Sedicicorto Forlì International Film Festival sta per ricominciare. Lo fa, come da tradizione, puntando i riflettori su una delle sezioni a cui il festival forlivese è più affezionato: CortoInLoco, concorso riservato alle produzioni realizzate nella Regione Emilia Romagna e ai suoi filmmaker.

Una selezione quanto mai importante quella di quest’anno. Sono diciotto i film selezionati. Come gli anni compiuti da Sedicicorto quest’anno, con l’intento di dimostrare la vitalità di un territorio e l’efficacia di un sistema cinematografico regionale in un momento di ripresa da un periodo di difficile crisi. 

ACCEDI | SCOPRI IL PROGRAMMA COMPLETO


La solitudine lasciata dall’aver vissuto l’isolamento del lockdown si fa ancora sentire. Come dimostrato da Paolo Gentinella nel suo Una notte a Bologna. Che non vuole essere un film sul Covid-19, ma sulla straniante sensazione di scoprirsi in una città deserta, senza possibilità di relazionarsi all’altro. Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche in Luca Zambianchi, giovane autore che si apprestava a novembre 2020 a presentare finalmente in sala il suo primo lungometraggio e che, con la chiusura dei cinema imposta dall’acuirsi dei contagi nel Paese, è stato costretto ad annullare La sera della prima. 

Nella selezione si percepisce un gran desiderio di ripresa e riscatto. Come succede al rapper Layz, pronto con le sue barre a trovare il suo spazio dopo aver subito innumerevoli soprusi. Ci racconta tutto in Lazzaro, di Agnese Dallagata e Daniel Mercatali, videoclip del suo ultimo singolo, fortemente condizionato dal suo passato. 

Di riscoperta del proprio passato dimenticato parla C’erano due ragazzi. Due partigiani di Matteo Macaluso, con il regista emiliano-romagnolo che si prende la responsabilità di far riemergere un fatto realmente accaduto durante la II Guerra Mondiale per invitare il pubblico a non dimenticare gli sforzi per la libertà compiuti durante la Resistenza.

La voglia di districarsi in un mondo basato sempre più sull’apparire e sul nascondere il proprio essere e i propri sentimenti sono alla base dei tre cortometraggi proposti da Alessandro Valbonesi e la sua ormai consolidata crew: La seduta spiritica, Ridens e Onlife. Storie di vite iperconnesse, di persone così abituate a nascondere se stessi da diventare quasi dei fantasmi e di risate obbligatorie per non essere relegati ai margini della società. 

Ancora centrale, anche nelle storie raccontate nella sezione emiliano-romagnola, è la questione delle migrazioni. È il caso di un progetto con un interessante percorso produttivo come Capitan Didier. Nato dal contest Una storia per Emergency, promosso dall’ONG internazionale proprio per dare voce a nuove storie di immigrazione e sostenuto a livello produttivo quest’anno da Groenlandia e Rai Cinema, la giovanissima sceneggiatrice Roberta Palmieri affida a Margherita Ferri (tra i registi della serie Netflix di successo Zero, oltre che anche già autrice di importanti cortometraggi e di un lungo, sempre a tematica sociale) la storia del piccolo Didier che ha un sogno: costruire una barca tutta sua, fatta dei cartoni di pizza del ristorante della Signora Franca. 

Ma Cortoinloco 2021 segna anche il ritorno al cortometraggio di uno degli autori più apprezzati e premiati del nostro cinema: Giorgio Diritti, che con il suo Zombie parte dal semplice stratagemma di un costume di Halloween per indagare sulla complessità del genere umano.
Impegno civile. Memoria storica e riappropriazione del proprio passato. Identità culturale e accettazione di noi stessi e dell’altro. Il Cinema emiliano-romagnolo ancora una volta baluardo della volontà di narrare ciò che siamo attraverso i propri film.