Titolo originale | The First |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 45 minuti |
Regia di | Deniz Gamze Ergüven, Agnieszka Holland, Ariel Kleiman, Daniel Sackheim |
Attori | Sean Penn, Natascha McElhone, Lisa Gay Hamilton, Hannah Ware, Keiko Agena, Rey Lucas James Ransone, Oded Fehr, Anna Jacoby-Heron, Brian Lee Franklin. |
Uscita | martedì 18 dicembre 2018 |
Distribuzione | Nexo Digital |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 gennaio 2019
La preparazione di un team di astronauti alla prima missione su Marte.
CONSIGLIATO N.D.
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Ambientata nel 2030, la serie racconta infatti la preparazione di un team di astronauti alla prima missione su Marte guidata dal capitano Tom Hagerty, interpretato dal 2 volte premio Oscar® Sean Penn per la prima volta protagonista di una serie tv. The First, come dice l'autore Beau Willimon, riguarda un duplice viaggio. Sia la prima missione umana su Marte, che sarà il più grande traguardo pioneristico della storia umana, sia il viaggio interiore dei protagonisti per affrontare i propri demoni e andare avanti nella propria vita. Da questo punto di vista si raccontano le vicende di Tom Hagerty con la figlia Denise, degli altri astronauti e della responsabile della società aereospaziale Laz Ingram.
Una delle più belle sorprese del 2018, capace di coniugare la fredda eleganza alla luminosità del sogno di conquistare Marte
Recensione
di Andrea Fornasiero
Tom Hagerty ha partecipato in passato al programma spaziale per le missioni su Marte, ma poi le cose sono andate male, soprattutto per via di problemi famigliari. Laz Ingram, ricca e forse parzialmente autistica, è a capo dell'attuale programma, ma il razzo esplode prima di arrivare in orbita e così oltre a dover trovare l'errore fatale deve riconquistare la fiducia di tutti: dell'opinione pubblica di un'America in una crisi economica irreversibile e di una classe politica preoccupata soprattutto dall'eventuale perdita di consensi. Si deve quindi rivolgere proprio a Tom Hagerty, che si dimostra abile nel gestire la crisi sia con le famiglie delle vittime sia con i politici, anche se continua ad avere una relazione molto difficile con la figlia Denise.
La nuova serie dell'autore della versione americana di House of Cards, Beau Willimon, dominata da Sean Penn e Natascha McElhone, è una delle più belle sorprese di questa annata televisiva, capace di coniugare la fredda eleganza che è marchio di fabbrica dell'autore alla luminosità di un sogno come quello della conquista di Marte.
Inoltre, sebbene all'inizio possa sembrare che tutto ruoti fin troppo intorno a Tom Hagerty (un palestratissimo Sean Penn), maschio bianco relativamente in crisi che oltretutto fa le scarpe a una donna nera, giustamente innervosita dalla situazione, The First si rivela con il procedere delle puntate una serie invece molto attenta al punto di vista femminile. In particolare il quinto episodio, diretto da Deniz Gamze Ergüven e scritto da Francesca Sloane, è interamente dedicato alla moglie e alla figlia di Tom, raccontato con un notevole azzardo stilistico in una sorta di teatro della memoria, dove le scenografie sono ridotte al minimo e ci sono spazi neri al posto delle pareti, quasi fossimo dalle parti di Dogville. Se il film di von Trier era, come spesso il suo cinema, un esercizio di crudeltà, qui invece si lavora sull'empatia, su una crisi comunicativa tra madre e figlia, tra arte e vita, con una messa in scena per nulla convenzionale. Potrà convincere o meno lo spettatore, ma non gli si può negare il merito del coraggio.
Indiscutibilmente molto riuscite sono diverse altre puntate, su tutte forse la sesta, con guest star l'ottimo Bill Camp, che conduce un'intervista telefonica con l'indecifrabile Laz Ingram (l'affascinante Natascha McElhone). Camp, nei panni del giornalista arrembante e cinico, ma pure di carriera e ferrea deontologia, va in cerca di una notizia sul privato di Laz, che cerca però di orientarlo invece sul programma spaziale con un'esclusiva. Ne viene un confronto davvero in punta di penna tra due esseri umani geniali, professionisti in cima al loro settore, che duellano e duettano in una gara di intelligenza e psicologia. Anche il terzo episodio è tra i migliori e sarà quello che convincerà pure il pubblico eventualmente ancora scettico della bontà della serie, con il dilemma morale se scartare o meno di una scienziata che commette un errore per eccesso di umanità.
Su di lei, e sul resto dell'equipaggio, la serie lavora di fino e delinea i personaggi poco alla volta fino a farli diventare co-protagonisti a tutto tondo prima del termine della prima stagione, che peraltro ha un finale intenso e soprattutto agrodolce, di profonda carica ideale ma venato anche di malinconia e senso di perdita.
Lo spazio in The First è tanto un sogno quanto un incubo, un desiderio che può vincere tutto ma prima di ogni cosa deve superare la paura stessa dello spazio, non solo per chi parte ma soprattutto per chi rimarrà sulla Terra, a guardare nel vuoto chiedendosi che ne è dei propri cari. In questo c'è un reale recupero dell'epica, di un viaggio oltre i confini del mondo dove chi parte è quasi irraggiungibile, qualcosa cui non siamo più abituati nella nostra esperienza contemporanea, iperconnessi gli uni agli altri. E questo è ancora più vero nel futuro di The First, dove tra realtà aumentata e virtuale le possibilità di superare le distanze fisiche sono ancora più numerose che nel nostro presente. Sebbene non sia il fulcro della serie, anche nel rappresentare uno sviluppo tecnologico credibile delle comunicazioni e della domotica The First fa un ottimo lavoro, ma il fascino di tutta questa scienza è attraversato dallo spettro di un prossimo tramonto, se l'uomo non saprà varcare "l'ultima frontiera".