Titolo originale | House of Wax |
Anno | 1953 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 88 minuti |
Regia di | André De Toth |
Attori | Vincent Price, Phyllis Kirk, Charles Bronson, Frank Lovejoy, Carolyn Jones, Paul Picerni Roy Roberts, Angela Clarke, Paul Cavanagh, Dabbs Greer. |
Tag | Da vedere 1953 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,33 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 ottobre 2016
È la stessa storia del film precedente (1933). Uno dei proprietari dà fuoco al museo delle maschere di cera per riscuotere l'assicurazione.
CONSIGLIATO SÌ
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Il professor Henry Jarrods è uno scultore di statue di cera che ha creato un museo che è però scarsamente visitato perché propone solo personaggi storici. Il suo finanziatore vorrebbe che ricostruisse scene che dessero al pubblico la sensazione di rivivere fatti criminosi accaduti nel passato più meno recente. Appicca così un incendio al museo per incassare il premio assicurativo mettendo a repentaglio la vita di Jarrods che viene creduto morto. Di lì a non molto però una persona dal volto sfigurato si aggira per la città commettendo crimini. Jarrods fa anche la sua comparsa pubblica su una sedia a rotelle e con le mani apparentemente inutilizzabili per le ustioni.
Remake di un film del 1933 questo cult diretto da André de Toth è stato il campione del box office americano nel 1953 grazie anche a uno straordinario utilizzo del 3D unito al suono stereofonico. De Toth, che a causa della perdita di un occhio, non poteva apprezzare la visione tridimensionale, riesce a portare sullo schermo immagini che sanno come impressionare il pubblico dell'epoca. Ciò avviene anche grazie a un Vincent Price che inizia a cimentarsi con un ruolo di nobile e profonda ambiguità che lo vedrà incarnare successivamente numerosi personaggi del cinema horror fino ad essere omaggiato da Tim Burton in Edward Mani di forbice. Il clima di suspense (rimane nell'antologia del cinema e verrà in più occasioni imitato il pedinamento della giovane fanciulla per le vie e i vicoli notturni) trova un suo stemperamento in alcune situazioni in cui domina l'ironia.
L'unica stonatura (necessaria però per l'effetto a cui dava origine nel 3D) è quella dell'imbonitore che cerca di attirare visitatori al rinnovato Museo delle cere utilizzando delle palline da ping pong legate con elastici che, ovviamente, vengono più volte lanciate in direzione degli spettatori che si trovano nella sala cinematografica.
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Il professore Henry Jarod è un artista della cera, in grado di modellare il materiale realizzando vere e proprie statue di cera talmente reali che sembrano vere. Purtroppo gli affari non vanno tanto bene, ed il socio interessato più all'aspetto economico che all'arte, vuole uscirne da questa società e contrariato dal rifiuto di Jarod decide di dare a fuoco a tutte le opere [...] Vai alla recensione »
Remake dell'omonimo film del'33.Tipico esempio di horror anni'50,in bilico tra grottesco,humor e qualche allegro tocco sadico.Sempre ottimo Price.Originariamente concepito in 3D.Già nerboruto allora,il 32 Charles Bronson(ancora Buchinsky),in una delle sue prime apparizioni,è il sordomuto Igor.Citato da Bava in "Gli orrori del Castello di Normiberga"