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Venezia 2010: Sorelle Mai di Marco Bellocchio

Il regista piacentino parla del progetto che lo ha riavvicinato alla sua Bobbio.
di Luca Volpe

Marco Bellocchio al photocall del film Sorelle mai.
Marco Bellocchio (84 anni) 9 novembre 1939, Bobbio (Italia) - Scorpione. Regista del film Sorelle Mai.

mercoledì 8 settembre 2010 - Approfondimenti

Un film sperimentale
Sorelle mai è un film particolare, inconsueto, sperimentale. Un film che nasce da sei esperienze di laboratorio, pensate da persone sempre diverse ed elaborate a distanza di un anno l'una dall'altra. Un film che arriva come prosecuzione di un'altra opera – Sorelle – presentata nel 2006 al Festival del Cinema di Roma. La conferma arriva direttamente dal regista Marco Bellocchio, chiamato questa mattina a presentare il suo lavoro insieme al fratello Piergiorgio e a Paolo Del Brocco, direttore di Rai Cinema.
Bellocchio spiega in conferenza stampa come è nata l'idea di creare un vero e proprio film partendo dai corti realizzati con gli allievi di "Fare Cinema", corso che il regista di Bobbio tiene nel suo paese natale da ormai 10 anni: "Quando lo abbiamo girato io non pensavo che avrei creato un lungometraggio. Sono tutti episodi con un inizio e una fine, al punto che siamo stati costretti, in fase di montaggio, a smussare un po' i finali. Sono film ideati spesso prima ma elaborati con i giovani che hanno frequentato questi corsi. Sono sei episodi elaborati con sei gruppi di giovani diversi".

Spensierato ma non superficiale
L'origine del lavoro è di per sé indice del suo carattere poco convenzionale. "Il film è stato girato in grande libertà" spiega Bellocchio "Non c'erano gli obblighi del guadagno a tutti i costi. Lavoravamo con orari molto elastici, senza fare dei piani di lavorazione molto complessi e usando le risorse umane che avevamo a disposizione". E poi ancora: "È un film fatto con grande spensieratezza, con uno stile leggero ma cercando sempre di andare in profondità sulle cose".
Spensieratezza non significa quindi superficialità ma – come evidenzia Piergiorgio Bellocchio – "È legata al fatto che il film – che in condizioni normali poteva essere girato in due settimane – è stato girato due settimane all'anno per 10 anni". Tempi molto dilatati dunque, che hanno consentito agli interpreti (tra cui molti familiari dello stesso regista piacentino) di migliorare anche sotto il profilo professionale: "[Sorelle mai] è un film che ci ha consentito di crescere molto" ha affermato a questo proposito Piergiorgio Bellocchio "Ci ha dato la possibilità di raggiungere livelli di interpretazione sempre più alti. Abbiamo avuto la possibilità di imparare da Marco molto più di quanto si possa fare girando un film più convenzionale"."In questi dieci anni – ha poi continuato l'attore – ho capito che il mestiere dell'attore è spesso legato al modo in cui stai in quel determinato momento. Migliorando lo stato di forma migliora anche il tuo rendimento. Ho capito quali erano i miei limiti e che era necessario studiare – senza distrazioni – per raggiungere certi obiettivi artistici".

Il rapporto con Bobbio
La conferenza di questa mattina offre a Marco Bellocchio l'occasione di parlare anche del suo rapporto con Bobbio, paese in cui è nato e da cui ha deciso convintamente di separarsi diversi anni fa: "Bobbio non mi deve assolutamente nulla" ha dichiarato il regista "Io sono andato per la mia strada. Mancavo dal paese da moltissimi anni e sono tornato semplicemente per lavorare, non per nostalgia". Parole, queste, che raccontano di un allontanamento progressivo e mai rinnegato: "È stata una separazione fisiologica [...] C'è sempre un grande affetto verso le persone che sono rimaste lì, ma nessuna nostalgia e nessun patetismo. Questa è la vita, c'è chi va e c'è chi rimane lì". Un eventuale ritorno, insomma, dipenderebbe esclusivamente da impegni lavorativi, impegni però slegati da questo suo ultimo lavoro: "Quella di Sorelle mai è un'esperienza conclusa. È possibile che si torni a Bobbio per fare cinema, ma quella che sto presentando oggi è una cosa chiusa già due anni fa. Si tornerà per fare altre cose, per raccontare altre storie".
In conclusione di conferenza stampa c'è tempo anche per una battuta. A chi gli chiede se continuerà a insegnare cinema ai giovani Bellocchio risponde: "Quest'anno, che non ho fatto il corso, ci sono state molte più richieste rispetto agli scorsi anni. Non so se dipenda dal fatto che i giovani siano maggiormente interessati al corso o dal fatto che non ci sia a seguirlo".

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