Titolo originale | Friedkin Uncut |
Anno | 2018 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Francesco Zippel |
Attori | Quentin Tarantino, Matthew McConaughey, Wes Anderson, Juno Temple, Gina Gershon Michael Shannon (II), Edgar Wright, Francis Ford Coppola, Ellen Burstyn, Damien Chazelle, William Petersen, William Friedkin, Dario Argento, Caleb Deschanel, Randy Jurgensen, Zubin Mehta, Antonio Monda, Gianandrea Noseda, Samuel Blumenfeld, Willem Dafoe, Walon Green, Philip Kaufman, Thierry Frémaux, Walter Hill, Fritz Lang, Orson Welles. |
Uscita | lunedì 5 novembre 2018 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,85 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 12 novembre 2018
Una visione introspettiva nella vita e nel percorso artistico di William Friedkin, regista straordinario e anticonformista di film di culto. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Friedkin Uncut - Un Diavolo di Regista ha incassato 4,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Vita e opere di William Friedkin, condensate in una lunga intervista con aggiunta di testimonianze illustri di colleghi (Wes Anderson, Quentin Tarantino, etc.) del mondo del cinema.
Per andare dritto al punto Francesco Zippel sceglie la via più breve. Tra tutte le provocazioni scagliate da un professionista della materia come William Friedkin, Zippel colloca la più eclatante - "le due personalità storiche più interessanti sono per me Hitler e Gesù Cristo" - in apertura di Friedkin Uncut.
Un inizio scioccante e dirimente, divisivo: o con me o contro di me. Come è sempre stato per William Friedkin e per il suo cinema, accusato di ogni possibile malefatta, censurato e osteggiato, ma allo stesso tempo adorato da fan ed emuli del regista di L'esorcista.
Dal canto suo Friedkin fa di tutto per rimanere sopra le righe. Il documentario-intervista ne stimola l'atteggiamento istrionico e vagamente machista, agevolando uscite come "le prove prima di girare sono roba per femminucce, per mezze calzette". Ma se qualcosa forse poteva essere escluso in fase di montaggio, il film di Zippel ha il pregio di far emergere con vigore a natura l'uomo Friedkin, lontano dalla macchina da presa. Una spavalderia tutta americana, che dialoga e contrasta, in un accostamento voluto, con l'atteggiamento di Fritz Lang, oggetto nel 1975 di analogo trattamento (con Friedkin nei panni che oggi sono di Zippel).
Ma il principale interesse tanto di Zippel che degli spettatori resta concentrato sulla carriera del nostro, che si interseca via via nel flusso autobiografico dell'intervista. Una sequenza di titoli fondamentali e appartenenti a generi molto diversi tra loro, difficili da attribuire al medesimo autore. L'esorcista e il suo incredibile successo, Il braccio violento della legge e l'abbattimento di steccati dell'hardboiled, Il salario della paura e la delusione di un flop costosissimo (oggi cult). Una carriera singolare e proprio per questo, forse, esemplare su come sia travagliata la relazione tra Hollywood e autori.
Nell'ambito di una cornice da fan, tecnicamente assai tradizionale, Zippel ha il grande merito di concentrare testimonianze e montaggio su alcuni punti fondamentali della poetica friedkiniana. Come la relazione tra i titoli cult di Friedkin e i relativi decenni di appartenenza, o la verosimiglianza sorprendente di tecniche e metodi messi in scena - il denaro falso di Vivere e morire a Los Angeles., i locali sadomaso di Cruising - in merito alla quale Friedkin Uncut rivela aneddoti alquanto bizzarri. Un documentario che non aggiunge nulla dal punto di vista tecnico, ma regala spunti e nozioni sull'autore, note fin qui solo ai seguaci più incalliti.
William Friedkin ricomincia ancora e sempre da "L'esorcista". Il film sulla possessione demoniaca gli è riuscito particolarmente bene perché lui alla possessione demoniaca crede. Noi poveri di spirito invece ci siamo concessi qualche risatina sul vomito verde, la camminata a ragno, lo psichiatra che aveva sul tavolo il pacchetto di Marlboro, e sfumacchiava spiegando alla madre dell'indemoniata le solite [...] Vai alla recensione »