Presentato oggi in Concorso, il film sulla danza di Fruit Chan, è un lavoro spontaneo e genuino, più rappresentativo di molti altri.
di Gianluca Guzzo
Se è vero che la danza è una tra le più profonde espressioni artistiche, cosa dovremmo aspettarci quando arriva su grande schermo? Molto probabilmente un'altra cosa, esattamente come il lavoro presentato oggi a Macao dal regista Fruit Chan, così diverso che potrebbe deludere le alte aspettative di qualche suo fan.
Ma in realtà Shining Moment, in Concorso al Festival di Macao, è un concentrato di genuinità, libertà e freschezza che rendono il film sulla danza di Fruit Chan, più rappresentativo di molti altri, e in questo senso ben compete con il film d'apertura Polina, danser sa vie, evidentemente incapace di sfruttare a pieno le potenzialità e le grandi doti del maestro Angelin Preljoçaj co-regista del film.
"Shy" Moment. Durante le audizioni per accedere alla classe di latino americano, i bambini intervistati non riescono a rispondere con chiarezza circa le motivazioni che li hanno mossi a iscriversi a un corso di danza, ma dall'espressione dei loro innocenti volti e l'abile mano di Fruit Chan, ben si capisce invece come ognuno di loro tende (consapevole) a nascondere le vere motivazioni al fine di proteggere la propria integrità, i genitori e la propria natura. Shining Moment vuole essere un film spontaneo, che senza troppe pretese, riesce a regalare qualche momento emozionante e a tratti divertente.