Titolo originale | You're Not You |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | George C. Wolfe |
Attori | Hilary Swank, Emmy Rossum, Josh Duhamel, Stephanie Beatriz, Jason Ritter, Julian McMahon Ali Larter, Andrea Savage, Gerald Downey, Mike Doyle, Loretta Devine, Ernie Hudson, Erin Chenoweth, Gareth Williams (II), Marcia Gay Harden, Frances Fisher. |
Uscita | giovedì 27 agosto 2015 |
Distribuzione | Koch Media |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,93 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 18 settembre 2015
Basato sul romanzo di Michelle Wildgen, il film è la storia di una donna affetta da SLA e della giovane che si trova quasi per caso a farle da badante. In Italia al Box Office Qualcosa di buono ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 334 mila euro e 138 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Quando Kate comincia ad avvertire i primi segnali che il suo corpo non obbedisce più a lei ma ad una malattia progressiva e invalidante, la vita che ha condotto fino a quel momento si sgretola con crudele rapidità. Non può più suonare il piano né cucinare, non se ne fa più nulla o quasi dell'immensa casa modernista su due piani, e presto nemmeno di un marito, Evan, che per paura di romperla ha pensato bene di smettere di avvicinarla intimamente. Ferita nell'anima, ancor prima che nel fisico, Kate insiste per assumere come badante la giovane Bec, universitaria caotica e inesperta, dotata però della carica vitale di cui lei ha disperatamente bisogno.
Interprete e produttrice, Hilary Swank torna a misurarsi con un ruolo estremo come fu quello di Million Dollar Baby, ma è bene mettere subito in chiaro che qui non c'è Clint Eastwood dietro l'obiettivo e la cosa fa una notevole differenza.
È un ruolo da gestire con strumenti attoriali di finissima precisione, pena il fallimento di un'intera carriera, ma anche una parte di quelle che funzionano da magneti per i premi dorati. Eppure la miglior qualità di questo ruolo, che la Swank potrebbe aver bene intravisto e grazie alla quale in fondo non si ripete troppo, è che, a suo modo, è di spalla. Se, infatti, drammaturgicamente parlando, la "perduta" Bec ha bisogno di lei per nutrire l'arco di cambiamento del suo personaggio e combinare finalmente "qualcosa di buono" nella vita, man mano che Kate perde in parola e movimento, la protagonista diviene sempre più Bec stessa: dapprima sua allieva, poi sua voce e suo motore, infine sua amica e sua interprete tout court, in un riuscito e drammatico scambio di "persona" (per scomodare un titolo che più alieno non si potrebbe, ma a suo modo attiguo nella dinamica del racconto).
A far dunque, alla fine dei conti, "qualcosa di buono" è proprio la Swank, la quale offre uno splendido servizio ad Emmy Rossum. Tutto ciò che nel film ruota attorno alla Rossum funziona mille volte meglio di ciò che ruota attorno alla povera Kate (marito vigliacco, amiche incapaci di seguirla nella sua nuova identità, genitori egoisti per amore), così che l'attrice cantante si ritrova in mano una piccola grande occasione cinematografica, e va detto che sa sfruttarla al meglio (specie una volta smesso il personaggio di carta della ritardataria tabagista), per quanto all'interno di un contesto filmico senza pretese, tantomeno di originalità.
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Tratto dal romanzo di Michelle Wildgen, "Qualcosa di Buono" narra la storia di una talentuosa giovane pianista classica (Hilary Swank) che un giorno si ammala improvvisamente di SLA, peggiorando nel corso degli anni sempre più, come avviene per tutte le malattie degenerative, sino all'inevitabile decesso. Nel corso della suddetta malattia la donna decide, tra le tante infermiere [...] Vai alla recensione »
Kate \ Hilary Swank /, Bec \ Emmy Rossum /, Evan \ Josh Duhamel /, una nefasta diagnosi identificata con la sigla SLA conosciuta anche con il nome di malattia di Lou Gehrig e per ultimo ma non meno importante “Lei” l’INTERIORITA’; ovvero, la realtà più intrinseca di ogni essere umano. Dove il “vero”, il quasi sempre “taciuto”, [...] Vai alla recensione »
Se il cinema prettamente maschile esalta il corpo e anche quando lo colpisce o lo sottopone ad incredibili massacri è solo per esaltarlo ancora di più, lo affossa per ammirarlo mentre risale, il cinema prettamente femminile (quello che tutto ciò che ha da dire preferisce comunicarlo assecondando tempi modi e punti di vista delle protagoniste) sceglie invece quasi sempre un rapporto [...] Vai alla recensione »
Kate ha avuto moltissimo dalla vita, ma non tutto. HA una bellezza raffinata, una casa bellissima, un marito bellissimo, un prestigio bellissimo, ma a un certo punto NON ha il cosiddetto bene più prezioso, la Salute. Ma proprio la progressiva, degenerativa perdita della salute le fa scoprire che NON aveva quell'altro, sommo, Bene: l'Amore.
Sicuramente un film ben strutturato e pensato dal regista; anche perchè decidere di portare sul grande schermo una tematica tanto delicata ha richiesto sicuramente tempo e meticolosità nella scelta di come e con quali attori poterla raccontare al meglio. Partiamo dall'inizio. Il film comincia con la proiezione di quella che è la vita perfetta dei due protagonisti: Kate, interpretat [...] Vai alla recensione »
Quando si affronta al cinema il tema di una grave malattia evolutiva o lo si fa con l'occhio duro e a volte spietato di un documentarista,o lo si "sublima",per cosi' dire in una rappresentazione poetica se non addirittura comica (come in Quasi amici).In questo modesto film la grave malattia di Kate funge invece semplicemente da improbabile catalizzatore nella trasformazione della [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film, emerge il potenziale umano nell'aiutare le persone malate, che hanno bisogno d'aiuto, con il cuore e con la sensibilità che la natura ha posto in alcune persone, film commovente e intenso in cui riesce a emergere un sorriso anche se la storia è molto triste. Le due protagoniste femminili insegnano qualcosa e sono molte brave. Che altro dire: bello.
Non ricordo di aver visto nell'arco di più decenni un film paragonabile a questo: così toccante nel tema, interpretato così magnificamente da due attrici da premio, così essenziale, vero e profondo contemporaneamente, e persino divertente in alcune battute salaci. Tra Kate e Bec, appartenenti a due classi sociali diverse, si instaurano fin dall'inizio un rapporto [...] Vai alla recensione »
Ne so qualcosa di malattia, in ogni casa ci sta la sua, purtroppo le cose non vanno come vogliamo noi. Non concordo con la madre di Bec, in realta non sappiamo neppure se ci siamo domani, il futuro? i progetti? pensione? mah.... vai dove ti porta il cuore, che e meglio.
Kate, pianista di successo, insieme al marito Evan ha una vita perfetta improvvisamente stravolta dalla SLA. Bec è una universitaria disordinata, improvvisa tutto, sentimenti, abbracci, affetti, amore, sempre in cerca di avventure da una notte, ma ha qualcosa di unico e raro, è tra le persone più sincere e spontanee, non usa mai un copione, usa solo il [...] Vai alla recensione »
Prima parte abbastanza leggera e gradevole, seconda parte per forza più drammatica ed intensa. Brave le attrici ( Hilary si cala bene in queste parti ). Come hanno detto altri forse un pò troppo zuccheroso forzato, e poi la parte della ragazza scapestrata è stata troppo forzata all'inizio, troppo ragazza sbandata incompetente e grezza, che diventa l'amica, badante e "compag [...] Vai alla recensione »
HO ANCORA IL CUORE CHE BATTE A MILLE...E NON SOLO PER L'ENNESIMA IMMENSA INTERPRETAZIONE DELLA SWANNK
La vita si sa è fatta di incontri, questi determinano il nostro destino in ogni senso, e dopo un incontro il nostro agire, parlare o pensare non sarà più come prima.Queste due personalità si cercavano da tempo e le circostanze le hanno portate ad incontrarsi ed a cambiare le loro vite, caratterizzate da relazioni scadenti in sincerità, ma soprattutto in umanità.
che dire è una malattia disarmante la sla ,come la chiamava il buon Borgogol la bastarda ,il film a mio giudizio è fatto benissimo è abbastanza realistico nei comportamenti delle persone che circondano un malato terminale ,provato sulla mia pelle*,e a volte l umanità ,e lo sfogo lo si trova con persone che in situazioni normali non si frequenterebbero mai ,ci stà tutto ,bravissimi gli attori , film [...] Vai alla recensione »
troppo simile a QUASI AMICI,troppo velocizzato nella sceneggiatura, alquanto edulcorato,la malattia va trattata per quello che è e non si deve esimersi dal metterla in scena in maniera fredda e tragica,perchè questo è il dolore e la sofferenza,questo film non mi ha commosso,ma solo ricordato quanto la gente passa drammi inconcepibili se lassù ci fosse veramente qualcuno...
Kate ha una vita perfetta. Bec è una universitaria disordinata, in cerca solo di avventure da una notte. La malattia della prima (SLA) le farà inconlrare, in una sorta di Quasi Amici in versione drammatica. A parte l'improbabilità che una donna bisognosa di ogni cura si affidi ad una simile sprovveduta (non sa neanche usare il frullatore), per il resto, la Swank (qui, anche produttrice) si ritaglia [...] Vai alla recensione »