Titolo originale | Bus Palladium |
Anno | 2010 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Christopher Thompson |
Attori | Marc-André Grondin, Arthur Dupont, Elisa Sednaoui, Géraldine Pailhas, François Civil Jules Pélissier, Abraham Belaga, Karole Rocher, Dominique Reymond, Naomi Greene, Keith David, Solange Najman, Agathe Bonitzer, Philippe Manoeuvre, Clara Ponsot. |
Uscita | venerdì 29 aprile 2011 |
Distribuzione | Bolero Film |
MYmonetro | 2,75 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 settembre 2011
Quattro giovani ragazzi uniti dalla passione per la musica fino all'arrivo di una donna che cambierà per sempre i loro destini. Il film ha ottenuto 2 candidature a Cesar, In Italia al Box Office Noi, insieme, adesso - Bus Palladium ha incassato 2,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Rientrato a Parigi dopo aver concluso un tirocinio in uno studio d'architettura a Londra, Lucas ritrova i suoi amici d'infanzia e la passione per la musica rock. Assieme al migliore amico Manu trascorre notti intere sul tetto del suo studiolo a parlare e a comporre testi e musica per il loro gruppo, i Lust. Quando il loro amico Mario gli trova un ingaggio per suonare dal vivo al Bus Palladium, celebre locale di Pigalle, vengono scritturati da un'impresaria che gli offre di incidere il loro primo EP. Nella stessa serata, Lucas e Manu notano la stessa ragazza, Laura, che comincia una storia col cantante ma nel frattempo continua a lanciare sguardi al chitarrista.
Interrogato dalla cinepresa Super8 che riprende il backstage della sua prima tournée, il giovane leader dei Lust, la band fittizia raccontata dal film, afferma: "Che cos'è il rock? Il rock è noi, insieme, adesso!". Pronunciata da un giovane sosia francese di Jim Morrison, la frase diviene un aforisma che espone tutte le caratteristiche e le fragilità dell'opera prima di Christopher Thompson (finora, principalmente attore e sceneggiatore per la madre Danièle). Questa parabola di fulminea ascesa e caduta di una rock band, prima ancora che un racconto musicale, è in effetti una storia d'amicizia e di triangoli sentimentali: una delle più classiche operazioni nostalgia, ammorbidita dalle forme espressive e vivaci del cinema giovanile e ritmata da un'antologia della storia del rock (Rolling Stones, The Band, Blondie, David Bowie). Ma a guastare i toni di questa ballata sentimentale sono proprio i modi con cui il regista francese organizza il "noi", l'"insieme" e l'"adesso", ovvero ciò che concerne la costruzione dei rapporti fra i personaggi e del contesto culturale in cui si collocano.
Ricostruire la Parigi degli anni Ottanta permette ai giovani attori di farsi crescere capelli e basette e fumare un'incredibile quantità di sigarette, così come al regista di rivivere l'atmosfera della propria giovinezza assecondando allo stesso tempo l'attuale tendenza di guardare al recente passato. Niente di male fin qui, anche perché fin dai titoli di testa Bus Palladium non si vergogna di porsi sulla stessa linea sottile e graziosa di Almost Famous. Il problema è che rispetto al romanzo di formazione vagamente autobiografico di Cameron Crowe, la variante francese di Christopher Thompson paga lo scotto di non collocarsi in un momento altrettanto "mitico" e affascinante della cultura musicale (i Téléphone sono probabilmente l'unico gruppo celebre della scena rock parigina di quegli anni) e di non sforzarsi troppo a costruire un percorso sia artistico che esistenziale per i giovani rocker capace di andare oltre il cliché. A muovere il racconto e l'evoluzione dei rapporti sociali sono così lutti, litigi, ragazze bellissime e madri troppo comprensive o troppo poco presenti. Nonostante mantenga sempre una piacevole leggerezza e una forte empatia coi suoi personaggi ereditata dalla grande tradizione del cinema giovanile francese, Bus Palladium racconta in fondo più il presente che il passato. Suona come una cover di un vecchio classico rifatta da un gruppo emo e soffre troppo di una certa "sindrome della polvere", quella particolare nostalgia fine a se stessa che caratterizza la maggior parte del vintage contemporaneo.
Opera prima del regista francese Christopher Thompson, questo è un film su un gruppo di giovani amici che, a Parigi, negli anni '80, dopo l' adolescenza, pensano di realizzare il sogno, coltivato da anni, di creare una band di musicisti rock, forti del successo che già ottengono, esibendosi ogni sera in un locale parigino: il Bus Palladium, appunto.
Un film che inizia con “Let it Loose” dei Rolling Stones e termina sulla sigaretta accesa di “Rock n Roll Suicide” di David Bowie: nel mezzo un bel po’ di bella musica ed il sapore di un film retrò, dal sapore vintage, che suona come un vinile da collezione: forse un po’ troppo stereotipato, e vagamente simile allo splendido “Almost Famous” di [...] Vai alla recensione »
Gioventù, musica, talento. E soprattutto amicizia. Ecco gli ingredienti perfetti per una deliziosa miscela, ambientata nella Parigi anni Ottanta, che fa gustare la vicenda rock dei Lust, banda di sodali fin dall’infanzia, decisa a farsi largo nel mondo del disco. Tutto procede alla grande, finchè la solita groupie scatenata e carina interverrà a spezzare l’incanto.
Dopo aver scritto buone («Un po’ per caso, un po’ per desiderio») se non ottime («Pranzo di Natale») sceneggiature per altri, il figlio d’arte Christopher Thompson (mamma Danièle è nota regista di commedie) debutta alla regia con «Noi, insieme, adesso». Ci aspettavamo decisamente di più. È la storia di un gruppo musicale ambientata negli anni ’70 (la povertà produttiva impedisce di sentire l’epoca) [...] Vai alla recensione »