Titolo originale | My Big Fat Greek Wedding 3 |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, Drammatico, Sentimentale, |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Nia Vardalos |
Attori | Nia Vardalos, John Corbett, Louis Mandylor, Elena Kampouris, Lainie Kazan Andrea Martin, Gia Carides, Joey Fatone, Elias Kacavas, Daphne Alexander, Stavroula Logothettis, Maria Vacratsis, Gerry Mendicino. |
Uscita | giovedì 12 ottobre 2023 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,42 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 12 ottobre 2023
Argomenti: Il mio grosso grasso matrimonio greco
La famiglia Portokalos viaggia verso una riunione di famiglia in Grecia per un viaggio commovente ed esilarante pieno di amore e colpi di scena. In Italia al Box Office Il mio grosso grasso matrimonio greco 3 ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 54,6 mila euro e 42 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NO
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Dopo la scomparsa del patriarca Gus, la numerosa famiglia Portokalos decide di ritrovare le proprie origini e di andare in Grecia per la prima volta. Gus infatti, dopo che si era trasferito negli Stati Uniti, non era mai più tornato a casa. Toula porta con sé il diario del padre con il desiderio di riunire i suoi tre amici d'infanzia che compaiono con lui in una vecchia foto. I Portokalos partono così dall'aeroporto di Chicago, arrivano ad Atene e poi raggiungono il villaggio ormai spopolato dove è nato il capofamiglia e vengono accompagnati da Victory, strampalata ed entusiasta giovane sindaco del posto. Lì conoscono Alexandra, una donna del posto con cui il padre ha avuto in passato una relazione e la giovane aiutante siriana. Durante il soggiorno verranno a galla dei segreti di famiglia e altri che coinvolgono alcuni di loro, come Paris, la figlia di Toula e Ian. Intanto prosegue la ricerca dei vecchi amici di Gus.
Nulla sembra cambiato dopo ventuno anni. Da Il mio grosso grasso matrimonio greco del 2002, al sequel del 2016 fino a questo terzo capitolo, appare immutabile lo schema di una commedia familiare corale dove i personaggi si muovono spesso in gruppo e solo raramente vengono caratterizzati nelle loro individualità.
Forse la trilogia appartiene intimamente a Nia Vardalos, che aveva già scritto i primi due (diretti rispettivamente da Joel Zwick e Kirk Jones) e che in Il mio grosso grasso matrimonio greco 3 è anche regista. Tutto parte da un'immagine, un veloce flashback che è anche l'immagine di una fotografia con quattro ragazzi che giocano a calcio. Da qui parte il viaggio nel passato della famiglia attraverso un diario di memorie. A un ritmo che poteva essere più dilatato e accentuare maggiormente la dimensione nostalgica-sentimentale, a Nia Vardalos interessa il colpo a effetto.
Rispetto soprattutto al primo film, la protagonista non si prende la scena, ma ripete meccanicamente le situazioni comiche (l'urlo dopo la doccia con l'acqua fredda), spreca l'ambiguità degli iniziali e presunti vuoti di memoria della madre di Toula, accelera le improvvise rivelazioni con una scrittura che sembra andare sempre di corsa perché ha paura di perdersi qualche dettaglio, anche minore.
Così, come già in passato, accade che molti personaggi non vadano oltre la loro caratterizzazione come nel caso dei gesti spesso inappropriati di Nick, il fratello di Toula oppure restano invece quasi completamente nell'ombra come il marito della protagonista interpretato da John Corbett. Da Chicago ad Atene e ritorno, sembra un viaggio organizzato da villaggio vacanze.
Non mancano rapide escursioni turistiche 'mordi e fuggi' tra il Partenone e lo stadio, incanti nel villaggio quasi disabitato che potrebbe diventare futuro luogo di accoglienza per immigrati in uno slancio umano-politico così fugace da apparire totalmente stonato. Nella Grecia di Nia Vardalos non ci sono mai autentici legami di sangue. In confronto era molto più vera quella di Mamma mia! anche nel suo dichiarato artificio musical.
Questo perché lo sguardo della regista e sceneggiatrice non si allarga mai oltre il proprio orizzonte. Nulla sembra cambiato. Il tempo non è mai passato. Forse è l'unico elemento d'interesse di una commedia che già esauriva rapidamente le sue idee ad inizio degli anni Duemila e che stavolta è anche orfana di Gus, una delle figure più interessanti dei primi due interpretato da Michael Constantine.
Il mio grosso grasso matrimonio greco 3 è un film sicuramente innocuo, che non fa danni. Ma non ha neanche un momento, anche piccolo, degno di essere ricordato. E il percorso, anche emotivo, nella memoria, resta inaccessibile e quasi del tutto chiuso nelle pagine di quel diario.
"Il mio grosso grasso matrimonio greco" (a.d. 2002) fu un successo a sorpresa, in buona parte inspiegabile: una commedia simpatica e nulla più. Il sequel 2016 ne era la brutta copia. Brutta davvero. Questo terzo capitolo quasi (quasi, eh) invoglia a rivalutare certi filmetti italiani che vorrebbero divertire e invece sbuff Dopo la morte del patriarca, Nia Vardalos & famiglia (Portokalos) da Chicago [...] Vai alla recensione »
Sono passati vent'anni dall'uscita e dal successo mondiale di "Il mio grosso, grasso matrimonio greco", mentre dal sequel ci separano sette anni: chi poteva pensare che la famiglia Portokalos potesse tornare sul grande schermo? Probabilmente nessuno, tranne Nia Vardalos, attrice protagonista (e sceneggiatrice dei primi due capitoli) che ha fortemente voluto chiudere una storia che sentiva tanto personale [...] Vai alla recensione »
Poco più di vent'anni dopo il primo film e sette dopo il sequel, il franchise de Il mio grosso grasso matrimonio greco torna al cinema ma lo fa in un modo assolutamente sui generis. Perché Nia Vardalos già protagonista e sceneggiatrice dei primi due capitoli questo terzo film lo scrive, lo dirige e lo interpreta, come a voler trattare l'elemento famigliare, centrale nel racconto, come una forza "totalizzant [...] Vai alla recensione »
A inizio millennio, Il mio grosso grasso matrimonio greco atterrava come un UFO nel panorama vagamente desertificato della rom com americana: Nia Vardalos, protagonista e sceneggiatrice, conquistava per il piglio sincero e apertamente anti-glamour, mentre il suo racconto autobiografico di immigrata di seconda generazione iniettava nuova linfa vitale in un genere un po' in affanno, dimentico degli exploit [...] Vai alla recensione »