The Forbidden Legend - Sex & Chopsticks

Il cinema porno di Hong Kong ha vissuto un ritorno di fiamma molto carnale nel 2008 con The Forbidden Legend: Sex & Chopsticks. Girato in economia, con pornodive giapponesi per le scene più osé, lo squallido road movie vecchio stile di Cash Chin ha attirato di nuovo il pubblico al cinema, per volgare solleticamento a grande schermo. Nella scena cinematografica nazionale mancavano da qualche tempo i film erotici, almeno da quando film come l'ultimo arrivato Electrical Girl uscirono a fatica nei cinema nel 2001, quando subentrò loro la videopornografia e i filmmaker iniziarono a rivolgersi a un pubblico di adolescenti. Dopo una così lunga attesa, è stata forse la nostalgia a portare The Forbidden Legend: Sex & Chopsticks a incassi discreti al botteghino, con spettatori di mezza età in cerca di maggiore perversione, nello stile di quei precursori degli anni Novanta, come Sex And Zen, A Chinese Torture Chamber Story e Sex And The Emperor.
Ma in che modo The Forbidden Legend: Sex & Chopsticks segue le tracce di questi classici? Proprio come in questi precedenti filmetti erotici locali, anche questi novizi accumulano sesso simulato ed erotismo bizzarro, istillando un umorismo sciocco e lasciando pochi feticci erotici inesplorati. Lam Wai-kin è il protagonista, un Dongiovanni di nome Simon Qing, ricco figlio di un sessuologo (Norman Tsui). La sua iniziazione all'arte carnale è estrema: lo vediamo da ragazzino mentre sbircia il padre, che porta all'orgasmo la moglie morente (Morikawa Yui) con l'agopuntura al capezzolo. L'abilità del padre tocca un nervo scoperto anche del ragazzo, che ben presto intraprende un percorso di anni di addestramento amoroso: immaginate studi sul tao del sesso - e peni che si drizzano.
Quando Simon cresce e perde la verginità in un'avventura molto ginnica, con la sua ospite Violetta (Uehara Kaera), capisce che è ora di mettersi in cammino e conquistare altre donne. Con l'assistente Bamboo (Samuel Leung) al seguito, Simon fa una prima tappa in un convento, dove seduce Moon, dalla testa rasata (Wakana Hikaru) per poi sperimentare la sensazione dei piedi piccoli della contadinella Lotus (Hayakawa Serina). La trama, scritta da "Hermit Sage" e basata sul classico cinese della dinastia Ming Jin Ping Mei, a questo punto diventa irrilevante. Gli esperti del genere riconosceranno il materiale esplicito del romanzo originario che ha ispirato altri film, come The Golden Lotus del 1974; altri fanatici dell'erotismo si accontenteranno della parata di scene di sesso sempre più colorite.
Il regista Chin non punta alla grande arte e sfrutta i feticci dell'opera originale cercando di ottenere un aspetto piuttosto di classe. A volte i registi hanno le mani legate per via dei budget limitati, e allora ecco che i materiali di scena si ripetono e un attore fa il nano semplicemente mettendosi in ginocchio; ma è tutto in nome del divertimento lascivo e volgare. Il protagonista Lam è allegramente eccitato per qualsiasi scena di sesso gli venga assegnata, e la sue giovani e formose co-protagoniste giapponesi si spogliano con una frequenza che piace ai fan (attrici straniere sono obbligatorie, dato che le attrici hongkonghesi non si spoglierebbero mai davanti a una macchina da presa). The Forbidden Legend: Sex & Chopsticks non può essere scambiato per un film ambizioso: la storia continua in un sequel più cupo e senza bacchette, che si è insinuato nelle sale cinematografiche all'inizio del 2009. Per la maggior parte degli spettatori però la prima puntata offre già abbastanza dell'odissea oscena, e i cinemaniaci di oggi possono rivisitare quelle storiche buffonerie di sessualità deviante che mancano da anni nel cinema di Hong Kong.

Scheda a cura di FEFF 2009