nalipa
|
giovedì 16 settembre 2010
|
delusione e dispiacere!!!!
|
|
|
|
Ho visto tutti i film della Coppola dei quali ho amato soprattutto "Le vergini suicida" (spero di ricordare correttamente il titolo).
Per questo nuovo lavoro, forse, le mie aspettative erano troppo elevate.
Già la scena inziale mi é parsa irritante però ho pensato che era voluta perché sottolineava il vuoto dell'esistenza del protagonista; anche la scelta dell'attore non mi ha del tutto convinta -avrei visto un attore più incisivo - ho giustificato anche questo perché ho pensato fosse per non creare distrazioi nello spettatore...ma quando é giunta la scena del telegatti....mi é venuto da piangere...non per la commozione, no! Mi dispiace ammetterlo perchè amo profondamente la nostra Italia.
[+]
Ho visto tutti i film della Coppola dei quali ho amato soprattutto "Le vergini suicida" (spero di ricordare correttamente il titolo).
Per questo nuovo lavoro, forse, le mie aspettative erano troppo elevate.
Già la scena inziale mi é parsa irritante però ho pensato che era voluta perché sottolineava il vuoto dell'esistenza del protagonista; anche la scelta dell'attore non mi ha del tutto convinta -avrei visto un attore più incisivo - ho giustificato anche questo perché ho pensato fosse per non creare distrazioi nello spettatore...ma quando é giunta la scena del telegatti....mi é venuto da piangere...non per la commozione, no! Mi dispiace ammetterlo perchè amo profondamente la nostra Italia..ma...la Ventura, Frassica e soprattutto la Marini...non ho parole... li ho trovati penosi!
Dopo questa scena mi sono un pò estraniata... ma ho cercato ogni appiglio possibile per uscire dal cinema e dire che il film mi era piaciuto, per esempio :durante le scene in cui i protagonisti erano insieme soli in auto o in albergo, sentivo intimità quasi fisica, ma non é bastato.
Forse non é così ma temo che la Coppola, e spero non volutamente, ci abbia messo un pò in ridicolo. E' impossibile non notare che il protagonista (un attore famosissimo) in America gira solo e tranquillamente, ma quando arriva in Italia ha le guardie del corpo.
Mi era parso ci fosse una ripresa durante la scena della telefonata conseguita alla presa di coscenza del protagonista, ma anche quella non ha funzionato... Credo si sia capito anche troppo bene ciò che la regista ha voluto dire, non si é capito perché ha scelto di dirlo proprio così.
Salvo completamete la piccola Fanning - luminosa!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nalipa »
[ - ] lascia un commento a nalipa »
|
|
d'accordo? |
|
nietzschea
|
giovedì 16 settembre 2010
|
quando il fascino non c'è....
|
|
|
|
"Somewhere" -ma sicuramente not here- un film di una lentezza incredibile, apprezzabile solo se interpretato in maniera dadaista: arte del non arte, in cui mancano completamente le caratteristiche del cinema moderno.
L'apertura con elementi che riportano alla letteratura degli anni '20 di F.S. Fitzgerald in cui la dissoluzione morale e psicologica dell'individuo si perde nella illusione dell'avere (una bella macchina, tante belle donne) a detrimento dell'essere.
Assolutamente prive di senso artistico (ma forse con un senso politico e commerciale) le scene girate in Italia al cosi detto Telegatti.
|
|
[+] lascia un commento a nietzschea »
[ - ] lascia un commento a nietzschea »
|
|
d'accordo? |
|
alexia62
|
giovedì 16 settembre 2010
|
una ferrari nera
|
|
|
|
Una Ferrari nera apre la prima scena del film e lo chiude con l'ultima.Una ferrari simbolo del lusso,del potere,dell'agio e anche della vacuità in cui vive,o meglio non vive il protagonista del film. Vita vacua fatta di droga ,sesso facile,alcool e tanta noia.....finchè compare inaspettata la figlia undicenne che lo pone di fronte alla cruda realtà e cioè che la vita è fatta di piccoli piaceri e non di frivolezze e la felicità sta nell'apprezzare le piccole cose come l'esibizione di pattinaggio artistico,la colazione preparata dalla figlia,una partita a tennis con la wi.....Ed infine resosi conto di ciò un pianto liberatorio al telefono con l'ex moglie e la decisione di cambiare vita.
[+]
Una Ferrari nera apre la prima scena del film e lo chiude con l'ultima.Una ferrari simbolo del lusso,del potere,dell'agio e anche della vacuità in cui vive,o meglio non vive il protagonista del film. Vita vacua fatta di droga ,sesso facile,alcool e tanta noia.....finchè compare inaspettata la figlia undicenne che lo pone di fronte alla cruda realtà e cioè che la vita è fatta di piccoli piaceri e non di frivolezze e la felicità sta nell'apprezzare le piccole cose come l'esibizione di pattinaggio artistico,la colazione preparata dalla figlia,una partita a tennis con la wi.....Ed infine resosi conto di ciò un pianto liberatorio al telefono con l'ex moglie e la decisione di cambiare vita.
Bravissima la bambina,meno l'attore Stephen Dorff,bella la scenografia e la fotografia,buona la regia ,anche se molto offensiva secondo me l'idea di associare l'Italia al mondo frivolo,alla vita vissuta con superficialità (la premiazione dei Telegatti,il balletto orrendo della Marini).
Che altro dire?Alcune scene volutamente troppo lunghe,nel complesso un buon film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexia62 »
[ - ] lascia un commento a alexia62 »
|
|
d'accordo? |
|
housebello
|
mercoledì 15 settembre 2010
|
a better tomorrow
|
|
|
|
lap dance a domicilio... sesso ogni volta che se ne ha voglia... figlia carina e brava a pattinare... alchool... prostitute... droga... soldi... ferrari...
eh già! proprio non potrei immaginarmi una vita peggiore...
|
|
[+] lascia un commento a housebello »
[ - ] lascia un commento a housebello »
|
|
d'accordo? |
|
undine
|
mercoledì 15 settembre 2010
|
verso dove?
|
|
|
|
Jonny Marco, attore famoso e ovviamente viziato - belle donne, belle macchine, casa/albergo fintamente poco lussuoso, figlia perfetta - decide, ovviamente, che la sua vita è vuota e decide, ovviamente che deve cambiare. Ovviamente poichè il suo desiderio di cambiamento non nasce da una presa di coscienza profonda, ma dall'essere viziato ed inconsapevole di quello che gli accade intorno, il film è perfetto nel finale. Decide di andare in altra direzione il protagonista, ma noi non sappiamo e non sapremo verso quale meta e nemmeno lui...il film mi è piaciuto. Non concordo con le recensioni lette che trovo banali. la vita vuota delle star di hollywood, visto e rivisto, il senso della vita in genere, sempre attuale ma a tale quesito il film non è che aggiunga molto, invece mi piace il concetto, che almeno io vedo espresso nel film, che anche per capire cosa cambiare nella propria vita e come cambiare direzione bisogna avere una qualche profondità.
[+]
Jonny Marco, attore famoso e ovviamente viziato - belle donne, belle macchine, casa/albergo fintamente poco lussuoso, figlia perfetta - decide, ovviamente, che la sua vita è vuota e decide, ovviamente che deve cambiare. Ovviamente poichè il suo desiderio di cambiamento non nasce da una presa di coscienza profonda, ma dall'essere viziato ed inconsapevole di quello che gli accade intorno, il film è perfetto nel finale. Decide di andare in altra direzione il protagonista, ma noi non sappiamo e non sapremo verso quale meta e nemmeno lui...il film mi è piaciuto. Non concordo con le recensioni lette che trovo banali. la vita vuota delle star di hollywood, visto e rivisto, il senso della vita in genere, sempre attuale ma a tale quesito il film non è che aggiunga molto, invece mi piace il concetto, che almeno io vedo espresso nel film, che anche per capire cosa cambiare nella propria vita e come cambiare direzione bisogna avere una qualche profondità..a qualche fortunato capita però di prendere la direzione giusta a caso..potrebbe essere il caso di Jonny Marco
[-]
|
|
[+] lascia un commento a undine »
[ - ] lascia un commento a undine »
|
|
d'accordo? |
|
francobettoli
|
mercoledì 15 settembre 2010
|
che fantastica ciofeca!!!!!!!!!!!!!!!!
|
|
|
|
Lento, noioso, incomprensibile: la cosa più bella del film è il rombo del motore della Ferrari. Che ciofeca pazzesca!!!!!! Ma che cosa hanno visto a Venezia? Un fil diverso da quello nelle sale?
|
|
[+] lascia un commento a francobettoli »
[ - ] lascia un commento a francobettoli »
|
|
d'accordo? |
|
anna1
|
mercoledì 15 settembre 2010
|
una favola
|
|
|
|
Una favola tradizionale nei contenuti: i soldi e il successo non danno la felicità. Favola inconsueta nella forma, fatta di quotidianità, descrizioni e ritmi lenti. Spiazza un po' l'ironia e il senso del paradosso con cui vengono descritte le situazioni di vita di Johnnyi, sesso noioso e feste senza amici; per contro la perfezione della figlia (bella, semplice, pulita) suscita un po' di antipata. La ferrari nera è la vera protagonista del film, bella e tetra, sempre presente con il suo rombo dai toni cupi, che si spegne solo sul finale:non è un lieto fine come si conviene ad una favola, ma un inizio.
Si sente la bellezza del film dopo la fine, ripensando all'ironia, al modo di affrontare il problema in chiave emotiva e non razionale alla delicateza.
[+]
Una favola tradizionale nei contenuti: i soldi e il successo non danno la felicità. Favola inconsueta nella forma, fatta di quotidianità, descrizioni e ritmi lenti. Spiazza un po' l'ironia e il senso del paradosso con cui vengono descritte le situazioni di vita di Johnnyi, sesso noioso e feste senza amici; per contro la perfezione della figlia (bella, semplice, pulita) suscita un po' di antipata. La ferrari nera è la vera protagonista del film, bella e tetra, sempre presente con il suo rombo dai toni cupi, che si spegne solo sul finale:non è un lieto fine come si conviene ad una favola, ma un inizio.
Si sente la bellezza del film dopo la fine, ripensando all'ironia, al modo di affrontare il problema in chiave emotiva e non razionale alla delicateza...
[-]
[+] la figlia insegna
(di francesco2)
[ - ] la figlia insegna
|
|
[+] lascia un commento a anna1 »
[ - ] lascia un commento a anna1 »
|
|
d'accordo? |
|
elx.fresk
|
mercoledì 15 settembre 2010
|
facile etichettare un film come brutto...
|
|
|
|
Il mondo del cinema negli ultimi anni ci sta abituando ad un trand che va sempre più alla mediocrità.
Dal titolo penserete che voglio parlar male di questo film, ma invece lo trovo un buonissimo film meritevole di premi e riconoscimenti com e poi è stato, vincendo la palma d'oro a Venezia.
Somewhere è un film d'arte, on piccolo gioiello del cinema che da tempo non si vedeva. Questo perche oramai ci stiamo abituando a spettacoli come l'acclamatissimo Avatar o altri colossali blockbuster, devo ammetterlo anche io sono rimasto stupefatto di quello che avevo visto in Avatar, (tanto da andarlo a vedere ben 2 volte) ma poi con il passare del tempo non rimane altro che luci e colori, niente sentimenti, niente immagini toccanti e significative.
[+]
Il mondo del cinema negli ultimi anni ci sta abituando ad un trand che va sempre più alla mediocrità.
Dal titolo penserete che voglio parlar male di questo film, ma invece lo trovo un buonissimo film meritevole di premi e riconoscimenti com e poi è stato, vincendo la palma d'oro a Venezia.
Somewhere è un film d'arte, on piccolo gioiello del cinema che da tempo non si vedeva. Questo perche oramai ci stiamo abituando a spettacoli come l'acclamatissimo Avatar o altri colossali blockbuster, devo ammetterlo anche io sono rimasto stupefatto di quello che avevo visto in Avatar, (tanto da andarlo a vedere ben 2 volte) ma poi con il passare del tempo non rimane altro che luci e colori, niente sentimenti, niente immagini toccanti e significative.
Somewhere scardina le regole del cinema contemporaneo, ci trasporta in un mondo fatto di immagini lunghe e ripetitive che entrano nella mente dello spettatore e lasciano il segno. Le immagini poco curate, la qualità bassa e la colonna sonora impreziosiscono il tutto.
Il pubblico forse non lo amerà perché troppo lento e "noioso" per essere capito. Bisogna avere la pazienza di guardare anche un film dove non viene sparato un colpo di pistola e dove non ci sono le solite magie e cavolate varie.
Somewhere è un film sulla vita, sul rapporto padre figlia, su modo di affrontare le varie esperienze della nostra vita, e ci dice come superarle, ci dice che anche nel momento peggiore, una soluzione c'è.
Voglio dire due parole sulla regia.
La prima inquadratura del film, la macchina che gira di continuo è forse una delle immagini più belle del film, sono proprio le queste inquadrature infinite che ne fanno la forza, più l'inquadratura dura meglio è. Vedendo l'inquadratura citata ho pensato e ho detto alla mia ragazza che sedeva vicino a me già indispettita per l'ennesimo film "pesante" che gli facevo vedere: "Inquadratura perfetta, più viene mantenuta più la sua forza viene fuori" poi nel momento in cui finisce il tempo è perfetto già sappiamo che quello sarà l'ultimo giro.
Ci sarebbero molte altre cose da dire, ma il mio unico consiglio è di guardare questo film pensando di vedere un opera d'arte, non il solito blockbuster.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elx.fresk »
[ - ] lascia un commento a elx.fresk »
|
|
d'accordo? |
|
marezia
|
mercoledì 15 settembre 2010
|
la vera tragedia sapete qual'è?
|
|
|
|
Che la Marini pensi di ESSERE STATA PREMIATA, DI AVER VINTO insieme alla Coppola il Leono d'oro! Avrei voluto vedere questo film perché la ragazza è in gamba però certi "cooprotagonisti" proprio NON LI SOPPORTO... Insomma, ANCHE sul grande schermo... NO!
|
|
[+] lascia un commento a marezia »
[ - ] lascia un commento a marezia »
|
|
d'accordo? |
|
gagnasco
|
mercoledì 15 settembre 2010
|
la critica, il pubblico e il regista
|
|
|
|
La storia narra di uno degli attori più famosi del mondo che, in un momento di crisi della ex moglie che deve partire, rimane da solo con la figlia per una decina di giorni.
Stephen Dorff, bella faccia e bella interpretazione, vive una vita in una suite di albergo con il fratello e saltuariamente si perde una giornata in distaccati incontri con la figlia Cleo. Riceve messaggi sul cellulare che lo mettono davanti alla sua condizione interiore ma non se ne preoccupa e vive la sua vita dissoluta fatta di ritrovi mondani e incontri sessuali.
Quando la figlia si trasferisce temporaneamente con lui continua a fare quello che faceva ma con disprezzo di se stesso perchè lo faceva davanti all'unica persona della quale si doveva guadagnare il rispetto, un rispetto che negli altri rapporti sociali gli veniva già dalla sua faccia.
[+]
La storia narra di uno degli attori più famosi del mondo che, in un momento di crisi della ex moglie che deve partire, rimane da solo con la figlia per una decina di giorni.
Stephen Dorff, bella faccia e bella interpretazione, vive una vita in una suite di albergo con il fratello e saltuariamente si perde una giornata in distaccati incontri con la figlia Cleo. Riceve messaggi sul cellulare che lo mettono davanti alla sua condizione interiore ma non se ne preoccupa e vive la sua vita dissoluta fatta di ritrovi mondani e incontri sessuali.
Quando la figlia si trasferisce temporaneamente con lui continua a fare quello che faceva ma con disprezzo di se stesso perchè lo faceva davanti all'unica persona della quale si doveva guadagnare il rispetto, un rispetto che negli altri rapporti sociali gli veniva già dalla sua faccia.
Questo film ammicca alla critica per l'uso ostentato di una inquadratura quasi sempre fissa per tenere la storia sui volti, alla Bergman (paraculo per la critica) ma almeno non ammicca al pubblico, se ne frega. I commenti sarebbero stati diversi se si fosse scoperto che la figlia era in realtà morta o se non fosse mai esistita o se il finale fosse stato diverso...cose che non cambiano nei fatti il prodotto finale e questo è un passo da fare se si vuole maturare nella lettura di un film.
Sicuramente merita fiducia per il premio che gli è stato conferito, sicuramente merita di essere ripensato prima che la futura memoria storica lo alteri esaltandolo o distruggendolo o ignorandolo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gagnasco »
[ - ] lascia un commento a gagnasco »
|
|
d'accordo? |
|
|