spock88
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giovedì 6 novembre 2014
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e' tesla il prestigio
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Il film parte con tutti i presupposti per essere un capolavoro: regia e cast straordinari.
La grande tecnica di Nolan di intrecciare la trama in 3 diversi lassi temporali diventa qualcosa di straodinario quando ci si accorge che il film è diviso nei 3 atti descritti dalla prima scena.
La promessa: il regista ci mostra qualcosa di ordinario; ovvero i 2 apprendisti illusionisti in cerca di successo, e agli occhi dello spettatore il tutto è regolare, inalterato, ma è probabile che non lo sia!
La svolta: il regista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario, il trasporto umano, lo spettatore cerca il segreto ma non lo trova, perche non sta davvero guardando, vuol essere ingannato!
Il prestigio: dove il regista scopre le carte e dimostra quanto sia stato facile ingannare lo spettatore, il trasporto umano di Border era un trucco tanto banale quanto assurdo.
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Il film parte con tutti i presupposti per essere un capolavoro: regia e cast straordinari.
La grande tecnica di Nolan di intrecciare la trama in 3 diversi lassi temporali diventa qualcosa di straodinario quando ci si accorge che il film è diviso nei 3 atti descritti dalla prima scena.
La promessa: il regista ci mostra qualcosa di ordinario; ovvero i 2 apprendisti illusionisti in cerca di successo, e agli occhi dello spettatore il tutto è regolare, inalterato, ma è probabile che non lo sia!
La svolta: il regista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario, il trasporto umano, lo spettatore cerca il segreto ma non lo trova, perche non sta davvero guardando, vuol essere ingannato!
Il prestigio: dove il regista scopre le carte e dimostra quanto sia stato facile ingannare lo spettatore, il trasporto umano di Border era un trucco tanto banale quanto assurdo.
Inoltre trovo straordinario l'ingresso in scena di Tesla (il mio scienziato preferito), non tanto per il suo apporto (fanta)scientifico alla magia ma, perchè anche lui come Angier comprende l'ossessione e capisce cosa vuol dire voler superare se stessi andando oltre l'impossibile. Al contrario "i 2 Borden" non cercano niente di così raffinato se non la devozione alla magia a 360°, molta praticità e capacità di convincere il pubblico poco ambizioso.
5 stelle meritate anche per il messaggio che mi ha lasciato: la troppa ambizione porta alll'ossessione, e questa porta alla distruzione di se stessi e al rifiuto della società (vedi Angier-Tesla).
Alla fine del film Borden sembra uscirne vincitore, e Angier sconfitto e dimenticato nonostante il suo "vero prestigio"; così come fece Tesla per la sua corrente alternata (prima) e quella senza fili (dopo).
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nick92
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lunedì 9 maggio 2011
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il capolavoro di nolan
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the prestige-il prestigo...qui il vero prestigiatore è sicuramente Christopher Nolan che riesce sempre a sorprederci, soprattto nella scana finale che secondo me è uno dei finali più belli della storia del cinema.Un vero capolavoro che io riguarderei mille volte senza mai stancarmi. Una vedetta da consumare, i due migliori amici che si ritrovano nemici che si lanciano sfide a l'ultimo sangue. Poi va bè Bale come sempre straordinario ormai diventanto il pupilo di Nolan e Hugh Jackman anche lui bravissimo !!
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mister_wnb
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mercoledì 9 marzo 2011
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il cinema ha il suo mago: christopher nolan
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Assistiamo attoniti alla scena finale:un delirio di onnipotenza della macchina da presa che riprende le teste mozzate di vari Jackman.
Ecco questo è Chris Nolan,il nuovo talento cristallino di Hollywood,consacratosi a pieno merito con questo film eccezionale.
Il lungometraggio è magistralmente destrutturato,con il regista che piazza qua e là indizi su come risolvere l'enigma che fin da subito ci viene posto.
La regia è pazzesca sia nella messa in scena che nella direzione tecnica e degli attori.
Bale magnifico,Jackman mai così bene, il resto del cast è formidabile anch'esso(da Caine alla Johansonn,passando per il nuovo volto di Rebecca Hall e all'inedito David Bowie).
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Assistiamo attoniti alla scena finale:un delirio di onnipotenza della macchina da presa che riprende le teste mozzate di vari Jackman.
Ecco questo è Chris Nolan,il nuovo talento cristallino di Hollywood,consacratosi a pieno merito con questo film eccezionale.
Il lungometraggio è magistralmente destrutturato,con il regista che piazza qua e là indizi su come risolvere l'enigma che fin da subito ci viene posto.
La regia è pazzesca sia nella messa in scena che nella direzione tecnica e degli attori.
Bale magnifico,Jackman mai così bene, il resto del cast è formidabile anch'esso(da Caine alla Johansonn,passando per il nuovo volto di Rebecca Hall e all'inedito David Bowie).
veniamo alla tecnica.
in un film destrutturato in maniera particolare come questo ha un parte fondamentale il montaggio che qui risulta essere perfetto sia nella durata del film che nel complesso delle sequenze.
Colonna sonora funzionale al racconto.
scenografia eccellente così come costumi e trucco.
una nota di merito va a quello che sta diventando un marchio di fabbrica della troupe del regista britannico ovvero il "cast" del sonoro(sia il missaggio che l'editing)
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fab_y
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mercoledì 20 giugno 2012
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osserva attentamente...
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Bel film intrigante e coinvolgente centrato sulle figure dei due protagonisti prima amici e poi rivali illusionisti. Le loro vite sono segnate dall'ossessione reciproca di scoprire i trucchi e i segreti l'uno dell'altro, pecorrendo e immergendosi nell'ignoto e nell'illusione. Tale ossessione, però, rovinerà loro la vita anzi diverrà la loro vita: nulla esiste al di fuori di questo. Nel corso del film, comunque, a volte si fatica a stare dietro ai complicati flash back e intrecci e cadiamo noi stessi vittime dell'illusione e dell'inganno. La scenografia e l'ambientazione, poi, giocano anch'esse un ruolo importantissimo nel rendere la storia ancora più spettacolare e "magica" ai nostri occhi.
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Bel film intrigante e coinvolgente centrato sulle figure dei due protagonisti prima amici e poi rivali illusionisti. Le loro vite sono segnate dall'ossessione reciproca di scoprire i trucchi e i segreti l'uno dell'altro, pecorrendo e immergendosi nell'ignoto e nell'illusione. Tale ossessione, però, rovinerà loro la vita anzi diverrà la loro vita: nulla esiste al di fuori di questo. Nel corso del film, comunque, a volte si fatica a stare dietro ai complicati flash back e intrecci e cadiamo noi stessi vittime dell'illusione e dell'inganno. La scenografia e l'ambientazione, poi, giocano anch'esse un ruolo importantissimo nel rendere la storia ancora più spettacolare e "magica" ai nostri occhi. Il finale, infatti, viene atteso con impazienza, sperando di trovare una risposta definitiva e che metta in pace la nostra debolezza intellettuale dinanzi all'ignoto.
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stako
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venerdì 11 gennaio 2013
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capolavoro
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Siamo davanti ad un capolavoro, i fratelli Nolan hanno creato una pelliccola straordinaria basatasi si una tematica molto complessa come quella dell'arte del prestigiatore. In questa pellicola non c è assolutamente spazio all'amore all'amicizia, qualunque cosa ci possa essere può mettere in scacco l'avversario, un gioco di tranelli, specchi, inganni, stratagemmi, un crudo e feroce antagonismo tra due prestigiatori il lotta tra di loro per raggiungere il loro obiettivo, il prestigio perfetto. Fantastica la scenografia di una Londra grottesca, altrettanto i costumi e i trucchi, leggendarie le interpretazioni di due attori assoluti come Hugh Jackman e Christian bale che hanno inciso particolarmente nella riuscita del film.
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Siamo davanti ad un capolavoro, i fratelli Nolan hanno creato una pelliccola straordinaria basatasi si una tematica molto complessa come quella dell'arte del prestigiatore. In questa pellicola non c è assolutamente spazio all'amore all'amicizia, qualunque cosa ci possa essere può mettere in scacco l'avversario, un gioco di tranelli, specchi, inganni, stratagemmi, un crudo e feroce antagonismo tra due prestigiatori il lotta tra di loro per raggiungere il loro obiettivo, il prestigio perfetto. Fantastica la scenografia di una Londra grottesca, altrettanto i costumi e i trucchi, leggendarie le interpretazioni di due attori assoluti come Hugh Jackman e Christian bale che hanno inciso particolarmente nella riuscita del film. La sceneggiatura è straordinaria, cruda al punto giusto, ricca di colpi di scena e soprattutto curata in ogni dettaglio. Il risultato è un Capolavoro, un film che ogni persona dovrebbe guardare una volta nella vita, di film così ne nascono pochi.
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tomdoniphon
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giovedì 26 giugno 2014
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nolan al suo meglio
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"Il segreto non fa colpo su nessuno. Il trucco che sta dietro invece è ciò che conta". Londra, fine '800. La rivalità tra due illusionisti di successo, Alfred Borden (Bale) e Robert Angier (Jackman), alimentata dalla vendetta (Borden si era reso responsabile della morte della moglie di Angier) e dalla continua ricerca di numeri capaci di strabiliare ed incantare il pubblico. Memorabile riflessione su ciò che si è disposti a sacrificare per la totale devozione ed abnegazione alla propria arte ("Dovete sporcarvi le mani se volete raggiungere l'impossibile"). Il film ripercorre le imprese dei due illusionisti tramite la lettura incrociata dei loro rispettivi diari: in questo modo, Nolan (al suo miglior film) intende "entrare" nella mente perversa dei due protagonisti, disposti a tutto pur di "comprendere la natura della magia".
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"Il segreto non fa colpo su nessuno. Il trucco che sta dietro invece è ciò che conta". Londra, fine '800. La rivalità tra due illusionisti di successo, Alfred Borden (Bale) e Robert Angier (Jackman), alimentata dalla vendetta (Borden si era reso responsabile della morte della moglie di Angier) e dalla continua ricerca di numeri capaci di strabiliare ed incantare il pubblico. Memorabile riflessione su ciò che si è disposti a sacrificare per la totale devozione ed abnegazione alla propria arte ("Dovete sporcarvi le mani se volete raggiungere l'impossibile"). Il film ripercorre le imprese dei due illusionisti tramite la lettura incrociata dei loro rispettivi diari: in questo modo, Nolan (al suo miglior film) intende "entrare" nella mente perversa dei due protagonisti, disposti a tutto pur di "comprendere la natura della magia". Cast in gran forma: Jackman è impeccabile, Bale superlativo.
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pjmix
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domenica 13 febbraio 2011
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un'altra prova del genio di nolan.
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The Prestige: in questo titolo è racchiuso tutto il magico e l'attraente di un film che supera di gran lunga tutti gli altri tentativi di emulazione. 2 maghi apprendisti si contendono il primato sulla piazza, cercando nuovi numeri di magia con cui divertire il pubblico; un triste passato però li divide: la morte della moglie di uno dei 2, causata da una sciocchezza fatta dall'altro mago (un nodo troppo stretto). Questo li renderà rivali e acerrimi concorrenti, sempre intenti a cercare di rovinare la scena di prestigio dell'altro. Il film si tramuta così in un ossessione: la ricerca di un numero di magia magnifico, irripetibile, che l'altro non possa copiare. La storia diventa quindi una vita di vendetta; il film si trasforma, cambia genere e da fantascientifico assume la consistenza di un thriller vero e proprio, con tanto di morti e processi (il film non è in ordine cronologico, viene mantenuta una caratteristica di "Memento", anche se meno marcatamente).
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The Prestige: in questo titolo è racchiuso tutto il magico e l'attraente di un film che supera di gran lunga tutti gli altri tentativi di emulazione. 2 maghi apprendisti si contendono il primato sulla piazza, cercando nuovi numeri di magia con cui divertire il pubblico; un triste passato però li divide: la morte della moglie di uno dei 2, causata da una sciocchezza fatta dall'altro mago (un nodo troppo stretto). Questo li renderà rivali e acerrimi concorrenti, sempre intenti a cercare di rovinare la scena di prestigio dell'altro. Il film si tramuta così in un ossessione: la ricerca di un numero di magia magnifico, irripetibile, che l'altro non possa copiare. La storia diventa quindi una vita di vendetta; il film si trasforma, cambia genere e da fantascientifico assume la consistenza di un thriller vero e proprio, con tanto di morti e processi (il film non è in ordine cronologico, viene mantenuta una caratteristica di "Memento", anche se meno marcatamente). Ma il genio di Nolan non finisce qui: chi prima era il "buono" del film, ora si tramuta nel "cattivo", costringendo lo spettatore a parteggiare prima per l'uno, poi per l'altro mago. Il finale è un vero e proprio capolavoro di magia, con colpo di scena decisamente inaspettato, ma assolutamente coerente. L'unica pecca: il lato fantascientifico rovina un attimo il finale, ma d'altronde non c'era altro modo per tappare i buchi. Il resto, comunque, è tutto più che ottimo. Un capolavoro di Nolan!
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joker 45
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lunedì 3 febbraio 2014
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the prestige
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la promessa. la svolta. il prestigio. sono questi gli ingredienti utili per un buon trucco di magia, ma anche di un buon film, come il regista e sceneggiatore christopher nolan ci ha mostrato. già perchè il film sembra seguire queste tre regole, comprendendo anche il prestigio, la scena finale che ha lasciato tutti a bocca aperta. unja rivalità. un meraviglioso jackman che cerca di fregare un altrettanto superbo bale, e viceversa. uno vede nell'altro la sua vita ideale. noloan riesce con il suo trucco magico a portare sul grande schermo un romanzo, dove combattono due nemici, tanto uguali quanto diversi. ma io penso che più che altro il messaggio di nolan sia quello di farci aprire gli occhi, di dirci che anche tutti quei complicati numeri di magia c'è sempre un trucco umano e non è mai opera di qualcosa di paranormale.
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la promessa. la svolta. il prestigio. sono questi gli ingredienti utili per un buon trucco di magia, ma anche di un buon film, come il regista e sceneggiatore christopher nolan ci ha mostrato. già perchè il film sembra seguire queste tre regole, comprendendo anche il prestigio, la scena finale che ha lasciato tutti a bocca aperta. unja rivalità. un meraviglioso jackman che cerca di fregare un altrettanto superbo bale, e viceversa. uno vede nell'altro la sua vita ideale. noloan riesce con il suo trucco magico a portare sul grande schermo un romanzo, dove combattono due nemici, tanto uguali quanto diversi. ma io penso che più che altro il messaggio di nolan sia quello di farci aprire gli occhi, di dirci che anche tutti quei complicati numeri di magia c'è sempre un trucco umano e non è mai opera di qualcosa di paranormale. è senz'altro un film complicato, riflessivo. penso che sia più o meno come il cubo di rubik ; quando pensi di intuire già come finisce il cubo ( o in questo caso il film) ecco che rimani sorpreso dal finale, che ti costringe a ritornare indietro di qualche passaggio nel film e magari di capire certi particolari che ritenevo inutili.
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jacopo b98
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mercoledì 30 luglio 2014
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nolan non sbaglia un colpo!
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Tra fine Ottocento e inizio Novecento la rivalità tra due prestigiatori: Robert Angier (Jackman), raffinato e bravo nella presentazione dei suoi spettacoli, ma poco geniale nelle invenzioni; e Alfred Borden (Bale), mediocre nel presentare i propri magistrali trucchi magici, ma geniale e coraggioso nell’inventarli e nell’affrontarli. Nella loro rivalità giocano un ruolo anche una bella assistente (Johansson) e l’ingénieur di Angier (Caine). Tratto dal romanzo di Christopher Priest, sceneggiato dal regista con il fratello Jonathan, è l’opus n. 4 del grande Christopher Nolan, che specie negli anni a venire diverrà il più importante regista della storia moderna.
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Tra fine Ottocento e inizio Novecento la rivalità tra due prestigiatori: Robert Angier (Jackman), raffinato e bravo nella presentazione dei suoi spettacoli, ma poco geniale nelle invenzioni; e Alfred Borden (Bale), mediocre nel presentare i propri magistrali trucchi magici, ma geniale e coraggioso nell’inventarli e nell’affrontarli. Nella loro rivalità giocano un ruolo anche una bella assistente (Johansson) e l’ingénieur di Angier (Caine). Tratto dal romanzo di Christopher Priest, sceneggiato dal regista con il fratello Jonathan, è l’opus n. 4 del grande Christopher Nolan, che specie negli anni a venire diverrà il più importante regista della storia moderna. I suoi film sono ricchi di colpi di scena, virtuosi nella regia e nella sceneggiatura (vedi Memento, il film d’esordio) e non fa eccezione questo The Prestige, esempio di un magnifico film d’intrattenimento che diventa qualcosa di più. Nolan costruisce tutto il film come un grande gioco di magia, diviso in tre atti: la promessa (il prestigiatore mostra allo spettatore qualcosa di ordinario), la svolta (il prestigiatore trasforma questa cosa ordinaria in qualcosa di straordinario) e infine il prestigio (il prestigiatore porta a termine la magia riportando l’oggetto in questione alla condizione iniziale). E solo alla fine, solo nel prestigio, il regista svela tutto quello che occorre allo spettatore per comprendere il film. E fin qui il film è un meraviglioso e geniale congegno ad orologio che si fa vedere e rivedere più volte: un prodotto d’intrattenimento di non convenzionale qualità e genialità. Ma i fratelli Nolan sanno andare oltre, con il loro film non vogliono solo creare un grande gioco di magia, ma vogliono creare un saggio capace di andare a fondo su temi importanti: amore, ambizione, ossessione, valore, coraggio e soprattutto sacrificio. La differenza tra Angier e Borden infatti è proprio questa: il primo è un illusionista bravo, il secondo è un illusionista che ha il coraggio di mettere a rischio la propria vita, la propria famiglia, tutto ciò che ha, ha il coraggio di sacrificare tutto pur di raggiungere la perfezione nella propria arte. Non per niente [SPOILER] accetta di condividere la sua vita con suo fratello gemello, al fine di riuscire a realizzare il trucco del secolo, [FINE SPOILER] insomma, ci vuole totale dedizione, totale abnegazione per riuscire a diventare qualcosa in più rispetto a dei semplici illusionisti, bensì dei veri artisti. Insomma, The Prestige offre una storia intelligente e coinvolgente che però va a fondo su grandi temi e domande. Magari si facesse sempre cinema così! Al tutto molto contribuisce il grande apparato visivo: fotografia (Wally Pfister), musiche (David Julyan), scenografia (Nathan Crowley), costumi (Joan Bergin). Non manca nemmeno una componente inquietante! Insomma, cos’è The Prestige? Un dramma, un thriller, un geniale congegno perfetto? Mmm…non ha importanza, quello che conta è che è un grande film!
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elgatoloco
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martedì 22 settembre 2015
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film "d'esplorazione"
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Film veramente"d'esplorazione", questo"The PRestige"(da tradurre come"prestigio"ma anche come risultato dell'opera del prestigiatore, dove i due significati confluiscono nel reale prestigio conseguito dall'"illusionista"realizzando la sua opera al meglio), non in senso documentaristico(che è l'ambito dei TG, delle trasmissioni TV d'inchiesta, del documentario)ma in senso"gnoseologico", rivolto cioè alla conoscenza, meglio a come la si può conseguire-raggiungere. La prestidigiazione (illusionismo)è l'ambito in cui si può giocare sulla dicotomia illusione-"realtà", ma anche(e questo film di Nolano lo dimostra, contro vari tentativi, abbastanza limitati, di film anche molto recenti, sul tema)sullo svelamento di quel"velo di Maja"che ricopre la "realtà"quale la percepiamo, con gli strumenti limitati delle nostre capacità sensoriali.
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Film veramente"d'esplorazione", questo"The PRestige"(da tradurre come"prestigio"ma anche come risultato dell'opera del prestigiatore, dove i due significati confluiscono nel reale prestigio conseguito dall'"illusionista"realizzando la sua opera al meglio), non in senso documentaristico(che è l'ambito dei TG, delle trasmissioni TV d'inchiesta, del documentario)ma in senso"gnoseologico", rivolto cioè alla conoscenza, meglio a come la si può conseguire-raggiungere. La prestidigiazione (illusionismo)è l'ambito in cui si può giocare sulla dicotomia illusione-"realtà", ma anche(e questo film di Nolano lo dimostra, contro vari tentativi, abbastanza limitati, di film anche molto recenti, sul tema)sullo svelamento di quel"velo di Maja"che ricopre la "realtà"quale la percepiamo, con gli strumenti limitati delle nostre capacità sensoriali. E' noto che anche una persona dalla vista e dall'udito perfetto non raggiunge mai la conoscenza totale del reale, per es., che, cioè, la percezione sensoriale ci dà una conoscenza comunque"monca"e limitativa-limitata-limitante del"reale"; sarà opportuno, per comodità, fare riferimento alla dicotomia kantiana del"fenomeno"(la realtà come appare, per semplificare)versus il"noumeno"(la"cosa in sé", ossia la "realtà"com'è veramente). IN questo senso, Arthur Schopenhauer, continuatore e(a suo parere), "perfezionatore"di Kant, con la sua apertura verso ambiti inesplorati(soprattutto allora, ossia nel 1800)della"realtà"(il pensatore si rivolgeva all'extra-sensoriale in senso"magico", ma noi non possiamo non pensare, oggi, alla scienza e il film è ambientato precisamente alla fine dell'Ottocento, quando molte conoscenze scientifiche, ancora"abbozzate", tendono ad affermarsi) , andava oltre, preconizzando altri ambiti di conoscenza. Il film, che rinuncia ad esibizioni"teratologiche"e"oscene"(ob scenam, letteralmente, cioè oltre l'ambito della "scena")di mostri, ghosts etc., allude invece, intelligentemente, a quanto può star dietro ciò che definiamo "realtà"o meglio il velo della stessa... E il cinema questa capacità di "mostrare alludendo"l'ha, se è cinema vero e di alta qualità, al sommo grado. Degli attori, eccelsi, è "inutile"(?) dire, da Caine a Bowie(partecipazione straordinaria)da Bale a Jackman alla Johansson. El Gato
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