Les premiers, les derniers

Film 2016 | Poliziesco, +13 98 min.

Regia di Bouli Lanners. Un film Da vedere 2016 con Bouli Lanners, Albert Dupontel, Max von Sydow, Michael Lonsdale, Suzanne Clément. Cast completo Titolo internazionale: The First, the Last. Genere Poliziesco, - Francia, 2016, durata 98 minuti. distribuito da Academy Two. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 novembre 2016

Bouli Lanners qui nelle vesti di attore, sceneggiatore e regista.

Consigliato sì!
3,25/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema crepuscolare e illuminato dai suoi personaggi, Les premiers, les derniers è un film essenziale e orizzontale che riprende i codici del genere.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 17 febbraio 2016
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 17 febbraio 2016

Cochise e Gilou sono cacciatori di taglie su un pick-up e dentro un mondo che ha perso i colori. Cochise parla poco e incalza l'orizzonte, Gilou cova un dolore e siede accanto assorto. Ingaggiati per ritrovare un cellulare dal contenuto compromettente, arrivano in un paese di poche anime e nessuna intenzione. Compresi nella loro missione, incrociano Esther e Willy, una coppia in cerca di una bambina e di un riscatto, e Clara, una donna 'in panne' che vive sola con la figlia adolescente. Toccati dai loro destini decidono di farne parte ma prima dovranno vedersela con una gang locale che imperversa lungo le strade deserte o dentro 'saloon' fumosi. Ad aiutarli interviene anche Jésus, un vagabondo di buona volontà con la 'piaga' nella mano e la vocazione per la giustizia. Agenti di piccoli gesti invisibili dentro la nebbia, trovano insieme la strada che conduce alla luce.
Western metafisico dentro i piani di Beauce, Les premiers, les derniers è un film essenziale e orizzontale che riprende i codici del genere: cacciatori di taglie, duelli, manipolo di cattivi, una donna che vive sola in una casa isolata come in un film di John Ford. Alternando piani lunghi e primi piani, il quarto film di Bouli Lanners è agito da una necessità interiore, ogni personaggio ne ha una, e da un'umanità che resiste in un territorio monotono e in un mondo evacuato lanciato verso la fine o magari, come sembra suggerire l'epilogo, un nuovo inizio. Perché Les premiers, les derniers comincia nell'oscurità e avanza verso la luce, cuore del racconto, malgrado la violenza e la morte.
Attore e autore belga che ha cominciato la sua ricerca formale con la pittura, Lanners affianca Albert Dupontel e interpreta un cowboy che arriva a cavallo di un pick-up in un territorio post-industriale e si congeda cambiato per sempre, perché come gli dice il personaggio di Michael Lonsdale, "vivere non è soltanto respirare" e morire non è spegnersi dentro un silos abbandonato. Fissato per sempre in un corpo mummificato, un uomo è morto solo e Cochise non riesce a toglierselo dalla testa. Sopravvissuto a un cuore che fa le bizze decide di seppellirlo, trovando un officiante e le parole per accompagnare la sua anima nell'aldilà.
Con altrettanto pregio, l'autore inventa la sequenza più bella, 'officiata' da Max von Sydow che esce dalla sua vettura ed entra in scena come un'apparizione. Becchino preso in prestito da un western classico o dall'antologia di Edgar Lee Masters, l'attore si erge sulla corruttibilità umana e aggiunge al quadro mistero e forza morale. Infilato al suo braccio c'è Michael Lonsdale con cui compone un contrappunto lirico sulla fragilità della vecchiaia che incurva fino al punto di rottura.
In equilibrio fragile tra ombra e speranza, Les premiers, les derniers evolve dentro il paesaggio e in un clima di decadenza sociale. Se i personaggi indugiano in un villaggio di bruma ubicato lungo la monorotaia di cemento di un aerotreno dismesso, nondimeno il film può a ragione definirsi un road movie, perché protagonisti e comprimari si spostano in continuazione a piedi o in macchina, lungo la strada e in una transumanza permanente in cerca di un incontro improbabile. Magari con Gesù, un uomo "che era morto ed è ritornato alla vita", che dubita, che ama, che dorme sotto un cielo di stelle, che soccorre gli spiriti semplici e all'occorrenza spara ai cattivi. Accanto a lui i malati guariscono, i defunti riposano in pace, i primi come gli ultimi ritrovano la fiducia e il cammino lungo le linee di un cielo basso.
Cinema crepuscolare, illuminato dai suoi personaggi, Les premiers, les derniers ritorna sul disfacimento della struttura famigliare che si ricostruisce tuttavia attraverso l'amicizia o l'appuntamento fortuito col destino (Eldorado Road, Un'estate da giganti). Racconto crudele (ma confidente) che incontra due adolescenti con anime belle, che offrono quello che la famiglia di origine ha negato, il western di Bouli Lanners trova una dimensione trascendente dove non ce la aspettiamo e un rilievo umano in protagonisti che rinunciano alla prudenza per gli altri. Perché né malattia, né fine del mondo possono impedirgli di vivere (e amare) fino in fondo quello che resta.

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