Watchmen |
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Un film di Zack Snyder.
Con Malin Akerman, Billy Crudup, Matthew Goode, Jackie Earle Haley, Jeffrey Dean Morgan.
continua»
Azione,
durata 163 min.
- Gran Bretagna, USA, Canada 2009.
- Universal Pictures
uscita venerdì 6 marzo 2009.
- VM 14 -
MYMONETRO
Watchmen
valutazione media:
2,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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lucida energia ideativadi ciccio capozziFeedback: 0 |
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sabato 14 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“THE WATCHMEN” di ZACK SNYDER; USA-UK, 09. Anni 80: grazie al più potente dei Watchmen, quello non mascherato, il Dr. Manhattan, gli Usa hanno vinto la guerra in Vietnam, Nixon è stato rieletto. Ma il mondo è di fronte alla possibilità di un olocausto nucleare, e contro ciò che resta dei Watchmen c’è una congiura. Tratto dal fumetto omonimo di culto di Alan Moore, disegnato da Dave Gibbon, il film è diretto dal visionario autore di “300”: ancora una volta ha fatto il miracolo. Non è un’operazione facile: “The Spirit”, tratto da un fumetto fu un tremendo flop. Per quanto siano stretti i legami tra il disegno e il cinema, il tipo di narrazione, di ritmo da infondervi è diverso. Il testo grafico qui presente, poi, già considerato di per sé un capolavoro della letteratura americana, era di un’estrema sofisticatezza, che utilizza la metaletteratura con grande grazia e intelligenza. Edito dalla DC, quella di Batman, Superman, voleva essere la risposta all’eterna concorrente Marvel, quella dei Super Eroi, tra cui l’Uomo Ragno, gli X-Men, ecc.,. Nell’86 Alan Moore, ideò questa banda di super eroi sui generis: essi erano i figli o gli eredi di altri sfigati personaggi mascherati, i “Minutemen”, poi finiti male. Ma i “Watchmen”, ora in malinconico disarmo, erano sostanzialmente dei sociopatici, imbevuti di un’ideologia che era destrorsa, se non fascista. In particolare, uno dei due più sclerati, il “Comico”, era una spia dei Servizi, un killer disponibile a qualunque operazione: è lui, ad esempio, l’assassino di J.F.K. Il testo di partenza, con lucida energia ideativa, fa schizzare fuori delle componenti culturali che erano implicite nel tessuto del narrato, ne erano la cornice “non detta” degli eroi canonici della DC Comics. Però esse venivano riportate all’interno di una vicenda individuale e collettiva che assicurava un’intensa dialettica di psicologie e di comportamenti. Come nel personaggio del Dt. Mahanttan, la figura più complessa. Ricorda “Silver Surfer” della Marvel: ha poteri sovrumani e si esprime con una sofferta, radicata consapevolezza filosofica. Ad esempio è citata una riflessione sul tempo che sembra tratta paro paro dal 33° C. del Paradiso dantesco; ma è di una tristezza e solitudine infinita, rappresentata da quella ardita, stupenda struttura di cristallo che egli si costruisce come un’”inutile” cattedrale su Marte, al centro del Nulla, di cui è il Prius. Anzi l’allontanamento disgustato dall‘umanità, e tutto il processo che ve l’ha portato, è parte integrante di una storia piuttosto elaborata, su cui si articola il film. Vicenda che facciamo un po’ fatica a seguire, perché i personaggi sono numerosi: ma poi confluiscono tutti in un confronto finale di contenuto politico.
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