Anno | 2010 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Mathieu Amalric |
Attori | Miranda Colclasure, Suzanne Ramsey, Dirty Martini, Julie Ann Muz, Angela de Lorenzo Alexander Craven, Mathieu Amalric, Damien Odoul, Ulysse Klotz, Simon Roth, Joseph Roth (II), Aurelia Petit. |
Uscita | mercoledì 16 marzo 2011 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Nomad Film |
MYmonetro | 3,21 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 12 gennaio 2015
Joachim è uno sconfitto dalla vita che tenta di tornare grande organizzando un tour di new bourlesque americano in Francia. A quanto pare pero' ha sottovalutato le sue artiste. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 6 candidature a Cesar, In Italia al Box Office Tournée ha incassato 65,7 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Francesi e americani, un impresario da quattro soldi che porta una compagnia di spogliarelliste in giro per un Paese che non gli appartiene. Mathieu Amalric sceglie una tipica storia da attore che non vuole allontanarsi troppo dal suo mondo. Il regista stesso interpreta Joachim, un uomo che una volta era uno dei protagonisti della produzione televisiva francese ma il cui carattere negli anni lo ha portato ad essere inviso a quel mondo, relegandolo agli spettacoli fuori Parigi. Joachim sta portando in giro per la Francia una compagnia di new bourlesque californiana, tra il successo delle serate e le difficoltà di muoversi in un mondo di gente che lo conosce e lo vuole evitare, sempre sognando di tornare nella capitale da vincitore. La truppa però è difficile da gestire, formata com'è da donne vitali e incontenibili, e come se non bastasse l'idea è di dirottare la tourneè per passare nella città dove i suoi figli vivono con la moglie da cui ha divorziato.
Circondato da un cast di vere performer di new burlesque, Mathieu Amalric adatta per lo schermo il libro "The other side of Music Hall" (che trattava della vita di attrici di pantomime scandalose), mantenendo l'idea di dipingere uno stile di vita bulimico e frenetico che si nutra di movimento e approvazione, cercando poi di trasferire questi valori anche allo statico mondo dell'impresario che del film è il fulcro emotivo e dinamico.
Amalric è attore sopraffino, capace di scegliere con cura i film da interpretare e in grado di regalare sempre performance che all'intensità delle espressioni coniugano un uso consapevole, profondo ed espressivo del proprio corpo. Con On tour dimostra di avere anche una precisa cognizione di se stesso, come se riuscisse a concepire il proprio corpo dall'esterno, al pari di un estraneo, unita ad una conoscenza del linguaggio del cinema che qualcosa sembra dover ad Arnaud Desplechin. In particolar modo Amalric sembra divertirsi molto con l'uso della musica di sottofondo, da fuori a dentro il campo, utilizzando con cura e dovizia sia l'accomagnamento degli spettacoli che il muzak degli hotel, con il quale ingaggia più di un battibecco metanarrativo.
L'arco narrativo delle avventure dell'impresario e della sua compagnia è tutto racchiuso in una sola tourneè e arriva a conclusione in un finale da 110 e lode e bacio accademico: 10 secondi che precedono i titoli di coda in grado di riassumere con straordinaria perizia filmica la desolazione di chi ha fatto terra bruciata dietro di sè, la forza violenta di uno stile di vita e la solitudine del rimpianto. Peccato che il resto del film non sia all'altezza.
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Il vero protagonista di questo film di Amalric è la carne. Esibita dalle protagoniste del film attraverso corpi giunionici , spettacoli di varietà intermedi tra il burlesque e lo spogliarello, la loro fame bulimica di sensazioni, avventure, champagne e rapporti sessuali occasionali. E' un film policromatico, dalla fotografia satura, deliberatamente eccessivo nella scenografia, [...] Vai alla recensione »
Mi limito a un breve commento su questo film appena visto: l'idea è intrigante,la tematica attuale, tuttavia il film nonostante le talentuose burlesque(dal sicuramente voluto marcato accento americano che tuttavia nell insieme e alla lunga risulta forzato e fastidioso..) e l'inquietante figura del regista-attore Mathieu Amalric non riesce a decollare.
Joaquim Zand ha lavorato in televisione dove ha finito con litigare con tutti ed essere cacciato. Negli Stati Uniti si è riproposto come produttore di spettacoli di New Burlesque e dopo aver messo su una compagnia torna in Francia per un tour che nelle sue intenzioni dovrebbe culminare a Parigi, dove, nelle sue intenzioni, vorrebbe prendersi la sua rivincita.
"Ridevi forte, e la paura era allegria". No, in questo film forte non si ride mai. E'un film "Francese", del resto, in tutti i sensi. Ma non solo in senso positivo, purtroppo. Perché in questa "storia" pressoché inesistente dove, probabilmente per volontà dello stesso regista, non sappiamo come e perché i protagonisti si siano conosciuti, o lo sapremo in parte solo a posteriori, esiste un'ironia lieve [...] Vai alla recensione »
Il film racconta la tournée di uno spettacolo di Burlesque che arriva dall'America e attraversa la Francia. E' la storia di vita di queste ragazze e dei loro sentimenti, ma è anche il racconto della vita del protagonista maschile, il capo del gruppo, che ritorna in Francia e cerca di riconquistare Parigi e un teatro, ma tutti lo odiano e lo rifiutano.
Amalric si ricorda della sua vita precedente, restando in ambito Cannes, e conduce nella sua espiazione scenica spettatori e veraci spogliarelliste in una Francia grigia, scabra e portuale, portando uno scorcio di palco rigoglioso e variopinto. L'agente allo sbando e le burlesquers alla ricerca di sè spogliano man mano di ogni maquillage il proprio mondo, treni e hotel, al disperato inseguimento di [...] Vai alla recensione »
Pellicola molto bella che io non avrei doppiato intanto perché l'accento troppo calcato alla fine stona e un po' perché le voci delle protagoniste quando si sentono sono molto interessanti (e anche quella di Almaric non scherza). DA FAR VEDERE DI CORSA alla Marini affinché CAPISCA UNA VOLTA PER TUTTE IL SIGNIFICATO delle parole "sensualità", "morbidezza&quo [...] Vai alla recensione »
visto in anteprima a Milano. Giudizio positivo. Interessante sviluppo di un tour di burlesque di 5 ballerine-showgirl americane in francia. Cinepresa diretta, scampoli di dialoghi con Amalric come tres d'union. a tratti felliniano (le donne di taglia abbondante, lo spettacolo, i primi piani di sorrisi perfetti). Colonna sonora da non sottovalutare
Un esibizionismo intelletuale insopportabile, nessuno sviluppo, nessuna emozione, zero recitazione. Amalric antipaticissimo: ha due espressioni, una senza sigaretta in bocca e una mentre l'accende. Film piatto, presuntuoso, vuoto di significato.
Forse la prima parte risulta la più piacevole. La seconda scade un po', anche se mantiene un certo interesse. Belle e brave le protagoniste, con un uso giusto del nudo, comunque contenuto.
0 emozioni,0 divertimento insomma noia dall'inizio alla fine che per la verità mi sono persa... Un film talmente sconclusionato e sgangherato da far rivalutare la cura di certi prodotti per la tv!Se la pellicola ha avuto una limitata distribuzione in Italia non c'è da rammaricarsi troppo....
.....ma non riesce a tenere il filo della storia,anche se interessanti i profili dei protagonisti,viceversa potrebbe essere annoverato come film da qualche premio....
Che dire? Un film quasi documentaristico, una presa diretta di una tournée di una compagnia di burlesque. Tanta carne nuda (per niente sexy), alberghi tristi e una malinconica Francia Atlantica. L'attore e anche regista direi che rende un'ottima interpretazione, poi del resto non saprei esprimere un giudizio...
Entra in conferenza stampa con un’ora di ritardo, il regista-attore Mathieu Amalric, a Roma per presentare il suo Tournée. Pretende e ottiene una lunga pausa caffè, fuma parecchio come ogni cattivo ragazzo che si rispetti, si prende tutto il tempo che vuole per rispondere alle domande dei giornalisti. Piccolo, sfuggente e tutto occhi, è leggermente irritante quando cerca di svincolarsi dalle maglie della promozione: "Sono stanco", si lamenta spesso in italiano, e "Lasciatemi andar via, ho parlato troppo".
Originale, ma non per questo contorto, festoso, esuberante e insieme sottilmente enigmatico, «Tournée» è un film che non bisogna assolutamente perdere. Il regista Amalric è anche il protagonista della disillusa ballata in terra di Francia, l’impresario Joachim tornato dall’America per portare al successo il suo show di new burlesque, il varietà di spogliarelliste stravaganti e oversize.
Burlesque era un genere teatrale con musica e beffe in gran voga sulle scene anglosassoni fra il Venti e il Trenta. Poi si ridusse ai soli spogliarelli, tornando, nel Novanta, con la definizione di New Burlesque, alla satira sorretta da coreografie opulente e da intermezzi teatrali. È a questo nuovo genere che si ispira il film francese di oggi, diretto da un noto attore, Mathieu Amalric, anche con [...] Vai alla recensione »
Ci sono due storie, in “Tournée” (Francia. 2010, 111’). La prima, la più evidente e anche la meno originale, è quella di Joachim Zand, impersonato dallo stesso regista Mathieu Amalric. Joachim è un impresario del New Burlesque, uno striptease paradossale e sarcastico praticato negli Usa, ma è soprattutto un uomo in fuga dal proprio passato, e da sé.
Ha le artiste del burlesque più brave e più simpatiche in circolazione. Le usa come comprimarie in un film che rispolvera la poco appassionante storia di un impresario dal cattivo carattere voglioso di una seconda occasione. Era una star della tv, ora vuole introdurre in Francia le artiste californiane del new-burlesque, che conosciamo soprattutto per Dita von Teese: l'ex signora Marilyn Manson sgambettante [...] Vai alla recensione »
Ormai anche le poche massaie rimaste si esercitano col burlesque, per incuriosire i mariti stanchi. Ora, però, il francese Amalric ci spiega il vero spogliarello comico, tramite le vicende semiserie di Joachim, impresario mezza tacca. Il quale tenta di tornare alla ribalta con uno spettacolino di spogliarelliste Usa, un po’ sovrappeso, ma belle e naturali.
«Si può spegnere o abbassare la musica?». Lo chiede insistentemente l'impresario Joachim Zand/Mathieu Amalric al portiere dell'hotel, alla cassiera della stazione di servizio, allo stornellatore del bar di campagna. Perché di quelle melodie preconfezionate che si ascoltano distrattamente, in generici luoghi di ritrovo, se ne hanno piene le tasche. E soprattutto perché per Amalric è ora di suonare la [...] Vai alla recensione »
Come lo svedese Beyond del quale parliamo qui accanto, Tournée è diretto da un attore, il francese Mathieu Amalric. Che però, a differenza di Pernilla August, è tutt’altro che un esordiente: fra corti, lunghi, film per la tv e documentari ha già firmato 12 titoli, uno dei quali – L’illusion comique – successivo a questo. Tournée era in concorso a Cannes 2010, dove si è aggiudicato il premio per la [...] Vai alla recensione »
Tra le mode imperanti quella del "new burlesque", che pretende mettere assieme termini inconciliabili come sesso e humour, è una delle più tarocche. Il cinema la rappresenta in due modi molto diversi: nel recente e banalissimo musical Burlesque e in questo film struggente (perfino troppo) e crudele dell' attore Mathieu Amalric, premiato a Cannes. Un gruppo di spogliarelliste americane arriva in Francia [...] Vai alla recensione »
Allegria ed estasi. Si prova qualcosa del genere scoprendo Tournée, di Mathieu Amalric. Bisogna ringraziare l’autore che, non contento di essere uno dei più brillanti attori della sua generazione, dà il meglio di sé nel suo quarto lungometraggio. Un film che è un’orgia di carne e spirito, una gioia per gli occhi e il cuore, un gesto folle, poetico, divertente, esilarante, disperato, insolente, miracoloso. [...] Vai alla recensione »
C'est un vieux fantasme, s'enfuir avec une troupe de cirque. Joachim Zand est plus vieux que le Rémy de Sans famille, il frise la quarantaine. Mais il a mis ce rêve à exécution : sans domicile fixe, il erre de port en port avec une troupe de danseuses burlesques. Joachim est déjà en mouvement quand on le rencontre au début de ce film qui est à la fois un portrait de l'artiste, Mathieu Amalric, en [...] Vai alla recensione »
Laddove l’americano Burlesque ha trasformato il fenomeno del titolo in un musical tutto glamour e paillettes, il debutto al lungometraggio dell’attore francese Mathieu Almaric (indimenticabile protagonista de Lo scafandro e la farfalla e «cattivo» di Quantum of solace), restituisce a questo insolito genere, a metà fra il soft porn e il varietà, la sua dimensione ruspante e la sua genuinità espressiva. [...] Vai alla recensione »
Non è la Turné di Salvatores, ma quella postmoderna del francese Mathieu Amalric, premiato per la regia a Cannes 63. E non aspettatevi il Can-can, ma il New Burlesque, messo in scena da autentiche performer americane, al soldo di un ex produttore televisivo (lo stesso Amalric) caduto in plurime disgrazie: portare lo show nella Ville Lumière lo costringerà a fare i conti con lavoro, famiglia e vita [...] Vai alla recensione »
Tournée è un film di Mathieu Amalric, autore e protagonista del film che ha vinto il premio per la regia a Cannes nel 2010. E stata una bomba al botteghino francese, ma potrebbe avere più difficoltà all’estero, dove il regista è meno noto e il film senza star. Joachim Zand (Amalric), ex produttore tv, torna in patria dopo una lunga assenza come impresario cli una troupe di spogliarelliste della New [...] Vai alla recensione »
La notte le strade delle cittadine di provincia sono deserte, le camere degli alberghi il più delle volte squallide e le illusioni si sciolgono in un bicchiere di rum. Restano lo spleen, gli affetti (a volte) e la voglia di capire quello che accadrà al sorgere del sole. Anche se sarà dura aprire gli occhi gonfi. Amalric, impresario acciaccato che ha cercato ossigeno negli Stati Uniti, trascina nella [...] Vai alla recensione »
Allegria ed estasi. Si prova qualcosa del genere scoprendo Tournée, di Mathieu Amalric. Bisogna ringraziare l’autore che, non contento di essere uno dei più brillanti attori della sua generazione, dà il meglio di sé nel suo quarto lungometraggio. Un film che è un’orgia di carne e spirito, una gioia per gli occhi e il cuore, un gesto folle, poetico, divertente, esilarante, disperato, insolente, miracoloso. [...] Vai alla recensione »