Titolo originale | Maquinaria Panamericana |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Messico, Polonia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Joaquín del Paso |
Attori | Javier Zaragoza, Ramiro Orozco, Irene Ramirez, Edmundo Mosqueira, Delfino López César Panini, Javier Camacho, Israel Ruiz (II), Regina DuPacci, Cecibon Garcia. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 25 novembre 2016
Quando si lavora per Maquinaria Panamericana, se è parte della famiglia.
CONSIGLIATO NÌ
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Negli uffici della Maquinaria Panamericana tutto sembra procedere come ogni giorno: tutti fanno più o meno finta di lavorare senza preoccuparsi più di tanto del perché. Quando giunge la notizia della morte del presidente della compagnia Don Alejandro, il personale è colto dal panico. Il vice di Alejandro, responsabile dello sfacelo aziendale, dà vita a un folle tentativo di chiusura nei confronti del mondo esterno, quasi a voler congelare il momento.
Il registro grottesco è uno dei più difficili da gestire in modo appropriato. Il termine di paragone diviene quello di registi come Marco Ferreri, Luis Bunuel, Blake Edwards o Augusto Tretti, di cui in sostanza si è perso lo stampo. Guarda a loro, con ogni probabilità, anche Joaquìn Del Paso, ma si ferma al dito senza scorgere la luna. Bastano pochi frame di Maquinaria Panamericana per intuire tutto ciò che avverrà in seguito. L'azienda che si trasforma in un campo di battaglia per un darwinismo distorto stile Signore delle Mosche, il lavorare (poco) senza molto senso diviene lavorare invano senza nemmeno il residuo di uno scopo, si alternano i cicli di disperazione e riscatto della crisi dell'azienda, metafora della crisi con la "c" grande che affligge Messico e mondo.
Tutto è "gridato", spiegato eccessivamente, fin dopo i titoli di coda. E i simboli utilizzati, a partire dallo sguardo del presidente, che muore rivolto verso la finestra, aggravano anziché aiutare. Così come i riferimenti pretestuosi a David Lynch, con tanto di ronzio cacofonico che cresce mentre la macchina da presa si avvicina a un uscio misterioso. La materia meritava differente perizia.