Titolo originale | Zheltaya koshka |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Kazakhistan, Francia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Adilkhan Yerzhanov |
Attori | Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi, Yerzhan Zhamankulov, Yerken Gubashev . |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 18 giugno 2021
Un ragazzo vuole aprire un cinema insieme a una giovane prostituta di cui è innamorato.
CONSIGLIATO SÌ
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Kazakistan. Kermek è un giovane affetto da un leggero ritardo mentale che cerca di rifarsi una vita dopo una condanna. È convinto, avendo visto Frank Costello faccia d'angelo di Jean-Pierre Melville, non solo di assomigliare ad Alain Delon ma di poterlo imitare nel ruolo del Samurai. Il suo sogno è quello di poter aprire un cinema. Cercherà di realizzarlo con l'aiuto di Eva, una ragazza che si prostituisce.
"Non esiste solitudine più profonda del samurai, se non quella della tigre nella giungla" con questa frase si apre il film di Melville.
Kermek è solo come lui anche se lo circondano, in un territorio desolato, quasi una no man's land, individui di vario genere la cui insensibilità è elevata all'ennesima potenza. Lui però, ritenuto scemo, ha un sogno e lo vuole realizzare in un film che omaggia uno dei capisaldi del polar, si rifà allo stile della Nouvelle Vague, cita ad un certo punto il western e non rinuncia a gag surreali (vedi lo sparatore su tappeto elastico). Quella che però domina, a contrasto con tutto il contesto è la poesia di un piccolo uomo che a un certo punto sembra essere in grado di trasformare anche l'ambiente circostante rendendolo meno inospitale e più umano grazie a una fotografia che ammorbidisce le tonalità. Perché in fondo il cinema per Kermek e, si direbbe, anche per Adilkhan Yerzhanov, ha tra i suoi compiti anche questo: avvicinare l'essere umano a se stesso, consentirgli di ripensarsi e di aprirsi a un altrove che può anche trovare spazio in un telo teso nella steppa. L'impresa però è sempre più ardua e Kermek ne avverte la complessità capitolo dopo capitolo di questo racconto per immagini.
“L’animale che dunque sono”, Jaques Darrida. - “Cosa sai fare, Kermek?”- - “So fare Tutto”- Kermek è il protagonista di GATTO GIALLO dell’uzbeko Adilkhan Yerzhanov, che porta in Orizzonti - a Venezia 77- uno sguardo personalissimo e immaginifico da lande diradate di steppa.&nbs [...] Vai alla recensione »
Ci sono gli sport estremi e poi c'è la cinefilia estrema, chi ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia 2020, primo festival in presenza dopo il lockdown, non ne è certo esente e dunque non ha faticato poi molto a identificarsi nel protagonista di Yellow Cat (Zhltaya koshka) del regista kazako Adilkhan Yerzhanov. Presentato nella sezione Orizzonti, Yellow Cat è infatti la storia Kermek, un ladruncolo [...] Vai alla recensione »
Il cinema e il suo impatto sulla costruzione di un immaginario collettivo mondiale, sulla base di questo, in una sperduta regione del Kazakistan, il regista Adilkhan Yerzhanov ambienta il suo film trasognante Zheltaya Koshka (Yellow Cat). L'ex detenuto Kermek è ossessionato dal potente immaginario di un film di cui ha sentito parlare in carcere Frank Costello faccia d'angelo (Le Samouraï, 1967, Jean-Pierre [...] Vai alla recensione »