Irradiated

Film 2020 | Documentario 88 min.

Anno2020
GenereDocumentario
ProduzioneFrancia, Cambogia
Durata88 minuti
Regia diRithy Panh
TagDa vedere 2020
MYmonetro 3,09 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Rithy Panh. Un film Da vedere 2020 Genere Documentario - Francia, Cambogia, 2020, durata 88 minuti. - MYmonetro 3,09 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 4 giugno 2020

Un film sulle persone sopravvissute all'irradiazione della guerra ed è raccomandato a coloro che credono di essere immuni da essa.

Consigliato sì!
3,09/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,67
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Rithy Panh mette lucidamente a nudo gli abissi di crudeltà che l'essere umano può raggiungere.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 28 febbraio 2020
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 28 febbraio 2020

Un viaggio nel dolore. Lo schermo si divide in tre parti per dare un rimo alla sofferenza e moltiplicarla. Ogni dolore è unico ma lo schermo ce ne prova l'universalità.

Rithy Panh è da sempre un Maestro nel mettere a nudo gli abissi di crudeltà che l'essere umano sa raggiungere talvolta senza neppure averne una totale consapevolezze talaltra convinto che ciò sia funzionale a un Bene Supremo. In questa occasione non si limita però a rimanere legato al titolo. Monta infatti immagini di tutti gli eventi bellici o di massacri etnici che hanno costellato la Storia da quando i Lumière hanno inventato il 'cinematografo'.

Panh accompagna le immagini con un commento musicale a cui si aggiungono considerazioni su quanto la cosiddetta umanità è in grado di mettere in atto.

Avrebbe potuto aggiungere, sul piano sonoro, le grida, i lamenti, le imprecazioni delle vittime quando erano ancora in grado di produrli. Invece se ne astiene e questo, invece che abbassare il livello di reazione dello spettatore, lo eleva. Perché dinanzi a quei volti, a quei corpi a quelle bocche di bambini spalancate nel grido divenuto silente la condivisione della sofferenza si fa ancora più intensa.

Si potrebbe pensare che questa denuncia della perversa ostinazione dell'uomo nel procurare dolore su vasta scala sia frutto di un pessimismo ormai totalmente radicale, di una sfiducia assoluta nella possibilità di riscatto da parte di coloro che si dicono uomini. Invece è proprio questa lucida progettualità nel mostrare la capacità di produrre orrore e morte che fa di Panh un uomo di Pace.

Solo un regista che spera ancora che lo spettatore possa reagire di fronte a queste immagini può ricercarle e riproporle. Convinto che la realtà su cui il cinema è in grado di far riflettere possa accendere in chi guarda l'idea del "Mai più".

Contagiati dalla guerra.
mercoledì 29 gennaio 2020

Un film sulle persone sopravvissute all'irradiazione della guerra ed è raccomandato a coloro che credono di essere immuni da essa.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 1 marzo 2020
Gherardo Ugolini
Close-up

Il concorso della Berlinale 2020 si conclude col botto, con un film che potrebbe mettere d'accordo tutti, aggiudicandosi l'Orso d'Oro. Il film è intitolato There is no evil, diretto dal regista iraniano Mohammad Rasoulof, giunto al settimo lungometraggio nell'arco di una ventina d'anni. Il film ha un unico paradossale difetto che potrebbe penalizzarlo per l'ottenimento del massimo riconoscimento: il [...] Vai alla recensione »

sabato 29 febbraio 2020
Simone Emiliani
Film TV

Il modellino di una casa, una foto di famiglia. Dopo lo strepitoso L'immagine mancante, ancora un viaggio doloroso nella memoria nel cinema, per Rithy Panh. E, di nuovo, un film sulla sopravvivenza. Stavolta però il lavoro, da intimo e sofferto, diventa un'operazione prima di tutto teorica. Come lo è il dare forma al Male nella storia attraverso il footage, con lo schermo diviso in tre, dove ogni [...] Vai alla recensione »

sabato 29 febbraio 2020
Katia Dell'Eva
Cineforum

Bastano pochi minuti di Les Irradiés, perché nella mente spunti l'etichetta del film-saggio. Una forma che, per antonomasia, rimanda a sua volta a Chris Marker. Del resto il film di Rithy Panh, altro non è che questo: una lunga, efficace e dolorosa dissertazione sul male, sulla morte, sulla disumanità e, di conseguenza, sui suoi opposti, la vita e l'umanità.

venerdì 28 febbraio 2020
Simone Porrovecchio
La Rivista del Cinematografo

Il regista cambogiano Rithy Panh è sopravvissuto al terrore dei Khmer rossi e nel suo film presentato nella competizione berlinese, Irradiated, riprende e tratta le sue terribili esperienze. Ma il suo tentativo di mostrare l'indicibile annegano, purtroppo, nel kitsch. Che le parole non possano descrivere un tale livello di orrore, così come il ricordo di quegli orrori (ha perso tutta la famiglia davanti [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 febbraio 2020
Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi

Eppure ci deve essere un modo per fermare il flusso della morte che irradia dal 20esimo secolo, e non basta spezzare o far specchiare le immagini in uno split screen trino per interrompere l'eco sconcertante dell'odio indicibile che questo repertorio porta con sé, ancora intatto, cristallino e pronto a divampare nuovamente. Irradiés è allora il nuovo dispositivo escogitato da Rithy Panh per disinnescare [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 febbraio 2020
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

In un schermo suddiviso come un trittico, si susseguono scenari di guerra e morte, eliminazioni di massa, dai campi di concentramento fino alla bomba su Hiroshima e Nagasaki, mentre talvolta il sole irrompe sullo schermo portatore di energia, la stessa che genera la vita e la morte. Tra reperti storici e cinematografici, scorrono immagini spaventose, terrificanti.

NEWS
BERLINALE
sabato 29 febbraio 2020
 

Un film sui sopravvissuti all'irradiazione della guerra, raccomandato a coloro che credono di essere immuni da essa. Vai all'articolo »

BERLINALE
venerdì 28 febbraio 2020
Giancarlo Zappoli

Una denuncia della perversa ostinazione dell’uomo nel procurare dolore su vasta scala. In Concorso alla Berlinale 2020. Vai all'articolo »

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