un film in perfetto stile Bollywoodiano? Certo, se il suo nome è Danny Boyle, conosciuto dalla massa per il cult anni '90 Trainspotting. Qui le vicende riguardano sempre giovani, ma a funestare le loro vite non è l'eroina, bensì la miseria. I tre protagonisti della pellicola sono nati e cresciuti nella miseria della sovrappopolata Moumbai, dove la vita vale poco o nulla. Malik ne vive tante sulla propria pelle: dalla morte della madre a un tuffo nelle feci per farsi fare un autografo dal suo attore preferito, passando per una cecità sfiorata ed evitata grazie al suo amico fraterno fino al lavoro come fattorino in un Call center.
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Può un regista scozzese girare un film in perfetto stile Bollywoodiano? Certo, se il suo nome è Danny Boyle, conosciuto dalla massa per il cult anni '90 Trainspotting. Qui le vicende riguardano sempre giovani, ma a funestare le loro vite non è l'eroina, bensì la miseria. I tre protagonisti della pellicola sono nati e cresciuti nella miseria della sovrappopolata Moumbai, dove la vita vale poco o nulla. Malik ne vive tante sulla propria pelle: dalla morte della madre a un tuffo nelle feci per farsi fare un autografo dal suo attore preferito, passando per una cecità sfiorata ed evitata grazie al suo amico fraterno fino al lavoro come fattorino in un Call center. Il tutto, sperando sempre di ritrovare la mai dimenticata Latika, ritrovandosi a partecipare al Quiz che in Italia prende il nome di "Chi vuol essere Milionario?".
Insomma, una continua prova di sopravvivenza, raccontataci da Boyle mettendo insieme due sfere dello spettacolo così distanti tra loro ma diventate di gran voga negli anni 2000: Bollywood e The Millionaire. Accomunate per essere entrambe fabbriche di illusioni, di sogni. Ancor di più nella contraddittoria India. Ma che a volte si realizzano.
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aristoteles
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venerdì 28 agosto 2015
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l'accendiamo ????
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La storia ,nella sua totalità,non è molto credibile,
Il Conduttore poi è veramente ridicolo,con tutta quella dose eccessiva di protagonismo e tutta la faccenda delle torture.
Tuttavia la sceneggiatura risulta frizzante e dinamica.
Ottimo l'escamotage del regista(quello del gioco a premi) per raccontare una storia d'amore,di povertà e di riscatto sociale.
Il tutto condito da un bel pizzico di originalità nell'esposizione dei temi trattati,
Jamal riscuote simpatia come le meravigliose immagini dell'India e tutti vorremmo vederlo vincere.
Insomma la pellicola funziona come prodotto di intrattenimento e non ci si annoia mai.
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La storia ,nella sua totalità,non è molto credibile,
Il Conduttore poi è veramente ridicolo,con tutta quella dose eccessiva di protagonismo e tutta la faccenda delle torture.
Tuttavia la sceneggiatura risulta frizzante e dinamica.
Ottimo l'escamotage del regista(quello del gioco a premi) per raccontare una storia d'amore,di povertà e di riscatto sociale.
Il tutto condito da un bel pizzico di originalità nell'esposizione dei temi trattati,
Jamal riscuote simpatia come le meravigliose immagini dell'India e tutti vorremmo vederlo vincere.
Insomma la pellicola funziona come prodotto di intrattenimento e non ci si annoia mai.
Davvero divertenti anche le musiche e il balletto finale.
E' un bel film ?????
Accendo "Sì"
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fabolando
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lunedì 16 marzo 2015
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le 1000 facce dell'india
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Violento, poetico, avventuroso, crudele, sporco, romantico, magico... Danny Boyle rappresenta magistralmente i mille volti dell'India visti nella saga di due fratelli attraverso l'originale situazione del quiz televisivo!
Qualche dubbio sulla caricatura (eccessivamente?) cinica del presentatore dello show e magari sui sistemi di tortura "militari" della polizia in quella circostanza (ma probabilmente sono plausibili) e sullo "scontato" romantico finale
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il befe
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martedì 10 marzo 2015
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che cult
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martedì 10 marzo 2015
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ce ne fossero
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martedì 10 marzo 2015
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capolavoro
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iuriv
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mercoledì 4 febbraio 2015
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e gerry scotti?
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Versatile come pochi, Boyle si da al melodramma, trascinandoci in India per seguire le avventure di Jamal, giovane cresciuto nelle baraccopoli di Mumbay e diventato milionario grazie al quiz televisivo.
La prima cosa che colpisce di questo film è la costruzione narrativa. Sospettato di barare, il protagonista della pellicola, infatti, si trova costretto a giustificare davanti alla polizia il motivo per il quale conosce le risposte di "Chi Vuol Essere Milionario'" che gli hanno consentito di arrivare a giocarsi la domanda finale.
Sfruttando questo meccanismo, Boyle da a ogni domanda un significato preciso nella vita di Jamal e ne ripercorre gli eventi, portando a conoscenza dello spettatore il vero motore che spinge il personaggio con tale ostinazione ad andare aventi: il suo amore per Latika.
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Versatile come pochi, Boyle si da al melodramma, trascinandoci in India per seguire le avventure di Jamal, giovane cresciuto nelle baraccopoli di Mumbay e diventato milionario grazie al quiz televisivo.
La prima cosa che colpisce di questo film è la costruzione narrativa. Sospettato di barare, il protagonista della pellicola, infatti, si trova costretto a giustificare davanti alla polizia il motivo per il quale conosce le risposte di "Chi Vuol Essere Milionario'" che gli hanno consentito di arrivare a giocarsi la domanda finale.
Sfruttando questo meccanismo, Boyle da a ogni domanda un significato preciso nella vita di Jamal e ne ripercorre gli eventi, portando a conoscenza dello spettatore il vero motore che spinge il personaggio con tale ostinazione ad andare aventi: il suo amore per Latika.
Ne esce un film dal ritmo altalenate, che scivola dalla frenesia dei momenti in cui si innestano le sequenze televisive, alla quasi contemplazione, quando i due piccioncini riescono a trovarsi e ritagliarsi un po' di spazio per loro stessi.
Oltre a questo, la pellicola trova il tempo di mettere sul piatto anche il dualismo tra fratelli. Il nostro Jamal, onesto e determinato, che lotta con il cuore nobile per ottenere ciò che desidera e Salim, ragazzo dall'animo ribelle, che decide di prendersi tutto con qualsiasi mezzo. In alcuni momenti sembra che Salim e Latika lottino per conquistare l'anima di Jamal, come nella più classica tradizione melò.
In effetti, dal punto di vista della trama, The Millionaire non offre nulla in più rispetto agli stilemi classici. La differenza, nel caso, la fanno le scelte stilistiche di Boyle, bravo come (quasi) sempre a mischiare musica e immagini, creando sequenze impressive che si fanno ricordare a lungo.
C'è anche un certo tratteggio della vita nelle zone povere di Mumbay, ma sembra funzionare per scopi esclusivamente narrativi, mostrando si il brutto di certe situazioni, ma evitando di spingersi troppo nel crudo, quasi staccando un attimo prima che le cose davvero agghiaccianti accadono. O come coprendole con un velo.
Del resto mi è sfuggito l'ipotetico sottotesto che dovrebbe essere rappresentato nelle sequenze in cui un paese di un miliardo di persone si ferma per seguire un quiz televisivo. Forse che la storia di Jamal ha unito la nazione? Forse che ai tempi di oggi l'unico mezzo per sentirsi legati è la televisione? Magari anche niente.
Tutto sommato, però, è un film che funziona e intrattiene con gusto. Probabilmente uno dei migliori nella carriera di questo regista.
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deniserost
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martedì 25 febbraio 2014
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chiunque può essere milionario
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Ambientato nelle "baraccopoli" dell'India, insegna che l'amore trionfa e la forza di volontà è più forte di qualsiasi cosa grazie alla strana storia di 2 fratelli e una ragazza a loro aggregata. Film scorrevole e mai noioso Boyle ancora una volta non delude, attori molto bravi, colonna sonora e sceneggiatura ottimi!!
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