Titolo originale | Banchig-wang |
Anno | 1999 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Jee-woon Kim |
Attori | Song Kang-ho, Chang Jin-young, Park Sang-myeon, Cheong Wung-in, Song Young-chang . |
Tag | Da vedere 1999 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Dae-ho è un impiegato di banca umiliato continuamente dal proprio direttore e innamorato di una collega che non lo ricambia.
CONSIGLIATO SÌ
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Dae-ho è un impiegato goffo e inefficiente, vessato da un sadico capufficio. Impossibilitato a conformarsi per riuscire nella competitiva società coreana, Dae-ho segue la via della passione, quella che lo porta sul ring del wrestling; indossando una maschera il triste impiegato fantozziano torna a sentirsi uomo.
Prima del giapponese Gachi Boy ma soprattutto prima dello Spider-Man di Raimi, è The Foul King a sdoganare il wrestling nel cinema del terzo millennio. Ma i melò con Wallace Beery degli anni '30-'40 non sono mai stati così lontani. Quel che Kim Jee-woon alla sua seconda regia cerca (e trova) è la chiave di volta per interpretare il malessere della società coreana. Mescolando sapientemente la commedia slapstick e il retrogusto agrodolce di un (diffusissimo) dramma umano, Kim mostra un uso già sapiente - benché lontano dalle meraviglie di Bittersweet Life - della macchina da presa nella narrazione di una storia che va dritta al cuore pulsante della "società degli uomini" in quel di Seoul.
È come se Dae-ho non avesse alternative se non quella di intraprendere una carriera da wrestler, perdipiù truffaldino - Foul sta appunto per "scorretto" - e cattivo (e quindi perdente secondo la logica manichea ma inviolabile del wrestling professionistico); ma non importa che Dae-ho trionfi, nel quadro di un'inverosimile trasformazione da larva umana a supereroe totalmente estranea allo spirito e allo scopo del film. Dae-ho è innanzitutto un incassatore, capace di trasformare le sofferenze accumulate in una vita in una capacità unica di resistere agli urti, alle ammaccature e alle umiliazioni una volta trovatosi sul ring. Proprio come recitava Fantozzi nell'indimenticabile Fantozzi contro tutti: "io sono indistruttibile perché sono il più grande perditore di tutti i tempi", in un fil rouge di masochismo internazionale, arma segreta dei più deboli per sopravvivere alle angherie dei prevaricatori.
Senza alcuna chance di ribaltare lo status quo ma con la consapevolezza di avere uno strumento per affrontarlo. Da applausi a scena aperta Song Kang-ho, qui al suo primo ruolo da protagonista; quella di Dae-ho è la prima di una lunga serie di interpretazioni eterogenee che lo hanno elevato al meritato status di star del cinema coreano.