La congiura degli innocenti

Film 1955 | Giallo +16 99 min.

Titolo originaleThe Trouble With Harry
Anno1955
GenereGiallo
ProduzioneUSA
Durata99 minuti
Regia diAlfred Hitchcock
AttoriShirley MacLaine, Mildred Natwick, John Forsythe, Edmund Gwenn, Mildred Dunnock Jerry Mathers, Royal Dano, Parker Fennelly, Barry Macollum, Dwight Marfield.
TagDa vedere 1955
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 3,67 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Alfred Hitchcock. Un film Da vedere 1955 con Shirley MacLaine, Mildred Natwick, John Forsythe, Edmund Gwenn, Mildred Dunnock. Cast completo Titolo originale: The Trouble With Harry. Genere Giallo - USA, 1955, durata 99 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 3,67 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 8 aprile 2021

In un prato viene scoperto il cadavere di un tale, marito poco amato di una bella signora. Forse l'ha ucciso accidentalmente un vecchietto, forse una zitella pudibonda, magari la consorte.

Consigliato assolutamente sì!
3,67/5
MYMOVIES 3,75
CRITICA
PUBBLICO 3,60
CONSIGLIATO SÌ
Recensione di Annarita Mazzucca
Recensione di Annarita Mazzucca

Nelle campagne del New England un bambino ode all'improvviso tre colpi di fucile. Un cadavere viene trovato da un vecchio capitano che crede di essere responsabile della morte dell'uomo mentre era a caccia. Senza batter ciglio (o mostrare alcun senso di colpa) decide di nascondere il corpo, credendo impossibile che le autorità accettino l'ipotesi di una sparatoria accidentale. Prima che possa portare a termine il suo piano, però, numerosi personaggi irrompono nella vicenda, tra cui un artista locale, una matura signorina e la moglie del defunto. I quattro seppelliscono e riesumano più volte il cadavere (che nascondono, trasportano e arrivano persino a lavare), nel frattempo ricercato dallo sceriffo. Finale lieto: nel trambusto due nuove coppie hanno avuto modo di formarsi.
Commedia farsesca in cui la morte non è compianta ma solo un piccolo contrattempo. È la pellicola più sperimentale, sovversiva e senza compromessi di Alfred Hitchcock (catastrofico fallimento commerciale) in cui sono messi alla berlina l'idea di buon vicinato, di matrimonio e di ceto medio rurale americano. Trasposizione cinematografica di un mediocre romanzo dello scrittore britannico Jack Trevor Story, adattato da John Michael Hayes (La finestra sul cortile, Caccia al ladro, L'uomo che sapeva troppo) uno degli sceneggiatori feticcio del regista. La congiura degli innocenti è un gioiello sottovalutato fin dal 1955, troppo spesso considerato un Hitchcock "minore" o addirittura un errore nella sua filmografia, una "pausa di lavoro" mentre preparava i capolavori successivi. È invece uno dei preferiti dal cineasta, amante da sempre dell'umorismo sottile e un po' sadico, tutto teso all'autoparodia. Film che non si contraddistingue per i virtuosismi tecnici, lasciando la vicenda svolgersi senza "interferenze". Non vi è traccia di suspance (non era però la prima volta, era già accaduto nel 1941 con Il signore e la signora Smith): uno straordinario atto di audacia formale per Hitchcock. Senza star ma con ottimi caratteristi e il notevole debutto dell'allora 21enne Shirley MacLaine. La splendida fotografia del film (di Robert Burks) è un'esaltazione di rossi e arancio, i colori dell'autunno di Vermont, ma le avverse condizioni climatiche costrinsero il regista, che amava girare in esterni, a ricreare in studio molte scene. Ottima colonna sonora, sarà la prima di molte collaborazioni tra il regista e il compositore Bernard Hermann.

Sei d'accordo con Annarita Mazzucca?
Deliziosa commedia nera di Hitchcock.
a cura della redazione
mercoledì 2 agosto 2006

"È un film che ho girato molto liberamente a partire da un soggetto che avevo scelto e, quando l'ho terminato, nessuno sapeva cosa farne, come sfruttarlo. Era troppo strano ma, per me, non lo era assolutamente. È adattato molto fedelmente da un romanzo inglese di Jack Trevor Story e, per il mio gusto, conteneva un umorismo molto ricco [...]"; così racconta Hitchcock a Truffaut a proposito della Congiura degli innocenti. Hitch aveva letto il romanzo di Story nel 1950, all'epoca della sua uscita, e già qualche tempo prima di andare in Francia a girare Caccia al ladro, nell'estate del 1954, aveva chiesto allo sceneggiatore Hayes di cominciare a lavorarci sopra. Per la verità, alla Paramount, uno degli uomini incaricati di vagliare i soggetti aveva dato parere sfavorevole sull'opportunità di trarre un film da quel bizzarro romanzo; tuttavia Hitchcock, forte del grande successo a cui sembrava avviato La finestra sul cortile, ebbe infine carta bianca e ottenne un budget di un milione di dollari. Si trattava di una cifra piuttosto contenuta, ma del resto questa volta Hitch non aveva intenzione di imbarcarsi in una megaproduzione con riprese costose e star di primo piano. Al contrario: concepiva il film come un divertissement personale, un'opera in scala minore da girare in pochi giorni nel Vermont (dove era stata spostata l'azione, nel romanzo ambientata in Gran Bretagna) approfittando del magico (e breve) periodo d'inizio autunno, quando le foglie cambiano colore. Gli attori furono scelti fra artisti più o meno sconosciuti (per la MacLaine si trattò del suo debutto sul grande schermo) o caratteristi di talento, come Edmund Gwenn, con cui Hitch aveva lavorato altre volte, a partire da Fiamma d'amore del 1931.
La necessità di ridurre al minimo il tempo dedicato alle riprese indusse Hitch e la troupe ad adottare una tecnica quasi televisiva, che sarebbe stata utilizzata con successo nei telefilm che il regista avrebbe cominciato a girare di lì a poco. Purtroppo abbondanti piogge costrinsero a riprese in studio più di quanto Hitchcock avrebbe voluto (l'unitarietà della scenografia tuttavia non ne risente). Il direttore della fotografia Robert Burks seppe esaltare a dovere gli splendidi colori autunnali, nonché seguire efficacemente le varie fasi della giornata -dal mattino alla notte - nell'arco della quale si svolge la vicenda, ottenendo risultati cromatici e luministici di grande effetto (potenziati sul grande schermo dall'uso del sistema Vista Vision). Un'altra collaborazione fruttuosissima fu quella del compositore Bernard Herrmann, di cui Hitchcock si avvalse qui per la prima volta. Nonostante la soddisfazione di Hitch (che dichiarò più volte di sentirsi particolarmente affezionato a questo film), La congiura degli innocenti, negli Stati Uniti, fu un fiasco. Forse vi contribuirono alcune incertezze nella campagna pubblicitaria: la Paramount che non sapeva bene come promuovere il film, enfatizzò in modo forse eccessivo la sua diversità rispetto ai precedenti thriller di Hitch. Ma più probabilmente il pubblico era lontano dall'umorismo tutto inglese della Congiura degli innocenti; tant'è vero che il film fu invece accolto piuttosto bene in Gran Bretagna, sia dal pubblico sia dalla critica. Anche in Francia, dove i giovani fan dei Cahiers du Cinéma andavano facendo proseliti, la Congiura riscosse un buon successo: a Parigi tenne il cartellone per ben sei mesi consecutivi.
Non ci si può nascondere che La congiura degli innocenti è un film che lascia perplessi: per il disagio e l'imbarazzo provocati da questo morto bistrattato; per l'inverosimiglianza della storia e dei caratteri (ma sappiamo che Hitch non ha mai puntato al realismo); per la staticità o, meglio, la ripetitività esasperante di una narrazione quasi del tutto priva di suspense e segnata piuttosto dal continuo e defatigante seppellimento e disseppellimento del povero Harry. Ma, a ben vedere, proprio questi elementi sconcertanti forniscono la chiave del film, che consiste appunto nel suo humour macabro e irriverente, corrosivo e paradossale: "Tutto l'umorismo del film nasce da un unico meccanismo, sempre lo stesso, una specie di flemma esagerata; s i parla del cadavere come se si trattasse di un pacchetto di sigarette", osserva Truffaut. "È il principio, niente mi diverte di più di questa comicità basata sull'understatement", conferma Hitchcock. Un evento terribile e dalle conseguenze potenzialmente drammatiche per ognuno dei protagonisti -ciascuno dei quali potrebbe essere l'assassino - viene rovesciato in una commedia degli equivoci dissacratoria e addirittura spietata (sarà questo lo spirito di molti telefilm firmati dal regista). Lo humour nero già abbondantemente presente in Nodo alla gola e nella Finestra sul cortile giunge qui al suo apice; oltre al fatto che per Hitch solo così è possibile rappresentare 1' "essere morti", vi è anche da considerare il gusto tipico del regista per i contrasti beffardi, soprattutto per quelli capaci di scardinare stereotipi, cinematografici e non, consolidati: "Nella Congiura degli innocenti tolgo i l melodramma dalla notte buia per portarlo alla luce del giorno", dice il regista. Ma fa anche dell'altro: toglie un morto dal chiuso di una stanza o di una tomba e ce lo pone davanti come se si trattasse, appunto, di un pacchetto di sigarette; una consapevole sfida al tabù che la morte costituisce per la nostra civiltà.
Un morto e un paesaggio radioso e pieno di poesia; un morto e nessuna pietà; un morto e nessun orrore; un morto e nessun senso di colpa; un morto e una moglie nient'affatto desolata; un morto e due coppie che si innamorano intorno alla sua tomba; un morto e focaccine ai mirtilli: la struttura della Congiura degli innocenti poggia interamente su una serie continua di insidiosi, inquietanti contrapposizioni; di qui il nostro disagio. Analogo a quello che suscita -su un altro livello, con risvolti anche drammatici e non solo grotteschi - l'episodio di un bel film di Robert Altman, America oggi (1993): in una sperduta località di montagna tre amici pescatori trovano nell'acqua del torrente il cadavere di una ragazza violentata e uccisa; per non interrompere la battuta di pesca finiranno con l'avvisare le autorità solo al termine della loro vacanza e per un paio di giorni continueranno dunque a pescare imperterriti attorno al corpo della sventurata. Ma i protagonisti della Congiura degli innocenti sono colpevoli o innocenti? Secondo Chabrol e Rohmer il tema del "transfert della colpa" - presente in tanti film di Hitch in cui si confrontano un innocente (che pure spesso qualche colpa ce l'ha, anche se magari non quella attribuitagli) e un colpevole - è, nella Congiura degli innocenti, spinto fino all'assurdo: "I personaggi non sono solo innocenti ritenuti colpevoli: essi stessi si credono tali; vogliono esserlo. Un cadavere giace nella foresta del Vermont, sotto il purpureo fogliame d'autunno. Tutti coloro che, in successione, lo scoprono, non soltanto si compiacciono della sua morte, ma ne rivendicano gelosamente la paternità". E Rivette (citato da Chabrol e Rohmer) : "Il fatto più curioso di questo film è che non è possibile decidere una volta per tutte se i personaggi sono oppure no 'buoni' o 'cattivi'; sono forse estranei a questa logica?". Difficile stabilirlo. Rimane comunque l'impressione che, tra tutti i film di Hitchcock, La congiura degli innocenti sia -per usare ancora le parole di Chabrol e Rohmer -"il più aspro nei dialoghi, il più scabroso nelle situazioni e, a parte I prigionieri dell'oceano e, aggiungeremmo noi, Frenzy, che all'epoca in cui i due autori scrivevano non era ancora stato realizzato], il più misantropo".

Deliziosa commedia nera di Hitchcock.
Recensione di a cura della redazione

In un prato viene scoperto il cadavere di un tale, marito poco amato di una bella signora. Forse l'ha ucciso accidentalmente un vecchietto, forse una zitella pudibonda, magari la consorte. I tre, assieme a un pittore (innamorato della fresca vedova), cercano di occultare il delitto, seppellendo e disseppellendo la cara salma. Ma chi sarà stato ad ucciderlo per davvero?


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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 22 ottobre 2010
danilodac

Il cadavere di un uomo viene sotterrato e dissotterrato quattro volte da un gruppo di persone che ha qualcosa da nascondere. Nella sua calcolata mistura di comico e tragico, è una commedia caratterizzata da un umorismo nero, affidato in gran parte a una serie di avvenimenti paradossali. Una delle rare commedie di Hitchcock, contiene in sé quell’aria tipicamente british, che il regista ha saputo conservare [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 marzo 2019
samanta

Il film è da considerarsi un "divertissement" di Hitchcock un'evasione dal cliché che gli era stato dato di maestro del thriller e della tensione. In realtà Hitch non era un regista monotono, ma spesso gli piaceva divagare dai temi consueti, ad esempio pensiamo a Gli uccelli  o a Marnie, insomma non era un regista monotomo o legato ad una tematica unica, ma al [...] Vai alla recensione »

sabato 25 maggio 2019
elgatoloco

A metà anni 1950 scherzare con e sulla morte(il cadavere di uno"sconosciuto"trovato in un bosco)come in"THe Trouble with Harry"(Alfred Hitchcock, 1955)era"scandaloso"e provocatorio e sir Alfred lo sa e lo riconosce espressamente nefl libro scritto con François Truffaut, meglio rispondendo alle questioni(molto tecniche ma anche complessivamente importanti)di [...] Vai alla recensione »

martedì 7 settembre 2021
figliounico

 Intrisi di tipico humor inglese anni cinquanta, dalla prima all’ultima sequenza, i dialoghi risultano troppo inglesi e troppo datati per divertire un pubblico moderno non anglosassone e come commedia nera il film strappa al massimo, ogni tanto, qualche sorriso. Chi si aspetta il classico giallo alla Hitchcock rimarrà profondamente deluso.

domenica 5 gennaio 2020
LorenzoDV

Un cadavere è ritrovato nel bosco e tutti i ritrovatori sono nella circostanza di averlo ucciso. Non è un tutti contro tutti, al contrario ciascuno sospetta di sé: uno l'aveva colpito con una bottigliata, un altro con una scarpa dal tacco di ferro, un altro si dilettava nella caccia ma in pratica spara in giro a vanvera. I vicini quasi sconosciuti iniziano a frequentarsi per [...] Vai alla recensione »

sabato 15 agosto 2015
ARISTOTELES

Fantastica fotografia della campagna inglese con colori autunnali che incantano. Colpi di scena continui attraverso un gruppo di protagonisti simpaticissimi,sopratutto il capitano Wiles. La trama è originalissima ,alla ricerca di un assassino e di una morte misteriosi. I dialoghi sono raffinati,ma non raggiungono il livello di altre opere del maestro,questo perchè volutamente [...] Vai alla recensione »

martedì 23 febbraio 2010
Luca Scialo

In un tranquillo paesino di campagna, un marinaio in pensione crede di aver ucciso un uomo durante la sua consueta caccia alle lepri. Nel tentativo goffo di far sparire il cadavere, nascondendosi scopre che ogni concittadino è alquanto cinico e indifferente allo stesso. Di qui un intreccio di storie tra le loro vite, dove ognuno si scopre potenziale assassino dell'uomo.

Frasi
Forse tornerò a vederla domani.
E quand'è?
Il giorno dopo oggi.
E cioè ieri... Oggi è domani.
Lo era.
E ieri, quand'era domani, signor Marlowe?
Oggi.
Oh, già: era ieri.
Dialogo tra Sam Marlowe (John Forsythe) - Arnie Rogers (Jerry Mathers)
dal film La congiura degli innocenti
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Gian Piero dell'Acqua

Il cadavere di un tizio, scoperto da un ragazzino in un prato del Vermont, viene sepolto e dissepolto una dozzina di volte a opera di quattro o cinque persone, fra cui la vedova, che non sanno bene se chiamare la polizia o limitarsi a disfarsi dell’incomodo: tanto più che vi è il sospetto di un delitto, anche se infine si chiarisce essersi trattato solo di un infarto.

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