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I Lumière e Méliès sono i veri padri del 3D?

Un po' per caso e un po' per scommessa, furono proprio i tre grandi maestri del cinema a gettare le basi del cinema in 3D.
di Giancarlo Zappoli

In foto i fratelli Lumière, tra i protagonisti dell'operazione che vedrà in programma su SKY oltre 20 film che hanno fatto la storia del 3D.
martedì 27 settembre 2016 - Televisione

Siamo agli inizi del secolo scorso e i fratelli Lumière hanno inventato il cinematografo. La famosa sera della prima proiezione assoluta al Grand Café sul Boulevard des Capucines a Parigi del 28 dicembre 1895 è presente un prestigiatore e illusionista che si dilettava anche di magia. Era Georges Méliès il quale intuìsce subito le potenzialità del mezzo non solo per la riproduzione della realtà ma soprattutto come veicolo per incursioni nel mondo del fantastico. Méliès si fa costruire una copia della macchina da presa dei Lumière e inizia a girare fino a tre film al giorno (ricordiamo che la durata massima all'inizio si aggirava attorno al minuto) e non solo dirige ma recita e scatena la sua fantasia in maniera spesso poetica.

Sono oltre 20 i film scelti da SKY per raccontare dall'8 al 16 ottobre - attraverso uno speciale canale tematico - la storia del cinema in 3D dei visionari e sperimentatori che in oltre 100 anni di storia hanno utilizzato il linguaggio narrativo e la tecnologia 3D per finalità cinematografiche differenti. Tra questi: Viaggio nel cinema in 3D (presentato alla 73. Mostra di Venezia), Il delitto perfetto, La piccola bottega degli orrori, Baciami Kate!, La maschera di cera, Amytiville, Il mostro della laguna nera, Terrore alla tredicesima ora e Top Gun.
Giancarlo Zappoli

Alcune delle opere di Méliès sono giunte fino a noi consentendoci di verificare come, con la tecnologia dell'epoca sia comunque riuscito a realizzare dei brevi capolavori di inventività. Non solo: per alcuni di essi si procedeva con il colorare manualmente fotogramma per fotogramma.


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In foto una scena di L'arrivo di un treno alla stazione di Ciotat.
In foto una scena di Il viaggio nella luna.
In foto una scena di Il viaggio nella luna.

Serge Bromberg, presidente della Lobster Film, nel 2007 si occupa del restauro di un film di Méliès realizzato nel 1903. Cercando un frammento di pellicola che manca alla copia su cui sta lavorando scopre che in realtà Méliès aveva realizzato due copie del film, con due punti di vista diversi girati contemporaneamente con due macchine da presa. La ragione? Non avendo guadagnato nulla da uno dei suoi film più originali, Il viaggio nella Luna, pensò di entrare anche sul mercato statunitense. Non essendo però possibile duplicare la pellicola decise di girare nello stesso tempo anche la copia per gli Usa. Senza saperlo aveva realizzato il primo film in 3D. Oggi è bastato affiancare le due immagini e la visione stereoscopica ha avuto luogo.

Ma l'effetto della prima proiezione si protrae anche per uno dei due fratelli che inventarono il cinema. Louis Lumière rimane infatti colpito dalla reazione del pubblico dinanzi al film L'arrivo di un treno alla stazione di Ciotat. Gli spettatori infatti si scansano spaventati quasi che la locomotiva fosse vera e potesse investirli.
Giancarlo Zappoli

Nel 1935 Louis non ha dimenticato quella scena e, da instancabile sperimentatore qual è, vuole tentare di riproporla in 3D. Lo fa dedicando un'immagine con un colore giallo a un occhio e con il colore blu all'altro. Occorreranno poi degli occhiali speciali per filtrare questa visione nonché un proiettore speciale che lo stesso Lumière costruisce. La proiezione avverrà il 25 febbraio 1935 per il pubblico selezionato di un'accademia scientifica. Saranno, ad oggi, i primi ed unici spettatori.


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