Advertisement
Cappella Sistina? No, Dio è al cinema!

Dall'aldilà, il maestro Michelangelo Buonarroti si confessa con Jesus Christ: 'Che razza di mondo è diventato mai questo?' Vai all'articolo
di Michelangelo Buonarroti

Benoît Poelvoorde Altri nomi: (Bernard Frédéric / Benoit Poelvoorde ) (59 anni) 22 settembre 1964, Namur (Belgio) - Vergine. Interpreta Dio nel film di Jaco Van Dormael Dio esiste e vive a Bruxelles.

lunedì 21 dicembre 2015 - Focus

Confesso che quassù, dove sono da quasi quattro secoli e mezzo, non ho perso il vizio di arrabbiarmi. Feci troppo esercizio in questo senso, con Giulio II, che metteva il naso dovunque mentre lavoravo alla Cappella Sistina. La scusa era "io ti pago, ne ho tutto il diritto." Arrivavamo a metterci le mani addosso, in realtà lui le metteva a me, era il Papa, non potevo permettermi. Ma quante volte lo avrei fatto. Adesso torno ad arrabbiarmi per questa storia, chiamata "film", dove si dice che Dio vive a Bruxelles. E fin qui posso accettare la licenza: le licenze, quelle serie, dell'arte vera, le ho inventate io. Ma non posso accettare il carattere, chiamiamolo così, e l'estetica di quel soggetto.
Dopo la fatica che avevo fatto per crearlo, sì, la parola è quella, perché mi erano state date l'ispirazione e la grazia per "creare" Dio. Dio creato da un umano, sembra un paradosso, ma è così, lo sanno tutti. È nella storia: lui Dio, che tende la mano verso Adamo, ma i loro indici non si toccano, perché la perfezione divina non è raggiungibile dall'umano. Dopo tanta applicazione, e dopo quell'opera, forse la più bella magia dell'arte del mondo... arriva qualcuno che mostra un Dio cialtrone e brutto, volgare, che si diverte a maltrattare le sue creature, che ride continuamente, meno umano degli umani stessi. E sempre a giocare con quegli apparecchi... computer. La ritengo un'offesa anzi un oltraggio a Dio, quello vero. Soprattutto a me, che l'ho rappresentato.
Ho manifestato quassù il mio sconcerto e mi è stato dato un referente, uno che fa parte del cosiddetto cast di quel film: il figlio di quel Dio, che poi sarebbe quello che si è fatto mettere in croce per noi. Lui, disponibile, mi ha detto subito che poteva comprendere il mio risentimento.

J.C: "Del resto, guarda come ha sistemato me: una statuina su un armadio, dal quale scendo solo per parlare con mia sorella."
M: "Tua sorella?" Gli ho chiesto "Che sorella?"
J.C: "Già, perché devi sapere che gli autori hanno dato al Dio di Bruxelles due figli, un maschio e una femmina. L'hai visto il film..."
M: "Ma... è una bestemmia."
J.C: "Ma no, è fantasia. Vedila così, Mickey."
M: "Come mi hai chiamato, Mickey?
J.C: "Sì, per abituarti al cinema. Io sono stato chiamato J.C., che sarebbero le iniziali di Jesus Christ. Lingua d'Albione."
Ero frastornato. Pensavo al Gesù, quello vero, quello mio. A come lo avevo trattato nelle mie opere.
J.C: "Stai pensando a come mi hai trattato nelle tue opere."
Un po' mi spaventai, aveva delle doti quel J.C.
J.C: "Ti dico che mi hai trattato molto bene, un onore per me. Anche se nella tua pietà Rondanini mi hai solo abbozzato, non hai compiuto l'opera."
M: "L'ho compiuta invece. Sapevo che in futuro sarebbe stata inventata l'arte che chiamate concettuale, e che sarebbe stata inventata la fotografia, bisognava sorpassare la realtà. Non sono mica Michelangelo per niente."
J.C: "Torniamo al film. Mickey, io dovrei essere il primo ad arrabbiarmi, per come sono trattato. Invece non drammatizzo. Capisco anche che gli autori volessero essere originali, volessero colpire, provocare. Ma soprattutto volessero divertire. Ecco, divertire, senza tante pretese. È il cinema amico mio. E posso dirlo con cognizione di causa, nei film mi hanno messo centinaia di volte e sai in quante occasioni avrei potuto arrabbiarmi? Una volta mi hanno fatto avere dei figli dalla Maddalena, un'altra ero un marxista-leninista..."
M: "Il cinema..."
J.C: "Hanno voluto immaginare un deterrente al Dio classico, il tuo, Mickey, uno che ti incendia l'Egitto, uccide i primogeniti che non c'entrano niente, annega nel Mar Rosso soldati che obbediscono a un ordine, e così via... questo mio padre del film ti fa dei dispetti: non passerai la vita col grande amore; la tartina cade sempre dalla parte con la marmellata; al supermercato la fila vicina è sempre più veloce della tua; il telefono squilla appena ti sei adagiato nella vasca da bagno. Il tuo mi sembra proprio un Dio cattivo, il mio è solo un burlone sgradevole. Gli hanno dato anche una moglie, l'hai vista, quella signora maltrattata e dipendente, che subisce, che passa l'aspirapolvere e ricama tutto il giorno, anche se rimugina una voglia repressa e in attesa di ribellarsi."
M: "J.C., non ho voglia di dibattiti teologici con te. Comunque il mio Dio ha poi inviato te, buono e buonista e rivedere le cose. A smussare, magari correggere, ti ha mandato quando era il tuo momento... era una questione di epoche."
J.C: "Dai Mickey, cerca di capire il messaggio del film, I momenti belli nella vita di tutti, salvo qualche privilegiato, ed è un'altra ingiustizia, sono pochi. È un dato di fatto. Quante volte uno impreca contro dio. Mia sorella, Ea, hai visto, si ribella, cerca di fare qualcosa contro quel papà. Manda quegli sms che rivelano la data di morte di ciascun essere umano.
M: "Cosa manda?"
J.C: "Sms, sono quei messaggini nei display."
M: "In che cosa?"
J.C: "Il display è quel piccolo spazio luminoso nel telefono sul quale puoi leggere... e non chiedermi cos'è il telefono... riconosci che quella della data di morte di ciascun umano è una trovata, mette in difficoltà il cattivone, gli toglie potere. Sono tutte belle metafore...e poi quei cinque nuovi apostoli, che completano i dodici che non bastano più."
M: "Sì, i nuovi, ficcati in mezzo agli altri. Il mio amico - lo siamo diventati qui - Leonardo li ha visti. È furibondo."
J.C: "Ma non deve, spiegherai anche a lui che il cinema non è una cosa seria. È roba leggera, scherzosa, può raccontare tutto proprio perché non viene preso sul serio. Non ha la per la profondità delle arti nobili, come le tue. Il sentimento di un film resiste mezza giornata, poi evapora. La tua Creazione di Adamo lassù nella Cappella dura da cinque secoli e durerà per sempre. Certo per qualche giorno, se il film ha qualità e diverte, il popolo va a vederlo. E... non ti offendere Mickey, ma in questi giorni, sono di più quelli che entrano nei cinema che quelli che entrano nella Sistina."
Lo vidi un po' stanco.
J.C: "Sai Mickey, non sono più abituato ai discorsi e alle parabole. Adesso torno sul mio piedistallo. Tieni presente: evasione, semplice evasione. Non trovi divertente anche la trovata di Dio che esce dal suo covo per ritrovare la figlia ribelle?"
M: "Sì, l'ho notato, e quando entra nella vita della gente non viene riconosciuto, si prende un sacco di botte e poi finisce in quel paese lontano, a riparare quelle macchine."
J.C: "Si chiamano lavatrici, il paese è l' Uzbekistan ... vedi Mickey che cominci a capire?... Avrai notato anche che ogni nuovo apostolo è portatore di una musica suggestiva e felice e che alla fine, quando gli umani non moriranno, almeno per il momento, il cielo si riempie dei ricami colorati della moglie. Anche lei ha avuto la sua rivincita. Te lo dico ancora Mickey, è il cinema."
Credo di essermi preso un po' di tempo. E mi è parso anche di annuire, mi è parso. M: "Certo, J.C. che sai trovare gli argomenti, sai convincere."
J.C: "Sì, è notorio."
M: "Riesci a convincere persino me, una delle teste più dure del Rinascimento." J.C: "Solo... del Rinascimento?"
Era sull'armadio, si rimise sul piedestallo e mi sorrise.
J.C: "Mickey, fra qualche tempo chi ricorderà di quel Jaco Van Dormael, l'autore? E chi ricorderà Michelangelo Buonarroti. Mi sono spiegato?"
Concluse con un cenno di saluto della mano.
J.C: "Il cinema non è la Sistina."
Sentii che dovevo dargli soddisfazione:
M: "No, non lo è."


1475-1564

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati