Dotata di un fisico perfetto, di un'indimenticabile chioma bionda e di un fascino penetrante, Carole Landis cominciò a sedici anni come cantante e ballerina. Approdò al cinema quando le sue gambe e i suoi biondi capelli richiamarono, nel 1937, l'attenzione dei talent scout. Come attrice, Carole Landis non ebbe mai ruoli importanti: fu soprattutto la sua immagine il veicolo per il successo. Ciò non toglie nulla però alla sua recitazione, composta e raffinata. Durante la guerra gli Studios la impiegarono per la propaganda a favore delle truppe al fronte. La sua migliore prova fu senza dubbio nel film A Scandal in Paris (Scandalo a Parigi, 1946) di Douglas Sirk, ma per il resto la sua filmografia non presenta titoli degni di nota. Nota anche per le sue relazioni amorose, negli ultimi tempi l'attrice aveva intessuto una storia con l'attore Rex Harrison. Ma egli era sposato e ultimamente non le offriva più tante attenzioni. Così per riconquistare il suo interesse, inscenò un suicidio. Già in passato l'attrice aveva fatto di queste follie, chiamando però poi per farsi salvare la madre di Dick Haymes, il quarto marito di Rita Hayworth. Così il 3 luglio 1948 per attirare l'attenzione del suo amante inscenò un nuovo suicidio, preparò le valigie davanti alla porta e scrisse una lettera d'addio. Lasciò un messaggio nella segreteria telefonica di Mrs. Haymes, che però quella sera era a cena fuori, e quando rientrò non ascoltò neanche i messaggi, pensando fosse troppo tardi per richiamare. Così Carole Landis ingoiò una dose massiccia di sonnifero sapendo che la mattina dopo la sua cameriera, appena preso servizio, l'avrebbe salvata. Ma la sventata non previde che il giorno dopo sarebbe stato il 4 luglio, la festa d'Indipendenza Americana, e che la cameriera sarebbe rimasta a casa sua. Fu la triste e assurda fine di un'attrice che avrebbe potuto farci sognare ancora per molto.