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John Carter, finora 200 milioni di perdita

La Disney ufficializza le cifre del flop.
di Robert Bernocchi

In foto Taylor Kitsch in una scena del film John Carter.
Taylor Kitsch (43 anni) 8 aprile 1981, Kelowna (Canada) - Ariete. Interpreta John Carter nel film di Andrew Stanton John Carter.

martedì 20 marzo 2012 - News

Che fosse un flop gigantesco, lo avevamo capito tutti dopo il primo, deludente weekend di sfruttamento. John Carter finora ha incassato circa 184 milioni di dollari ai botteghini mondiali, decisamente pochi per un prodotto costato circa 250 milioni per la produzione e oltre 100 milioni per la promozione. Ora però arrivano i dati ufficiali della Disney, che segnalano cifre precise per questo disastro. Infatti, in un comunicato la major ha affermato che, basandosi sugli attuali risultati della pellicola nelle sale, il film provocherà una perdita operativa di circa 200 milioni di dollari per il trimestre che si chiude il 31 marzo. Per questo, il settore cinematografico della Disney dovrà segnalare una perdita operativa tra gli 80 e i 120 milioni per il trimestre. Basti pensare che, nello stesso periodo dell'anno scorso, la Disney aveva avuto un profitto di 77 milioni. Va detto che, per quanto la perdita sia enorme, le azioni della Disney sono calate di meno dell'1% dopo questo annuncio. In effetti, i profitti dell'azienda arrivano solo in minima parte dallo studio cinematografico e quindi gli operatori di borsa non fanno troppo caso agli incassi delle pellicole.

Come scrive Deadline, si tratta quindi della maggiore perdita provocata da un singolo film, anche rispetto a Corsari, che aveva provocato una perdita di 147 milioni aggiustati per l'inflazione. Ovviamente, molti analisti hanno spiegato giustamente come il problema della pellicola non fossero tanto i risultati (nel mondo si dovrebbe arrivare almeno a 250 milioni di dollari incassati, forse anche una cifra vicina ai 300, un dato tutt'altro che disprezzabile), quanto le enormi spese compiute per l'operazione.

Va precisato comunque che questo non significa che il film abbia perso 200 milioni in totale, perché alcuni mercati collaterali (come l'home video) produrranno dei profitti, che permetteranno di ridurre questo disavanzo. Ma come spiega l'analista Rich Greenfield, non è il caso di aspettarsi miracoli, perché ormai "non c'è più la rete di protezione rappresentata dalle vendite in dvd". Anzi, "le pellicole che falliscono in sala non vendono proprio sul mercato home video".

Per ora, l'unica realtà a essere soddisfatta dell'operazione è lo Stato dello Utah, dove si sono svolte le riprese. Infatti, come ha segnalato l'ufficio dello sviluppo economico, la pellicola ha portato quasi 20 milioni di dollari, aiutando a creare 275 lavori legati alla produzione del film. Tutto questo grazie a un programma statale di incentivi, che consente alle società cinematografiche di recuperare fino al 25% dei soldi investiti nello Stato, grazie a forme come il tax credit o dei rimborsi economici diretti. La Disney continua a sfruttare queste opzioni anche con Lone Ranger, che viene girato sempre nello Utah.

Ma se lo Utah ride, la major adesso invece deve sperare nei dati di The Avengers e Ribelle – The Brave, le prossime uscite della società e che potrebbero ottenere dei risultati notevoli (soprattutto la pellicola supereroistica). Altrimenti, il rischio è che John Carter non rovini solo un trimestre, ma un intero anno fiscale…

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