Il divo

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Un film di Paolo Sorrentino. Con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci, Carlo Buccirosso.
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Drammatico, durata 110 min. - Italia 2008. - Lucky Red uscita mercoledì 28 maggio 2008. MYMONETRO Il divo * * * - - valutazione media: 3,47 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
cizeta venerdì 4 aprile 2014
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

La vita di uno dei personaggi (insieme a Cossiga) che ha dominato la politica, l'economia e le relazioni internazionali negli ultimi 50 anni di storia italiana. Il film di Sorrentino si concentra in un momento preciso della vita di Andreotti: tra l'inizio del suo settimo mandato ed il periodo tangentopoli. 

voto personale: 10

Non dilungandomi sugli aspetti legati alla trama ed il periodo (riassumerli qua con i giusti ricollegamenti storici sarebbe impresa ardua) mi soffermerei sull'aspetto cinematografico.
A mio parere una pellicola biografica è un genere realmente molto delicato: si deve decidere quale momento della vita del soggetto andare a trasporre, renderlo il più possibile interessante, dare delle nozioni documentaristiche, riprodurre fedelmente il personaggio. [+]

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raffele mercoledì 9 maggio 2018
potere, ragion di stato, manierismi brillanti Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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 me l’ero perso nel 2008. non è alla politica, alla storia di questo paese che mi fa pensare, non immediatamente. senza mediazioni mi colpisce sorrentìno sapiente nella fotografia, nelle sottolineature musicali, gli stacchi traumatici, e frasi storiche talmente solenni da sfiorare una specie di onanismo cinematografico. e più scorrono i fotogrammi, le allegorie, gli arredi del palazzo e quelle facciacce di santoni democristiani e di mafiosi, più sono costretto a constatare che il film è fatto bene. servillo/andreotti è un totem che prende vita, imperturbabile come andreotti vero, con in più quel momento della “confessione” concitata, parossistica, sulla strategia della tensione per la sopravvivenza del moderatismo, la ragion di stato italiana. [+]

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alejazz martedì 19 giugno 2018
un'altra inconfutabile opera di sorrentino Valutazione 4 stelle su cinque
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Eppure questo film mi era sfuggito da mano....e dopo 10 anni sono riuscito a ritrovarlo spinto dalla curiosità di vedere un'altra opera di Paolo Sorrentino. 
Ma ad esser onesto, ricorderei anche la bravura inconfutabile di Tony Servillo in grado di interpretare personaggi non semplici e di un certo calibro e spessore come Giulio Andreotti. 
Il Divo ripercorre la storia del senatore a vita dalla fine degli anni 80 all'inizio delle inchieste su tangentopoli e mani pulite.

Cosa mi è piacuto:
   -   la fotografia del film con la saggia scelta dei colori e delle inquadrature delle telecamere
   -   la scelta del passo storico inserito nel film
   -  l'interpretazione di T. [+]

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rob8 sabato 28 luglio 2018
una delle prove più riuscite di sorrentino Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Misurarsi con la storia recente della Repubblica e con personaggi politici di spicco, come fu il Moro di Ferrara o di Bellocchio, o come qui con Giulio Andreotti, è impresa ardua e rischiosa.
Tanto più se si punta ad un’identificazione tra uomo e personaggio, nei termini volutamente esasperati che quest’opera persegue.  Ma avere a disposizione per tale parte un attore cone Toni Servillo, invoglia a perseguire l’impresa con ferma determianzione. E lo sforzo viene premiato.
Il divo è una delle prove più riuscite di Sorrentino, laddove la geometria visiva si sposa con quella narrativa, in un rigore di forme che rende coerenti anche le deformazioni – non solo fisiche – del protagonista. [+]

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paolo pasetti venerdì 30 maggio 2008
l'uomo senza qualità Valutazione 4 stelle su cinque
47%
No
53%

“Andreotti, le sto parlando di politica…” dice a un certo punto un adrenalinico Cirino Pomicino al Divo Giulio. Andreotti si schermisce, un po’ stizzito: ”Non voglio parlare di politica”. Forse la chiave di tutto il film sta proprio in questo frammento: Andreotti NON è un politico. Allo stesso modo, come sentenzia a un certo punto Livia, la moglie del Divo, Andreotti non è quel genio, quello stratega mefistofelico che tutti credono. Piuttosto, la sua qualità consiste nella sua opacità, nell’essere – quasi letteralmente – il buco nero della storia contemporanea d’Italia. Come disse una volta Montanelli, delle due l’una: o Andreotti è il più grande criminale della storia d’Italia, o è il più grande perseguitato. [+]

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catullo giovedì 3 febbraio 2011
sorrentino come petri? Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

Un film politico di grande livello espressivo che richiama quelli di Elio Petri (i vari "Todo modo"..."indagine"..La proprietà non è più un furto") che si colloca tra le ultime ma poche opere cinematografiche italiane di alto livello. Certo la scelta di Andreotti come personaggio del film è un pò come sparare sulla croce rossa...o gli si addebitano tutte le malefatte dello stato negli ultmi 50 anni o lo si considera un santo martire vittima dei rumor più gettonati della prima repubblica.E' Belzebù o S.Sebastiano? Lasciamo alla storia l'arduo giudizio. Pensare che un politico cattolico di grande osservanza e un frequentatore assiduo delle stanze vaticane possa aver ordinato omicidii e collaborato con la mafia per un ingenuo come me è dura da digerire. [+]

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steno811 lunedì 16 febbraio 2009
grande film, grande regia Valutazione 4 stelle su cinque
36%
No
64%

realizzato benissimo con accuratezza e stile, si può discutere sulla rappresentazione fumettistica o realistica del potere e di Andreotti, ma sull'ottima fattura e regia non c'è dubbio. Alcune scene sono di forte impatto emotivo e i dialoghi sono funzionali a fare luce sui comportamenti dei politici, da sfondo ci sono le vicende e gli intrighi che riguardano politica, banche, loggie e mafia... giustamente il film suscita una riflessione ma non realizza una teoria precisa riguardo Andreotti. Credo che come in altri casi sia un film schierato a sinistra ma ripeto è comunque un grande film.

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robmamba venerdì 30 maggio 2008
intorno ad andreotti il nulla! Valutazione 3 stelle su cinque
35%
No
65%

Il film è di ottimo livello artistico,registico e attoriale. Ottima la scelta di analizzare a fondo la piscologia di questo personaggio(la fotografia anke lo analizza),circondato da tutto quello che è successo in quei anni e dai suoi pulp-politici, il tutto in chiave grottesca.La regia è Sorrentiniana a tratti virtuosa ma ammirevole e mai pesante. Servillo rende perfettamente il personaggio senza esagerare ne nel bene ne nel male. Il limite di questo film è questo,Andreotti è perfettamente caratterizzato,brevi spennellature sui suoi compagni , il tutto in contrasto con gli omicidi di quei tempi che Andreotti non vive, come se fosse di ghiaccio. Il problema è questo,enfatizzare quello che circondava l'immortale Giulio sarebbe stato perfetto a delineare ancora la sua glacialità. [+]

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antonio mercoledì 18 giugno 2008
il mal di testa logora chi ce l'ha. Valutazione 3 stelle su cinque
29%
No
71%

La consacrazione del divo Giulio. Una sequenza di fotogrammi sul potere e la "giusta distanza" con la quale questo si gestisce. Un cesarismo democratico al passo con l'evoluzione del potere per antonomasia, quello religioso. Come questo, l'alias di Andreotti attraversa la secolarizzazione della nostra società e la asseconda accompagnando gli italiani dal post dittatura fascista a quella mediatica odierna. Una propaggine del Vaticano nella gestione del potere nel nostro Paese. Il film è interessante per le novità grottesco- narrative, ma fà il verso sotto alcuni aspetti al "Caimano" di Moretti. Sono più realista del Re, sembra dire il protagonista che gestisce il potere perchè noi tutti si stia bene e soprattutto perchè "il mio e il nostro sacrificio sia gradito al Padre". [+]

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dario steno mercoledì 2 febbraio 2011
un ottimo regista, un pessimo cronista Valutazione 1 stelle su cinque
25%
No
75%

Non vi è nulla da dire sulle eccezionali capacità tecniche di Sorrentino, il film scorre con eleganza e ritmo. Un abilissimo narratore. Il peccato è che egli non abbia nulla da dire che vada oltre la vulgata comunista e post-comunista su Andreotti. Quasi lo si volesse capro espiatorio della debacle di un progetto politico, quello di sinistra, che, non avendo mai vinto politicamente, è costretto a dare la colpa ai falli compiuti dalla squadra avversaria. Suggerire in maniera quasi mefistofelica una serie di serpeggianti ipotesi di crimini compiuti dal Divo dice, appunto, non solo di impareggiabili capacità tecniche, ma anche di pochezza di contenuti. Sarebbe stato preferibile uno schietto schierarsi, onesto e diretto. [+]

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