Anno | 2021 |
Genere | Fantascienza |
Produzione | Francia, USA |
Durata | 12 minuti |
Regia di | Fede Alvarez |
Attori | Nicholas Braun, Rosario Dawson, Mark Duplass, Paul Walter Hauser, Nick Jonas Joey King, Aubrey Plaza, Aaron Taylor-Johnson, Lily Collins, Judy Greer, Laura Harrier, Danny Huston, Riley Keough, Stephen Lang, Jaeden Martell, Edi Patterson, Jenica Bergere, Karen Gillan, Shane Paul McGhie, Paola Núñez, Gilbert Owuor, Pedro Pascal, Danny Pudi, Ben Schwartz, Clancy Brown, Matt Corboy, Tessa De Nicola. |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 22 marzo 2021
Una serie antologica in cui i misteri nascono attraverso una serie di telefonate apparentemente normali e sconnesse che diventano rapidamente surreali.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Un uomo al telefono con la propria compagna inizia a sentire strani disturbi e la donna è spaventata da un misterioso intruso... Non è che l'inizio di una serie di eventi impossibili, infatti in altre telefonate ascoltiamo un uomo che lascia casa, ma in quelle che per lui sono poche ore per i suoi cari passano anni interi. E poi: un ragazzo sta per essere condannato per una telefonata che non ha mai fatto; un uomo che ha ucciso una donna si trova a parlare con la sua versione ancora viva nel passato; una donna cerca di comunicare con la madre di cui ritiene di aver causato la morte molti anni prima. Storie paradossali, dove il destino sembra seguire una logica impietosa quanto beffarda.
Adattamento americano all-star di una serie francese "short format", Calls è sostanzialmente un podcast, una sorta di Ai confini della realtà telefonico.
L'aspetto visivo è limitato a motivi astratti basati sulle onde audio, non molto diversi dagli screen saver di una trentina di anni fa. Alla regia troviamo Fede Alvarez, che si appoggia su un prodotto già ben rodato, in Francia arrivato alla terza stagione. Soprattutto Calls è la serie perfetta da "girare" durante una pandemia, con attori che incidono l'audio a distanza e con immagini generate al computer. Anche per questa semplicità hanno partecipato nomi di punta da Rosario Dawson in giù. Un cast ricchissimo a cui è stato richiesto uno sforzo intenso ma breve, visto che gli episodi durano tra i tredici e i venti minuti e si articolano su più conversazioni telefoniche, in una rotazioni di almeno tre o quattro attori per puntata (solo Aubrey Plaza e Clancy Brown tornano in modo significativo in un secondo episodio).
La vicenda parte con un accumulo di situazioni assurde che fanno pensare sia troppo facile sparare così tante cartucce in soli tredici minuti di dialoghi. Ma non è però il caso di scoraggiarsi: il pilot non è emblematico di quella che sembra (ma non è) un'antologia, perché in realtà le telefonate successive hanno luogo in un tempo precedente e raccontano situazioni molto più umane con cui empatizzare.
I paradossi temporali fanno scattare riflessioni sulla nostra natura, spesso smascherando le convenzioni e le ipocrisie, perché pongono i protagonisti di fronte a scelte assolutamente cruciali (e non di rado senza reale via d'uscita).
Le ultime puntate devono portare a compimento il mistero fantascientifico e chiudere il cerchio, ma all'incirca dal secondo al settimo episodio (su nove), pur in presenza di un elemento fantastico scatenante, siamo dalle parti di film come Locke e The Guilty. Forse però è L'immensità della notte - Vast of the Night il titolo che meglio rende l'idea di queste conversazioni impossibili e d'atmosfera notturna, per come lo schermo sia semplicemente nero, solcato da linee astratte. Il senso di incombente apocalisse, che cresce di racconto in racconto, è del resto il medesimo e nulla sembra poterlo evitare.
Importante notare che, a mettere insieme la durata di tutti gli episodi, se ne esce con quella di un lungo film, più che di una serie Tv. Calls è infatti fruibile al suo meglio in una un'unica sessione, perché molti piccoli rimandi attraversano le varie chiamate e rischiano di perdersi nella memoria se si lasceranno passare giorni o settimane. Non a caso Apple TV+ l'ha reso immediatamente disponibile per intero, a differenza di quanto fa abitualmente con le proprie serie: una volta tanto il binge watching è davvero consigliato.