Anno | 1974 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Umberto Lenzi |
Attori | Henry Silva, Tomas Milian, Mario Piave, Laura Belli, Nello Pazzafini, Guido Alberti Pippo Starnazza, Lorenzo Piani, Ray Lovelock, Luciano Catenacci, Elsa Boni, Gino Santercole, Rosita Torosh, Anita Strindberg. |
MYmonetro | 2,85 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un bandito, d'una ferocia così esagerata da apparire quasi comica, rapisce una ragazza che rimane uccisa. Un commissario, altrettanto violento, non ri...
CONSIGLIATO SÌ
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Un bandito, d'una ferocia così esagerata da apparire quasi comica, rapisce una ragazza che rimane uccisa. Un commissario, altrettanto violento, non riuscendo ad incriminarlo, si dimette e lo uccide.
MILANO ODIA: LA POLIZIA NON PUÒ SPARARE disponibile in DVD o BluRay |
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affresco sulla milano nera degli anni 70 :rapine ,stupri , uccisioni,rapimenti tutto questo commentato dalla malinconica musica di morricone.Molte sono le affinità con il prototipo americano "ispettore callaghan il caso scorpio è tuo" ma questo gli è di gran lunga superiore sia per il virtuosismo del montaggio che per la crudezza delle scene di violenza tanto da paragonarsi ad arancia meccanica per [...] Vai alla recensione »
Il film rende conto dell'aspetto sociale della violenza durante gli Anni di piombo in Italia. L'incontrollabile spirale di odio ed efferatezza non si tinge solo di aspetti ideologici e politici. La situazione economica difficoltosa e l'instabilità politica complicata dalle conquiste sessantottine, creano vuoti di potere e sprigionano le latenze criminali.
Giulio sacchi è un criminale ambizioso che rapisce la figlia di un ricco industriale, lasciando dietro di se in cumulo di morti, vittime della sua ferocia paranoica.Il commissario farà giustizia andando oltre la legge.Lenzi (Milano rovente, spasmo, paranoia) dirige il suo capolavoro, merito anche dell'ottima sceneggiatura di Ernesto Gastaldi.
Forse il più violento poliziesco all'italiana mai girato, considerato uno dei migliori in assoluto dal genere sia dalla critica che dal pubblico. I film violenti si erano affermati in anni in cui il pubblico aveva bisogno di una catarsi rispetto alla violenza e alle insicurezze sociali, attraverso una scarica delle stesse nello spettacolo.
Nel nostro paese abbiamo 300000 umini, tre polizie, un vero esercito , in continuo conflitto tra loro. Questa lapidaria frase non è stata enunciata da un buonista 'Che vorrà di re poi?, ma dal capo dei 'Cattivi' l'attuale presidente del consiglio. Non solo, abbiamo la più alta concentrazione di uomini per cittadino, credo che rispetto agli inglesi da un agente [...] Vai alla recensione »
Il film lo si conosce. Però proiettato al carroponte di Sesto ex Breda, con la colonna sonora dei Calibro 35 è impagabile.
uno dei miei film preferiti, respiri la tensione di quei difficili anni. Un film violento come pochi e nello stesso tempo molto reale. Ritmo incalzante, e la sensazione di sentirsi dalla parte dei cattivi.
Tra i poliziotteschi, cioè polizieschi italiani (genere super in voga nei mitici anni 70) è il migliore. Un genere rivalutato recentemente, dato per "fascista" in anni di facile (e fievole aggiungo) fermento politico. Il Maestro Umberto Lenzi dà un atmosfera cupa, scura a un film carico di violenza e crimini. Giulio Sacchi è il protagonista, interpretato da un [...] Vai alla recensione »
Questo film è un capo lavoro, si puo dire solo cosi ! C'è tutto : violenza, pistole, polizia e cattivi, Milano, e Tomas Milian. Tutto per fare un film indimenticabile ! Da vedere assolutamente !
Le letture di questo film sulle linee: garantismo giudiziario, polizia con mani legate, impotenti di fronte ad una criminalità violenta sono a mio parere solo un corollario sul tema principale delle azioni di Giulio Sacchi e cioè fare "la Grana" a tutti i costi. Non ci troviamo di fronte ai film di Merli, dove i sopracitati temi appaiono con fin troppa ed ingenua chiarez [...] Vai alla recensione »
Stupendo, l'ho visto, rivisto e guardato ancora e se mi capiterà ancora lo riguarderò. Recitato benissimo, descrive appieno la rabbia e l'odio di chi ha il cuore marcio, così bello e realista che si fa perdonare le varie esagerazioni ad uso del pubblico che qui e lì lo rendono un po' carico, soprattutto nel finale, non spoilero, [...] Vai alla recensione »
La rivalutazione di questi film di genere è cosa oramai appurata (Tarantino docet),a dire il vero alcuni sono molto belli,ma altri sono decisamente mediocri;,insieme a Fernando Di Leo un'altro regista meritevole è lo storico Umberto Lenzi,che a onor del vero ha realizzato anche cose decisamente pessime,nello specifico,questo film si situa in mezzo alle due aree,ben fatto [...] Vai alla recensione »
La rivalutazione di questi film di genere è cosa oramai appurata (Tarantino docet),a dire il vero alcuni sono molto belli,ma altri sono decisamente mediocri;,insieme a Fernando Di Leo un'altro regista meritevole è lo storico Umberto Lenzi,che a onor del vero ha realizzato anche cose decisamente pessime,nello specifico,questo film si situa in mezzo alle due aree,ben fatto [...] Vai alla recensione »
Detto sinceramente non mi è piaciuto per niente. Il Commissario non ha carisma ne il minimo ascendente e Tomas Milian è romano e basta! Tanta violenza anche gratuita.