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domenica 24 ottobre 2021
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bel film ma spero non del tutto
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Spero non continuino su questa linea per i prossimi film, altrimenti avranno perso 3 fans della Saga di 007; detto questo film ben fatto e piacevole da vedere , un James Bond un po' troppo serio per i miei gusti.
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domenica 22 marzo 2020
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divina...
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lunedì 18 marzo 2019
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osservazione commento skyfall
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Se lei ha scritto questo commento (Skyfall) nell'ottobre 2012 allora vuol dire che il signor Elio Sbrocchi che lo ha scritto nel novembre 2014 lo ha copiato da lei !!! Perché tolta la prima parte il resto è identico !
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rmarci05
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sabato 10 febbraio 2018
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uno dei 007 più profondi e particolari
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Quando ho visto questo 007 al cinema sono rimasto molto colpito: è QUASI TUTTO giusto in questo film: il cast stellare( Javier bardem e Judie Dench mitici, bravo Ralph fiennes e anche Albert finney), la trama è ORIGINALISSIMA, piena di spunti di riflessione e complessa, la tensione non cala quasi mai e l'azione non manca. Alcune scene sono davvero belle per esempio l'inseguimento iniziale sulle moto e l'inseguimento sul treno, il cattivo è tra i migliori della saga e la colonna sonora di Adelle è molto ben cantata. M in questo film non è il solito capo ufficio( si era già dedotto dal debutto in Glodeneye) ma è un personaggio più umano, anche lui con il suo passato.
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Quando ho visto questo 007 al cinema sono rimasto molto colpito: è QUASI TUTTO giusto in questo film: il cast stellare( Javier bardem e Judie Dench mitici, bravo Ralph fiennes e anche Albert finney), la trama è ORIGINALISSIMA, piena di spunti di riflessione e complessa, la tensione non cala quasi mai e l'azione non manca. Alcune scene sono davvero belle per esempio l'inseguimento iniziale sulle moto e l'inseguimento sul treno, il cattivo è tra i migliori della saga e la colonna sonora di Adelle è molto ben cantata. M in questo film non è il solito capo ufficio( si era già dedotto dal debutto in Glodeneye) ma è un personaggio più umano, anche lui con il suo passato. La storia tra il cattivo e lei è raccontata benissimo e il tutto mischiato alla tragica storia di 007. I difetti sono: è ASSOLUTAMENTE INACCETTABILE che monypenny Guidi una jeep e si metta a sparare; la distruzione del treno che sprofonda nei sotterranei è un pò un'americanata. Cmq uno degli 007 più belli.
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gustibus
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mercoledì 24 maggio 2017
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bond innovativo
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Io che sono cresciuto con Sean Connery..e tanti pensano sia ancora il miglior Bond di sempre dal 1961..Io tengo tutta la collezione da Licenza di uccidere a Spectre...e a mio giudizio prima il miglior film di James bond era "Al servizio segreto di sua maesta" con un mesto Lazemby...il Bond di R.Moore scomparso da poco..era di mestiere ma senza mai bucare lo schermo..con Daniel Craig...ce'stato un enorme cambiamento di moderna evoluzione...partendo da Casino royal..stupendo!!...vero cinema degli anni 2000..ed era giusta questa trasformazione.Il top e'stato toccato con Skyfall...merito di Sam Mendes regista da oscar..alla storia perfetta dove porta Bond ad essere una persona quasi normale.
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Io che sono cresciuto con Sean Connery..e tanti pensano sia ancora il miglior Bond di sempre dal 1961..Io tengo tutta la collezione da Licenza di uccidere a Spectre...e a mio giudizio prima il miglior film di James bond era "Al servizio segreto di sua maesta" con un mesto Lazemby...il Bond di R.Moore scomparso da poco..era di mestiere ma senza mai bucare lo schermo..con Daniel Craig...ce'stato un enorme cambiamento di moderna evoluzione...partendo da Casino royal..stupendo!!...vero cinema degli anni 2000..ed era giusta questa trasformazione.Il top e'stato toccato con Skyfall...merito di Sam Mendes regista da oscar..alla storia perfetta dove porta Bond ad essere una persona quasi normale..ed il cambio dei ruoli da M che poi non sara'piu'la Dench(bravissima)..ma R.phiennes..una M.penny di colore..e Q...un ragazzo!..insomma bravi a innovarsi coi tempi..e con questo film ce'stato nel box office il record dei record..sara'morto difficile sostituire Craig con un nuovo Bond...ha dato un impronta ai suoi 4film che sara'difficile da ripetere..e pensare che all'inizio ero scettico..Craig non sapevo neanche chi era...ora sembra che faccia il quinto film...56 anni di "007" non sono pochi eppure tutto regge e si migliora...questo Skyfall ha sfiorato il capolavoro..canzone compresa!..forse Javier Barden...il cattivone di turno e'quello che meno mi ha entusiasmato...ma ci sta!..Sempre..Bond....James bond.
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luca97007
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lunedì 14 novembre 2016
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it's the biggest, it's the best, it's bond!
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Rifacendomi ai titoli del poster pubblicitario della Spia che mi amava do il titolo alla mia recensione, che riassume perfettamente Skyfall. E' il più grande, è il migliore è (semplicemente) Bond, sì perché questo secondo me dopo Goldfinger è il miglior Bond in assoluto. A partire dalla sequenza pre-titoli veramente ben fatta che rappresenta perfettamente la forza visiva di questo film. Questo film racconta di in parte di una parte di Bond mai vista finora in nessun film di 007 (se non in parte in Casino Royale), ovvero un Bond fragile e non invincibile, per questo questo film può essere considerato un nuovo inizio per il franchise. Il Bond portato sullo schermo da Daniel Craig è uno dei migliori in assoluto, Craig da veramente prova di essere perfetto per il ruolo, lui e il personaggio sono ormai un tutt'uno.
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Rifacendomi ai titoli del poster pubblicitario della Spia che mi amava do il titolo alla mia recensione, che riassume perfettamente Skyfall. E' il più grande, è il migliore è (semplicemente) Bond, sì perché questo secondo me dopo Goldfinger è il miglior Bond in assoluto. A partire dalla sequenza pre-titoli veramente ben fatta che rappresenta perfettamente la forza visiva di questo film. Questo film racconta di in parte di una parte di Bond mai vista finora in nessun film di 007 (se non in parte in Casino Royale), ovvero un Bond fragile e non invincibile, per questo questo film può essere considerato un nuovo inizio per il franchise. Il Bond portato sullo schermo da Daniel Craig è uno dei migliori in assoluto, Craig da veramente prova di essere perfetto per il ruolo, lui e il personaggio sono ormai un tutt'uno. Il cattivo Silva, interpretato da Javier Bardem, è da antologia; cinico e spietato, pronto ad usare qualsiasi mezzo per arrivare al suo obiettivo: M. M, il capo dell' MI6 e di Bond interpretato da una Judi Dench magnifica assume un ruolo chiave (finalmente) nel film. M rappresenta la madre di Bond e non solo, rappresenta la guida per 007. Finalmente dopo 2 film ritornano i personaggi di Moneypenny (che non si chiama Jane ma Eve) e di Q che assumuno anche loro un ruolo importante per la riuscita della missione appoggiando Bond non solo nell'ufficio di Londra ma anche fuori dalla sede dell'MI6. A mio parere il film come già detto è il secondo migliore dell'intera saga perché combina in maniera magica l'azione classica dei film moderni dell'agente 007 e il nuovo aspetto psicologico che il regista Sam Mendes ha voluto dare al film. La storia è veramente ben scritta e rappresentata sullo schermo in maniera quasi perfetta, sopratutto il piano del cattivo Silva e la scena della fuga di Silva, fino ad arrivare alla scena del tribunale, da brividi!. La colonna sonora di questo film, finalmente dopo due film una canzone con lo stesso nome del film, Skyfall, di Adele è qualcosa di veramente unico, che si adatta perfettamente al film. Insomma un film che vale veramente la pena di guardare!!!
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angelino67
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venerdì 20 maggio 2016
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un mondo nell'ombra
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Due ore del migliore intrattenimento cinematografico. Un film di qualità figurativa altissima, a tratti stupefacente. Denso, ampio e appassionante il film mantiene fino a un grado molto avanzato il mistero. Sam Mendes (del quale in alcune scene traspaiono le sue origini come regista teatrale) dà del suo meglio; anche Daniel Craig é al suo meglio e l'interpretazione di Javier Bardem nei panni del cattivo è fantastica, con la sua estrema e insieme raffinata umoristica cattiveria, un personaggio in definitiva tragico. Quando si avvicina a Bond assume una espressione assurda e la schermaglia tra i due quando si incontrano é intelligente come nella migliore tradizione bondiana. Il film approfondisce M di Judi Dench, che é come il ruolo istituzionale richiede, straordinaria in una interpretazione molto difficile.
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Due ore del migliore intrattenimento cinematografico. Un film di qualità figurativa altissima, a tratti stupefacente. Denso, ampio e appassionante il film mantiene fino a un grado molto avanzato il mistero. Sam Mendes (del quale in alcune scene traspaiono le sue origini come regista teatrale) dà del suo meglio; anche Daniel Craig é al suo meglio e l'interpretazione di Javier Bardem nei panni del cattivo è fantastica, con la sua estrema e insieme raffinata umoristica cattiveria, un personaggio in definitiva tragico. Quando si avvicina a Bond assume una espressione assurda e la schermaglia tra i due quando si incontrano é intelligente come nella migliore tradizione bondiana. Il film approfondisce M di Judi Dench, che é come il ruolo istituzionale richiede, straordinaria in una interpretazione molto difficile. La sceneggiatura, molto intricata, unisce a Neal Purvis e Robert Wade il prodigioso talento del drammaturgo John Logan. I dialoghi sono arguti, eccellenti. Fantastica la fotografia di Roger Deakins, un virtuoso dello stile. Elegantissime le scenografie di Dennis Gassner, robusta la musica di Thomas Newman. Magnifica la sequenza di apertura. La sequenza dei titoli di Daniel Kleinman é la migliore dopo quelle di Maurice Binder. La canzone di Adele é una delle più belle della serie. Un Bond in equilibrio tra il vecchio (cui riesce a a dare una importanza non meramente celebrativa) e il nuovo, tra il classico e il futuristico, con qualche spunto di allucinazione. In alcuni momenti siamo nell'horror, in altri nel fantastico o nel fantascientifico. Il regista suona una tastiera emotiva. Sa come regolare i toni, quando accellerare o frenare, e lavora sulle sfumature riuscendo a non tradire, pur in un film spesso fulgido, un tono dominante piuttosto freddo e scuro. Non che il film sia non avaro di umorismo, ma non è questo il suo tono. Severine, la femme fatale, é una delle più belle donne che si siano viste in Bond. La scena della sua apparizione è degna di ogni lode. Essa, secondo la vecchia lezione del mai troppo lodato Terence Young, dà subito una sfumatura perversa al personaggio. Naomi Harris é adorabile. Bel lavoro della costumista Jany Temime. Mendes oscilla tra il Bond più gigantesco (sconcertando anche qui) e quello più sobrio. Egli dirige ora con finezza sorprendente, ora con pompa e maestosità, con molti riferimenti al Bond tradizionale, prestiti dal tutte le annate precedenti. L'ombra esiste ancora, ancora più profonda e insondabile. Qua è là affiora un sensazione di disincanto, anche se subito dimenticata dalle meraviglie del mondo. Alcune scene di azione sono di una forza sbalorditiva. Bellissimi gli ambienti, specialmente a Shanghai. Estremamente ben montato, secondo l'insegnamento di Peter Hunt di usare il montaggio in modo creativo, anche coi trucchi dove ci vogliono, come intervenire sulla velocità delle immagini. I toni di colore sono vera arte pittorica; certe inquadrature sono dei veri e propri quadri. Le immagini sono un vero godimento. C'è abbastanza per chi vuole trovare quello che amava nei vecchi gloriosi 007. Inatteso e buono Ben Whishaw come giovane “Q”. Forse un po' troppo lungo, ma questo é (quasi) sempre stato il “difetto” dei film di Bond. Comunque il film mantiene il suo altissimo livello per tutto il tempo.Difficile fare di meglio.“Skyfall” é il Bond che ha incassato di più, superando “Thunderball” (tenendo conto della variazione del dollaro nel tempo). Basterebbe questo.
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aristoteles
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venerdì 11 dicembre 2015
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atipico bond
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A dispetto di altri produzioni sull'agente segreto più famoso del mondo,qui sicuramente c'è più introspezione nell'animo "Bondesco".
Basti pensare che il finale si svolge a casa sua,dove affiorano vecchi ricordi e aneddoti sull'uomo e non sul personaggio.
Ma anche "M" Dench ,in questa occasione,ci mostra una fragilità insospettabile.
Il cattivo di turno,il mitico Bardem, è abbastanza inquietante e funziona.
L'azione è coinvolgente,ovviamente eccessiva nel solito "uno contro mille" ma tutto sommato riesce a non sfociare nell'americanata fragorosa.
Qualcuno potrebbe storcere il naso,ma anche no.
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A dispetto di altri produzioni sull'agente segreto più famoso del mondo,qui sicuramente c'è più introspezione nell'animo "Bondesco".
Basti pensare che il finale si svolge a casa sua,dove affiorano vecchi ricordi e aneddoti sull'uomo e non sul personaggio.
Ma anche "M" Dench ,in questa occasione,ci mostra una fragilità insospettabile.
Il cattivo di turno,il mitico Bardem, è abbastanza inquietante e funziona.
L'azione è coinvolgente,ovviamente eccessiva nel solito "uno contro mille" ma tutto sommato riesce a non sfociare nell'americanata fragorosa.
Qualcuno potrebbe storcere il naso,ma anche no.
Le diverse sfaccettature della pellicola possono infatti eccitare o deprimere i fan più accaniti,sorpresi da una certa originalità.
A mio avviso, Il prodotto finale è "più che discreto".
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a.i.9lli
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mercoledì 11 novembre 2015
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this is the end...?
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Che SKyfall abbia battuto ogni record è pressocchè normale, perchè quello che ci offre Sam Mendes è quello il prodotto di alta qualità che ci viene offerto dai tempi di Sean Connery, abbinata stavolta ad una profondità forse mai vista prima.La parabola di questo agente 007 non più gentleman che per mestiere ha licenza di uccidere, ma spia al servizio di uno stato e di una sicurezza che Il "Mondo Nuovo" mette a repentaglio in modi sempre nuovi. Agente sì, abile nella pistola e nelle parole, ma sopratutto uomo: lo avevamo capito già in Casino Royale, il primo di questo nuovo ciclo di Bond, quando la Bond Girl Vesper non si limita ad essere l'amante del nuovo 007 con il volto atipico e nuovo per un Bond quale Daniel Craig, ma conquista il cuore poi tradito per cose più grandi di lei; ma in Skyfall accade di più, perchè l'unica vera Bond Girl di questo film è lei, colei che ha sempre contrastato l'agente, protetto ma sacrificato, adorato e rimproverato, come se fosse una madre, ed è l'intramontabile M, Judi Dench le da il volto, che vede in Skyfall un atto finale maestoso.
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Che SKyfall abbia battuto ogni record è pressocchè normale, perchè quello che ci offre Sam Mendes è quello il prodotto di alta qualità che ci viene offerto dai tempi di Sean Connery, abbinata stavolta ad una profondità forse mai vista prima.La parabola di questo agente 007 non più gentleman che per mestiere ha licenza di uccidere, ma spia al servizio di uno stato e di una sicurezza che Il "Mondo Nuovo" mette a repentaglio in modi sempre nuovi. Agente sì, abile nella pistola e nelle parole, ma sopratutto uomo: lo avevamo capito già in Casino Royale, il primo di questo nuovo ciclo di Bond, quando la Bond Girl Vesper non si limita ad essere l'amante del nuovo 007 con il volto atipico e nuovo per un Bond quale Daniel Craig, ma conquista il cuore poi tradito per cose più grandi di lei; ma in Skyfall accade di più, perchè l'unica vera Bond Girl di questo film è lei, colei che ha sempre contrastato l'agente, protetto ma sacrificato, adorato e rimproverato, come se fosse una madre, ed è l'intramontabile M, Judi Dench le da il volto, che vede in Skyfall un atto finale maestoso. Accanto alle città, agli inseguimenti, all'azione, intramontabile è la scena del treno, ai dialoghi brillanti, alla capacità di modernizzare un prodotto così classico ( non più spietati assassini armati di semplice pistola, ma pirati informatic;, non più Q con un camice da laboratorio, ma un giovane e brillante nerd, ironico e geniale allo stesso tempo), accanto a tutti ciò che Bond ha rappresentato in tutti questi anni, c'è un tassello in più, il Bond uomo, la sua storia di orfano, per la prima volta la tenerezza e la vulnerabilità, per la prima volta le lacrime di Bond, James Bond.This is the end, come recita il primo verso della canzone di Adele? No, James Bond will return.
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claudiofedele93
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lunedì 26 ottobre 2015
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god save bond, james bond.
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Una nuova minaccia irrompe nella carriera di James Bond, un pericolo che al classico “terrorismo” aggiunge il rafforzativo di “cyber” per una guerra che ha tutte le carte in regola per combattersi sia sul campo di battaglia che nel mondo dei computer, oggetti e realtà con cui conviviamo ogni giorno.
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Una nuova minaccia irrompe nella carriera di James Bond, un pericolo che al classico “terrorismo” aggiunge il rafforzativo di “cyber” per una guerra che ha tutte le carte in regola per combattersi sia sul campo di battaglia che nel mondo dei computer, oggetti e realtà con cui conviviamo ogni giorno. Passati tre mesi in incognito, dopo essere stato colpito accidentalmente da un proiettile sparato da una collega, durante un’inseguimento sopra un treno, e dato per morto, l’agente doppio zero torna alla madre patria, ma la sua “resurrezione” non sarà accolta a braccia aperte. In poco tempo le cose sono cambiate drasticamente, M sta per essere licenziata e l’MI6 è pronto per avere un nuovo direttore. L’Inghilterra è sul piede di guerra, e come se non bastasse, Raul Silva, ex infiltrato speciale della sezione di Honk Kong, reclama la propria vendetta contro l’intera rete dello spionaggio britannico.
Dalla caotica Instanbul, con il gran Bazaar affollato ed i suoi Minareti, alla iper tecnologica Shanghai ricca di palazzi dai colori accessi che colorano le più cupe notti, dalla plumbea Londra, sempre ritratta con quei marciapiedi bagnati e vetri di finestre rigati dal cadere interminabile dell’acqua, fino alla desolata brughiera della Scozia, il nuovo capitolo di James Bond, a cinquant’anni dal capostipite, Licenza di Uccidere, prende il largo dalle due ultime produzioni e dai precedenti appuntamenti degli ultimi anni, per dar spazio ad una storia matura e carica di aspettative.
Sono le note di Skyfall, ad oggi una delle più belle canzoni mai scritte per la saga, che accompagna i titoli di apertura, cantata da Adele, ad aprire le danze di una pellicola che grazie ad una sceneggiatura capace di rimanere classica nella struttura, ma al contempo innovativa, riesce a convincere sotto ogni aspetto, complice anche la maestria tecnica di Sam Mendes, che dopo i drammatici American Beauty e Era Mio Padre, si prende la responsabilità di portare sul grande schermo un’icona internazionale come 007.
Per il suo mezzo secolo di storia, la spia di sua maestà per eccellenza, amalgama sapientemente e con coraggio il proprio passato al presente, prendendo con ironia questi due aspetti sotto molti punti di vista, i quali si ripercuotono prepotentemente non solo sul protagonista stesso, risorto, certo, ma forse non più idoneo al servizio come gli viene fatto notare dai colleghi e come risulterà dai test, ma anche sull’intero piano narrativo che approfondisce e sottolinea continuamente un aspetto del film che, in definitiva, ne rappresenta anche il cuore e l’essenza.
Bond, ormai deceduto per l’autorità, per errore, a tutti gli effetti, potrebbe vivere la propria vita in piena tranquillità, godere di una pensione che per una spia sa tanto di fallimento personale, e stare lontano dai problemi che attanagliano il suo paese. Eppure la posta in gioco è troppo alta, ci sono poi dei piccoli sassolini che 007 deve togliersi dalla scarpa, qualche verità nascosta che piano piano cerca di venire a galla ed il senso del dovere che riporta, come una calamita attrae il metallo, quest’ultimo in una Londra tanto vulnerabile quanto pronta, anch’essa, a dimostrare al mondo intero che non cederà mai tanto facilmente alle mire dei terroristi.
Al contrario degli altri lungometraggi, Skyfall beneficia, inoltre, di un antagonista all’altezza, che funziona, nella sua pazzia, capace in parte di affascinare e stupire, sebbene il suo ingresso arrivi a metà dell’opera, scatenando un vero e proprio putiferio, rovesciando ogni piano della sezione MI6, dimostrando sempre di avere un piano di riserva o godere di un notevole vantaggio tattico. Silva, il quale ha il volto di uno psicopatico Javer Bardem, ove a momenti ricorda la sua performance in Non è un Paese per Vecchi dei Coen, non è una nemesi nata da un’interminabile e sovversiva voglia di potere, o dall’avidità, esso è anch’egli fuori uscito dalla macchina dello spionaggio, che nel suo cinismo estremo, non fatica a sacrificare i propri agenti per un bene “più alto” senza tener conto delle ripercussioni personali su quest’ultimi. In quanto figlio e prodotto di un determinato mondo, Silva mostra più di un’affinità con l’eroe protagonista, non unicamente dettata dal fatto che entrambi hanno avuto come mentore M, ma perché anch’essi, al momento opportuno, sono stati lasciati a se stessi, in balia del pericolo e della morte. Quel che li differenzia, ed al contempo li accomuna, è la volontà, da una parte di ricominciare a vivere, mentre dall’altra di distruggere e autodistruggersi.
Skyfall dona un respiro più ampio e compatto ad una saga che ha fatto la storia del cinema, pur con le sue cadute e capitoli poco riusciti. Craig veste ancora i panni di 007, e questa volta il suo Bond, dipinto dietro ad un velo di romanticismo dettato dai versi dell’Ulysses di Tennyson in una sequenza madre, si ritrova in una vicenda ricca di sequenze spettacolari e sorretta da una sceneggiatura forte sia sul piano narrativo che su quello tecnico, strabiliando e convincendo grazie al ritmo serrato ed alla regia di Sam Mendes, il quale ha saputo destreggiarsi, con dovere e rispetto, tra le gesta del più famoso agente di Vostra Maestà la Regina. God Save Bond, James Bond.
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