Titolo originale | Les noces rouges |
Anno | 1973 |
Genere | Giallo |
Produzione | Francia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Claude Chabrol |
Attori | Michel Piccoli, Claude Piéplu, Stéphane Audran, Clotilde Joano, Eliana De Santis François Robert, Daniel Lecourtois, Pippo Merisi, Ermanno Casanova, Henri Berger, Maurice Fourré. |
MYmonetro | 3,04 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 16 febbraio 2015
La moglie di un notabile di provincia diventa l'amante di un collaboratore del marito. Scoperti dal consorte di lei e ricattati, i due decidono di ucc...
CONSIGLIATO SÌ
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Cittadina della Francia Centrale. Pierre Maury ha una moglie costantemente ammalata ed ha intrecciato una relazione con Lucienne, moglie del sindaco Paul Delamare il quale chiede a lui, uomo di sinistra, di appoggiarlo nel corso delle imminenti elezioni. Mentre gli incontri tra i due amanti si intensificano, la moglie di Pierre muore. Morte naturale? È ciò che si vuole far credere. Intanto Hélène, figlia di primo letto di Lucienne, comincia ad insospettirsi per lo strano comportamento della madre.
Vincitore del premio della critica al festival di Berlino questo film di Claude Chabrol può essere considerato un modello del suo modo di fare cinema. Il richiamo ad Eschilo con una citazione dalle "Eumenidi" (Oreste: "O Dea, a te decidere se io sono innocente o colpevole. Quale che sia il tuo verdetto io lo accetterò". Minerva: "È difficile poter giudicare, quale mortale sarebbe in grado di farlo?") sembra voler collocare la vicenda in un contesto tragico classico. Di fatto però ci ricorda che da sempre la rappresentazione delle vicende umane (a partire dal teatro) ha trasfigurato uomini e donne reali che qui verranno mostrati nella loro quotidianità e nelle loro meschinità.
Perché di colpe ce ne sono in questa provincia francese. Sono quelle più eclatanti che si riassumono nell'omicidio ma anche quelle di una borghesia chiusa in se stessa e volgarmente attaccata ai propri piccoli intrallazzi. Non ci sono eroi (neanche tragici) in questa storia di tradimenti nei confronti dei coniugi ma anche nei confronti della collettività (vedi il comportamento di Delamare). Semmai c'è la speranza in una nuova generazione (rappresentata da Hélène) che non ha alcun timore reverenziale e che, soprattutto, vuole vederci chiaro. Anche a costo di far saltare tutti gli equilibri.
La moglie di un notabile di provincia diventa l'amante di un collaboratore del marito. Scoperti dal consorte di lei e ricattati, i due decidono di ucciderlo. Lo fanno, ma la figliastra cerca di indirizzare subito su di loro i sospetti della polizia.
Claude Chabrol e il suo "terreno di caccia" preferito, la piccola borghesia di una città francese di provincia, Valençay, per narrare una storia pare tratta da un fatto vero. Si avvale di tre attori bravissimi. Claude Piéplu (il sindaco Paul Delamare), Michel Piccoli (Paul Maury) e Stéphane Audran (Lucienne Delamare), la moglie del sindaco trascurata dallo stesso.
Ispirandosi ad un fatto di cronaca nera, avvenuto appena tre anni prima a Bourganeuf, Chabrol nel 1973 realizza un film che ne ricalca quasi alla lettera la storia,ambientandolo a Valençay,un altro piccolo paese della provincia francese. E’ l’occasione per affondare la lama nel malaffare che si nasconde dietro le parvenze perbeniste e bigotte della opulenta borghesia [...] Vai alla recensione »