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Ultimo aggiornamento venerdì 12 luglio 2019
Due magnati dai ruoli sociali opposti, un tempo parte della stessa banda, si sfidano.
CONSIGLIATO SÌ
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Amici al servizio dello stesso boss delle Triadi di Hong Kong nei primi anni duemila, Yu Shun-tin e Dizang entrano in rotta di collisione quando il primo è costretto a punire il secondo per essersi lasciato tentare dallo spaccio di droga. Quindici anni dopo, Dizang è diventato uno dei "signori della droga" più potenti di Hong Kong, mentre Yu Shun-tin si è lasciato alle spalle la vita criminale ed è ora un imprenditore di successo. Il costo umano e personale dell'uso di stupefacenti li mette ancora una volta uno sul cammino dell'altro, stavolta in una guerra aperta che coinvolge anche la squadra di polizia dell'ispettore Lam Ching-fung.
Ormai veterano del cinema di genere, da The Untold Story a Ebola Syndrome, con The White Storm 2 Herman Yau dà un seguito "slegato" al film del 2013 di Benny Chan e si innesta nella sacra tradizione dell'action guardie e ladri hongkonghese.
Pur armato di una sceneggiatura dai modi spicci e un dichiarato intento di offrire sparatorie e inseguimenti prima di tutto (in particolare un pezzo di bravura coreografica all'interno della metropolitana), Yau sembra qua e là voler pensare in grande, indagando sulla natura del delitto e del castigo, e sul costo sistemico di certe pratiche criminali.
A darsi battaglia sono due volti tra i più rappresentativi dell'industria locale: Andy Lau, con un altro dei suoi personaggi dall'interiorità simile a una cassaforte, e Louis Koo, onnipresente e istrionico, che "ritorna" dal primo capitolo ma nel nuovo ruolo di un boss dalle dita meccaniche e pizzetto malvagio. Nessuno dei due dà il meglio di sé, ma il loro star power accentratore basta a sottolineare uno dei temi centrali del film, ovvero l'impotenza delle istituzioni di fronte a forze individuali (non a caso il poliziotto interpretato da Michael Miu può soltanto fare da spettatore per buona parte della storia).
Benché la morale semplicistica di questo thriller con pochi momenti morti preveda che chiunque tocchi la droga vada punito, ci sono spunti di interesse nel notare come la crociata del facoltoso Tin contro i trafficanti di Hong Kong sia "ispirata" da un viaggio nelle Filippine, da anni teatro di stragi sanguinose in nome della lotta alle droghe. È una mossa che aggiunge un tocco di problematica realtà alle consuete logiche di vendetta e melodramma che animano gli action hongkonghesi. Peccato che altrove, in particolare nel comico trattamento dei personaggi femminili (gli spettatori noteranno una certa ridondanza nei destini delle poche donne sulla scena), The White Storm 2 - Drug Lords abbracci le peggiori tradizioni del genere.