La reinterpretazione moderna di un film noir
È ancora piuttosto lontana l'uscita di Watchmen (prevista per il 6 marzo 2009), ma se ne parla già da tempo. In fondo si tratta della trasposizione cinematografica della pluripremiata graphic novel scritta dall'autore britannico Alan Moore e disegnata dal suo connazionale Dave Gibbons. Il fumetto vanta il Premio Hugo ed è inserito nella lista di TIME Magazine dei "100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi", un bel successo senza dubbio.
La peculiarità della miniserie a fumetti è il carattere umano dei personaggi, si raccontano le vicende di supereroi alle prese con la propria quotidianità, finendo per andare aldilà dello stereotipo del supereroe convenzionale. E in questa era cinematografica, che tenta di proporre eroi che sanno più di antieroi come Hancock, o un panda goffo e maldestro che riesce a diventare eroe sì ma di se stesso come nel caso di Kung Fu Panda, anche Watchmen siamo sicuri che si incastrerà molto bene. Certo ancora non abbiamo molte informazioni sulla pellicola e non sappiamo con certezza quanto sarà fedele alla graphic novel, ma insomma saremo presto accontentati.
Intanto ci gustiamo le scene dinamiche e ricche di effetti visivi dell'ultima versione del trailer (in escluiva per voi!!!), ed è come se ci trovassimo di fronte alla reinterpretazione moderna di un film noir.
Ambientata in un'America alternativa datata 1985, dove i supereroi in costume fanno parte della routine quotidiana e l'Orologio del Giudizio (che indica la tensione Usa-Unione Sovietica) segna sempre cinque minuti prima della mezzanotte, l'invecchiato vigilante Rorschach si mette ad indagare a proposito di un vasto complotto per uccidere e screditare tutti i supereroi del passato e del presente.