victor von doom
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venerdì 4 luglio 2014
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un capolavoro tratto da un capolavoro...
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watchmen,opera cinematografica di zack snyder,ha come primo,assoluto,pregio il non prendere le distanze dall'opera originale da cui è tratto(cosa purtroppo che spesso accade).parliamo della graphic novel scritta da alan moore e disegnata da dave gibbons nel 1986.un opera di primissima qualita e di straordinario spessore narrativo.dove la caratterizzazione e l'introspezione dei personaggi unita all'interessantissima visione di un mondo che ha preso una strada "leggermente" diversa da quella che la storia ci insegna,sono senz'altro,più dell'azione,i punti di forza di quello che è a tutti gli effetti un capolavoro.se ne può dedurre che riuscire a trasportarla,fedelmente,dalla carta alla celluloide non può che di per sè decretarne la riuscita.
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watchmen,opera cinematografica di zack snyder,ha come primo,assoluto,pregio il non prendere le distanze dall'opera originale da cui è tratto(cosa purtroppo che spesso accade).parliamo della graphic novel scritta da alan moore e disegnata da dave gibbons nel 1986.un opera di primissima qualita e di straordinario spessore narrativo.dove la caratterizzazione e l'introspezione dei personaggi unita all'interessantissima visione di un mondo che ha preso una strada "leggermente" diversa da quella che la storia ci insegna,sono senz'altro,più dell'azione,i punti di forza di quello che è a tutti gli effetti un capolavoro.se ne può dedurre che riuscire a trasportarla,fedelmente,dalla carta alla celluloide non può che di per sè decretarne la riuscita.e,come già citato,snyder ci riesce.il film,fin dai titoli di testa,mostra carisma e una personalità tutta sua.la scena iniziale da il via alla curiosità di scoprire tutto ciò che si cela lungo la trama e capire effettivamente cosa ci porterà a scoprire seguirla.perno della trama è la presenza del dottor manhattan,è lui,con i suoi "quasi" divini poteri ,tanto da considerato un deterrente nucleare vivente,a sbilanciare le forze mondiali in campo in favore di un america che stavolta sembra davvero avere dio dalla sua parte.e cosi c'è il totale dominio della guerra fredda e nn c'è nessuna sconfitta in vietnam.cose che portano i rivali(russia in primis) a dover velocizzare la sua corsa agli armamenti nucleari.il che non può che portare alle tensioni e ai rischi(nel film,imminenti) di un possibile conflitto profetizzato come inevitabile e disastrosa fine del mondo.in questo contesto si muovono gli affascinanti watchmen.supereroi senza super poteri(Dr manhattan a parte) che dopo aver dovuto abbandonare il campo,si ritrovano prepotentemente invischiati in un immenso complotto che li costringerà a rispolverare i propri costumi per mettersi di nuovo in gioco.il cast di personaggi è stupendo e variegato.ognuno curato nel suo tratto psicologico e caratteriale.capaci di concatenarsi donando una solidità raramente riscontrabile in altri lavori di questo genere.il cast è ottimamente scelto e si comporta senza mai deludere(ottimo peraltro il doppiaggio italiano)...Rorschach(più di tutti),il comico,gufo notturno ozymandias e spettro di seta sono portati ottimamente sullo schermo.un plauso và comunque anche alle scena d'azione.veloci,ricche di tensione e mai,causa l'assenza di superpoteri,inzuppate di inutili,esagerati,effetti speciali.i colpi sono duri e sembra quasi di sentirli mentre si assiste alle scene di lotta spesso crude e violente.la ribellione nelle carceri è sicuramente la più rappresentativa sotto questo punto di vista.il film è accompagnato da ottimi dialoghi fedelmente ripresi dall'opera fumettistica e,di suo e personale ha,invece,un interessantissima scelta di musiche che accompagnano le varie situazioni aggiungendo fascino e ulteriore personalità al film.un altro merito di snyder è stato quello di comprimere in meno di tre ore la storia creata ma moore senza farne un polpettone,riuscendo a dare linearità,fluidità e corposità senza rinunciare a nulla di ciò che fosse indispensabile...insomma un ottimo film fantapolitico che non pecca mai e stupisce spesso con una realizzazione degna del capolavoro da cui è stata tratta.una realizzazione che non manca di dimostrare il fatto che sia stata portata a termine da qualcuno che,sicuramente,la amava e che ,inevitabilmente,non poteva che dare il meglio di se nel portarla sul grande schermo dandogli cosi una più ampia possibilità di essere conosciuta e amata...
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alex41
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martedì 23 settembre 2014
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nì
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Il soggetto è fighissimo, ma il film...ci sono un miliardo di cose che non tornano. Prima cosa il regista tende a renderlo un film realistico, nel senso, come si può pretendere che Dottor Manhattan (venuto fuori da un esperimento, roba banale che neanche Paperinik) vada in tv e nessuno, ripeto, nessuno abbia paura o abbia una qualsiasi altra reazione? E vogliamo parlare di Rorshack?? Figo per carità, ma sembra uscito da Sin City (capolavoro non fraintendete). Più che altro il film ha una cosa: la lunghezza. Infinito. Il regista cerca di farlo sembrare un kolossal, ma molte scene sono pesanti e inutili. Salvo di sicuro gli attori, specialmente il personaggio del Comico, un personaggio riuscito ma sinceramente un bastardo di merda (tentava di stuprare la ragazza), ma in assoluto salvo i bellissimi titoli di testa con Bob Dylan, quella è l'unica parte veramente magnifica del film.
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Il soggetto è fighissimo, ma il film...ci sono un miliardo di cose che non tornano. Prima cosa il regista tende a renderlo un film realistico, nel senso, come si può pretendere che Dottor Manhattan (venuto fuori da un esperimento, roba banale che neanche Paperinik) vada in tv e nessuno, ripeto, nessuno abbia paura o abbia una qualsiasi altra reazione? E vogliamo parlare di Rorshack?? Figo per carità, ma sembra uscito da Sin City (capolavoro non fraintendete). Più che altro il film ha una cosa: la lunghezza. Infinito. Il regista cerca di farlo sembrare un kolossal, ma molte scene sono pesanti e inutili. Salvo di sicuro gli attori, specialmente il personaggio del Comico, un personaggio riuscito ma sinceramente un bastardo di merda (tentava di stuprare la ragazza), ma in assoluto salvo i bellissimi titoli di testa con Bob Dylan, quella è l'unica parte veramente magnifica del film. P.S. come avrete capito non sopporto Snyder, specialmente "L'Uomo D'Acciaio" l'ho trovato una cagata di dimensioni stratosferiche, altro che "il nuovo Nolan".
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manuele
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domenica 8 marzo 2009
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un ottimo film
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non era facile portare sul grande schermo la novel di alan moore e bisogna dare atto al regista di aver fatto un buon lavoro. il film infatti segue in maniera fedele il fumetto(tranne la variazione nel finale,comunque ininfluente sulla trama) e riesce a coinvolgere lo spettatore nonostante i 160 minuti di durata.Le uniche critiche sono da rivolgere ad una eccessiva violenza di alcune scene (evitabilissima)ed alla spettacolarizzazione dei watchmen .Per il resto un ottimo film e forse insieme al cavaliere oscuro e iron man una delle migliori trasposizioni dai fumetti degli ultimi anni
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braitz
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lunedì 23 marzo 2009
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leggendario
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Parto dal presupposto che non ho letto la graphic novel , ma questo film mi ha lasciato piu carico che mai , finalmente sono arrivate le registrazioni così addio fake e compagnia , Il film è un vero capolavoro viene sviluppato in modo egregio e ottimale lasciando sempre lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine , il film è di granlunga uno dei migliori mai riprodotti sullo schermo , grande interpretazione di tutti quanti forchè di ozymandias che si è rivelato molto poco adatto al ruolo.
Tuttavia il film regala quelle emozioni che solo pochi film ti lasciano , nonostante le 3 ore di film , io volevo vederne altre 3 .
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sir ace
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sabato 7 marzo 2009
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interdetto
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Premetto di essere un'ammiratore fanatico di alan moore. E nessun film tra alti e bassissimi ha mai saputo riprodurre il suo magico universo. Neanche questo ci riesce. Anche se la sfida era improba.
La prima cosa che ho notato è stata la amorevole pedissequità con cui il regista (che avevo apprezzato in 300) ha riprodotto la trama. E la splendida idea dei titoli di testa. Il film si lascia vedere fino alla fine e anche i cambiamenti di trama tutto sommato reggono (obbligatori per questioni di lunghezza). Forse c'è stato un eccesso di spettacolarizzazione. Ma anche questo ci poteva stare.
Insomma, non riesco a capire perchè non mi sia piaciuto (o almeno non del tutto). C'erano tutti gli ingredienti ma la cottura forse non era adeguata.
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Premetto di essere un'ammiratore fanatico di alan moore. E nessun film tra alti e bassissimi ha mai saputo riprodurre il suo magico universo. Neanche questo ci riesce. Anche se la sfida era improba.
La prima cosa che ho notato è stata la amorevole pedissequità con cui il regista (che avevo apprezzato in 300) ha riprodotto la trama. E la splendida idea dei titoli di testa. Il film si lascia vedere fino alla fine e anche i cambiamenti di trama tutto sommato reggono (obbligatori per questioni di lunghezza). Forse c'è stato un eccesso di spettacolarizzazione. Ma anche questo ci poteva stare.
Insomma, non riesco a capire perchè non mi sia piaciuto (o almeno non del tutto). C'erano tutti gli ingredienti ma la cottura forse non era adeguata. Forse una migliore recitazione e più attenzione alla psicologia di alcuni dei personaggi avrebbe giovato. I meglio riprodotti: Il comico e Rorsach. I peggiori forse NiteOwl e Ozymandias (purtroppo).
Non so, forse lo devo rivedere...ma con calma, non c'è fretta!
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andrea
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lunedì 9 marzo 2009
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watchmen... un film da capire
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Dopo anni di celebri servigi di salvataggi verso gli esseri umani in difficoltà, gli Watchmen, supereroi misteriosi e mascherati, vengono banditi dal Presidente Nixon e costretti a vivere una vita normale. Ma dopo la morte di uno di loro, Il Comico, Rorschach, Spettro di Seta e Gufo Notturno, decidono di vederci chiaro e scovare l'assassino. Ma la verità non è così immediata come sembra. Un film pienamente di intrattenimento, come molti sostengono, realizzato con un grosso budget, una lunga sceneggiatura(quasi tre ore di durata!), interpreti curiosi e adeguata regia di Zack Snyder; consacrato definitivamente come futuro regista di genere. Watchmen vuole essere, però, tante cose oltre che una accurata rivisitazione dei fumetti(dai quali è tratto) di Alan Moore.
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Dopo anni di celebri servigi di salvataggi verso gli esseri umani in difficoltà, gli Watchmen, supereroi misteriosi e mascherati, vengono banditi dal Presidente Nixon e costretti a vivere una vita normale. Ma dopo la morte di uno di loro, Il Comico, Rorschach, Spettro di Seta e Gufo Notturno, decidono di vederci chiaro e scovare l'assassino. Ma la verità non è così immediata come sembra. Un film pienamente di intrattenimento, come molti sostengono, realizzato con un grosso budget, una lunga sceneggiatura(quasi tre ore di durata!), interpreti curiosi e adeguata regia di Zack Snyder; consacrato definitivamente come futuro regista di genere. Watchmen vuole essere, però, tante cose oltre che una accurata rivisitazione dei fumetti(dai quali è tratto) di Alan Moore. Inanzitutto, Snyder ci tiene ad una riproduzione accurata delle metropoli Americane metà anni '80, oltre che alla carica psicologica dei suoi supereroi protagonisti(tutti ottimi nel senso di interpretazioni: Malin Akerman, Patrick Wilson, Billy Crudup, Jeffrey Dean Morgan, Jackie Earle Haley e Matthew Goode) ma ancora di più, ridimensiona la fumetto/pellicola in una storia dall'evidente messaggio comunicativo. Ed è proprio l'insistenza della sceneggiatura di una rappresentazione sull'orlo del degrado della società(presente in tutte le sequenze discorsive e in qualche flashback) che allontana di molto l'attenzione dello spettatore desideroso di combattimenti(distintamente coreografati), azione ed effetti speciali a buon mercato, forse per non sentire la mancanza di Superman Returns, Spiderman o degli X-Men. In poche parole, Watchmen è un colpo basso commemorativo sull'origine dei conflitti politici Americani che, dopo Nixon, si sono fatti più accesi fino alla guerra odierna in Oriente; tema evidente che il film vuole andare a parare. E in tre, lunghe ore di durata, lo spettatore riesce ad essere affascinato dallo stile di regia ma, nel contempo, anche un pò annoiato dalle infinite parti discorsive, ovviamente inevitabili per sostenere il tema della pellicola. Ciò che appassiona più di tutto è la tecnica narrativa del montaggio, simile alle atmosfere del fumetto, e anche la buona fotografia che propone colori cupi alternati da toni chiari e vivaci. E che dire dell'atmosfera pop degli anni '80? Semplicemente perfetta, grazie anche alla bella colonna sonora. Un film che offre molti spuni di riflessione a cui però manca una marcia in più per essere davvero un'opera unica nel genere, anche se, l'ottimo risultato finale, non si può certo negare. In un periodo in cui i supereroi vanno di moda(eccetto purtroppo, l'esordio singolo di Frank Miller con il sottovalutato The Spirit), Watchmen riesce a risaltare più di tutti, conciliando cinema di genere e perfetta rivisitazione di un famoso fumetto; come già aveva fatto Timur Bekmambetov con Wanted: Scegli il Tuo Destino. Una pellicola non per tutti i gusti, ma che, se vista con attenzione ai particolari e allo svolgimento, riesce in modo abile a colpire lo spettatore.
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katte00
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sabato 21 marzo 2009
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discontinuo......
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vorrei contraddire alcuni che hanno scritto prima di me. Il film è, appunto, discontinuo e un po' sballato in trama e ritmo, dopo un ottimo inizio. Quello che a tratti tiene svegli sono secondo me proprio quelle scene splatter che molti censurano. Non ho letto il libro, immagino che lì non ci siano, ma nel film ci stanno. Insomma, sono fighe! Le scazzottate in carcere (20 minuti che sulla trama non dicono nulla) sono memorabili, anche a rischio di ricordare italiche commediole.
Si percepisce che lo stile, il messaggio di fondo vuole essere diverso, ma non essendo riusciti a trasporlo al meglio su celluloide, almeno viriamo sull'hollywoodiano (la citazione del dr manhattan che incenerisce i vietcong con le valchirie e gli elicotteri è così tamarra che mi è piaciuta!).
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vorrei contraddire alcuni che hanno scritto prima di me. Il film è, appunto, discontinuo e un po' sballato in trama e ritmo, dopo un ottimo inizio. Quello che a tratti tiene svegli sono secondo me proprio quelle scene splatter che molti censurano. Non ho letto il libro, immagino che lì non ci siano, ma nel film ci stanno. Insomma, sono fighe! Le scazzottate in carcere (20 minuti che sulla trama non dicono nulla) sono memorabili, anche a rischio di ricordare italiche commediole.
Si percepisce che lo stile, il messaggio di fondo vuole essere diverso, ma non essendo riusciti a trasporlo al meglio su celluloide, almeno viriamo sull'hollywoodiano (la citazione del dr manhattan che incenerisce i vietcong con le valchirie e gli elicotteri è così tamarra che mi è piaciuta!). Probabilmente, un limite del film è proprio l'oscillare tra due registri senza trovare equilibrio, continuità, ritmo.
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antonello villani
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venerdì 27 marzo 2009
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fantapolitica con pistolotto morale
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Fantapolitica nella graphic novel di Moore e Gibbons, il Presidente Nixon eletto per la quinta volta, il blocco Usa-Urss con l’ipotesi tutt’altro che remota di una Guerra Nucleare. A vigilare su un mondo allo sbando alcuni eroi in maschera che rappresentano la coscienza di una società corrotta, violenta ed invasa dalla pornografia. “Watchmen” completa il panorama cinematografico dei fumetti che hanno invaso il grande schermo portando milioni di dollari nelle casse delle major, una storia pretenziosa per quella riflessione sul destino dell’umanità –l’orologio dell’Apocalisse è sempre in bella mostra- che era tanto di moda negli ’80, ma molto convincente nella messa in scena delle tragedie moderne ed affascinante nel suo aspetto visivo e visionario.
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Fantapolitica nella graphic novel di Moore e Gibbons, il Presidente Nixon eletto per la quinta volta, il blocco Usa-Urss con l’ipotesi tutt’altro che remota di una Guerra Nucleare. A vigilare su un mondo allo sbando alcuni eroi in maschera che rappresentano la coscienza di una società corrotta, violenta ed invasa dalla pornografia. “Watchmen” completa il panorama cinematografico dei fumetti che hanno invaso il grande schermo portando milioni di dollari nelle casse delle major, una storia pretenziosa per quella riflessione sul destino dell’umanità –l’orologio dell’Apocalisse è sempre in bella mostra- che era tanto di moda negli ’80, ma molto convincente nella messa in scena delle tragedie moderne ed affascinante nel suo aspetto visivo e visionario. Il regista Zack Snyder ci regala un filmone di quasi tre ore superbamente impreziosito da una colonna sonora che passa in rassegna i vecchi successi di un trentennio: emozioni a non finire con Bob Dylan che accompagna i disordini di piazza e le manifestazioni di un’America ancora divisa tra pacifismo e militarismo, mentre arrivano senza un ordine preciso Nat King Cole, Jimi Hendrix e Leonard Cohen a cui sono riservati pure i titoli di coda. La maestria di Snyder è quella di creare emozioni grazie alla perfetta armonia di suoni ed immagini, la potenza del film risiede nel clima di decadenza in cui sono costretti a vivere eroi devastati dai sensi di colpa e con qualcosa da farsi perdonare.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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marti
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sabato 21 marzo 2009
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cilmax discendente
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Ho scoperto questo fantapolitik soltanto con l'avvento della pellicola.Ho cercato di accostarmi al prodotto con la più avida curiosità di conoscere e non sono rimasta delusa.Anzi,le atmosfere sulfuree della città sono al punto straordinariamente realistiche che ti saturano di fetore e violenza.L'inizio è sfolgorante,pieno di emozioni,ricordi,colori panna acido che sa di vecchio ma che arringa la voglia di svelare il mistero,quello del killer di supereroi.Poi,dopo l'aliazione del DR Manhattan tutto si sgretola,come in un climaz discendente e lo smalto iridescente rivela insane crepature.I suoni,prima naturali della pioggia su cemento e asfalto,cupi ma afrodisiaci,si fanno mostruosi e rutilanti,si sfora nella fantascienza.
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Ho scoperto questo fantapolitik soltanto con l'avvento della pellicola.Ho cercato di accostarmi al prodotto con la più avida curiosità di conoscere e non sono rimasta delusa.Anzi,le atmosfere sulfuree della città sono al punto straordinariamente realistiche che ti saturano di fetore e violenza.L'inizio è sfolgorante,pieno di emozioni,ricordi,colori panna acido che sa di vecchio ma che arringa la voglia di svelare il mistero,quello del killer di supereroi.Poi,dopo l'aliazione del DR Manhattan tutto si sgretola,come in un climaz discendente e lo smalto iridescente rivela insane crepature.I suoni,prima naturali della pioggia su cemento e asfalto,cupi ma afrodisiaci,si fanno mostruosi e rutilanti,si sfora nella fantascienza...Tutto sommato,un bel film che si perde nel suo stesso genio.
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antonello villani
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venerdì 27 marzo 2009
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fantapolitica con pistolotto morale
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Fantapolitica nella graphic novel di Moore e Gibbons, il Presidente Nixon eletto per la quinta volta, il blocco Usa-Urss con l’ipotesi tutt’altro che remota di una Guerra Nucleare. A vigilare su un mondo allo sbando alcuni eroi in maschera che rappresentano la coscienza di una società corrotta, violenta ed invasa dalla pornografia. “Watchmen” completa il panorama cinematografico dei fumetti che hanno invaso il grande schermo portando milioni di dollari nelle casse delle major, una storia pretenziosa per quella riflessione sul destino dell’umanità –l’orologio dell’Apocalisse è sempre in bella mostra- che era tanto di moda negli ’80, ma molto convincente nella messa in scena delle tragedie moderne ed affascinante nel suo aspetto visivo e visionario.
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Fantapolitica nella graphic novel di Moore e Gibbons, il Presidente Nixon eletto per la quinta volta, il blocco Usa-Urss con l’ipotesi tutt’altro che remota di una Guerra Nucleare. A vigilare su un mondo allo sbando alcuni eroi in maschera che rappresentano la coscienza di una società corrotta, violenta ed invasa dalla pornografia. “Watchmen” completa il panorama cinematografico dei fumetti che hanno invaso il grande schermo portando milioni di dollari nelle casse delle major, una storia pretenziosa per quella riflessione sul destino dell’umanità –l’orologio dell’Apocalisse è sempre in bella mostra- che era tanto di moda negli ’80, ma molto convincente nella messa in scena delle tragedie moderne ed affascinante nel suo aspetto visivo e visionario. Il regista Zack Snyder ci regala un filmone di quasi tre ore superbamente impreziosito da una colonna sonora che passa in rassegna i vecchi successi di un trentennio: emozioni a non finire con Bob Dylan che accompagna i disordini di piazza e le manifestazioni di un’America ancora divisa tra pacifismo e militarismo, mentre arrivano senza un ordine preciso Nat King Cole, Jimi Hendrix e Leonard Cohen a cui sono riservati pure i titoli di coda. La maestria di Snyder è quella di creare emozioni grazie alla perfetta armonia di suoni ed immagini, la potenza del film risiede nel clima di decadenza in cui sono costretti a vivere eroi devastati dai sensi di colpa e con qualcosa da farsi perdonare.
Antonello Villani
(Salerno)
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