007 a braccetto con Edipo
di Alessandra Levantesi La Stampa
Per capire il senso di questo ventitreesimo James Bond, basta ascoltare la colonna sonora, a cominciare dalla canzone di Adele che passa sui meravigliosi titoli di testa: malinconica e struggente come mai e nello stesso tempo evocativa, fra le pieghe, dell'immortale tema composto nel 1962 da Monty Norman. Questo medesimo disegno di muoversi fluidamente fra passato e presente lo ritroviamo in tutto il film: quando passa dalla fantasmagorica Shanghai di oggi, svettante di grattacieli, a un'esotica Macao ancora di stampo coloniale; o quando si trasferisce dalla cornice di una Londra proiettata nel futuro alle brumose, selvagge lande della Scozia. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2356 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 2 novembre 2012
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