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                Il film è ispirato ad una storia vera: l'eccidio di Cielo Drive (non Sky drive, si chiama così e tu baby non puoi farci niente; se non ci credi digita in google mappe: "Cielo Drive, Beverly Hills, California, Stati Uniti") a casa si Roman Polansky e sua moglie Sharon Tate nel quale, assente il regista, morirono la moglie e numerosi suoi ospiti. E' ispirato ma non è un documentario, tant'è che riporta alcune varianti significative, come ad esempio che Sharon non è morta, anzi è andata ad informarsi allegra e lieta su cosa sia stato tutto quel casino.La regia è di Tarantino e niente da dire; invece qualcosa da dire sulla scelta di cosa rappresentare. Conto nella vostra comprensione per la mia scarsa cultura in fatto di cinema: non so distinguere sostanzialmente la sceneggiatura dalla responsabilità della produzione o altri particolari, perciò parlo semplicemente di scelte e mi disinteresso di chi sia la colpa.
 La decisione di romanzare l'eccidio è patetica; non da intendersi nel senso che il risultato è scadente ma che la scelta è patetica, ha un contenuto triste e pietoso che di certo non renderà ai morti gli anni perduti né toglierà agli altri morti (di vecchiaia in galera) gli anni vissuti da condannati.
 La scelta del punto di vista, quello di un personaggio secondario che per il miracolo della narrazione diventa il protagonista, è molto tarantiniana delle Iene, non di Pulp Fiction o di Jachie Brown; se si apprezza Tarantino bisogna apprezzarlo tutto, amarne anche i difetti, io non l'amo ma lo accetto, tuttavia lo interpreto come una futile necessità di originalità laddove la linearità logica e forse banale sarebbe più efficace.
 La scena del Spahn Ranch è encomiabile nella ricostruzione dell'atmosfera ma indulge eccessivamente nella critica al modo di vivere della comune che, ironicamente, si scontra coi luoghi comuni della sporcizia, dell'imbroglio. Probabilmente Tarantino dovrebbe capire se credersi ribelle oppure allineato, valutando che in medio stat virtus. Peraltro quello che storicamente è emerso come personaggio guida della devianza nella comune non è nemmeno trattato, se si esclude una comparsa di venti secondi nella ricostruzione storica del sopralluogo introduttivo.
 Insomma un bel film, due ore e mezza di piacere ma peccato che non sia stato di più e avrebbe potuto esserlo.
 
 
 
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