Documentario che procede per astrazione e generalizzazione: Rithy Panh in gara a Berlino 2020 per mostrare gli orrori indicibili dell'umanità, ma l'operazione è discutbile
di Simone Porrovecchio La Rivista del Cinematografo
Il regista cambogiano Rithy Panh è sopravvissuto al terrore dei Khmer rossi e nel suo film presentato nella competizione berlinese, Irradiated, riprende e tratta le sue terribili esperienze. Ma il suo tentativo di mostrare l'indicibile annegano, purtroppo, nel kitsch. Che le parole non possano descrivere un tale livello di orrore, così come il ricordo di quegli orrori (ha perso tutta la famiglia davanti ai propri occhi) è cosa certa. Irradiated però non è un'operazione sincera.
Panh lavora con immagini che dovrebbero avere lo scopo di offrire agli spettatori l'esperienza del sopravvissuto all'orrore. [...]
di Simone Porrovecchio, articolo completo (4787 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 28 febbraio 2020