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I cento anni di Sinatra

ONDA&FUORIONDA di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

In foto una scena di Sacro e profano con Frank Sinatra e Gina Lollobrigida.
Frank Sinatra (Francis Albert Sinatra) 12 dicembre 1915, Hoboken (New Jersey - USA) - 14 Maggio 1998, Los Angeles (California - USA). Interpreta Il capitano Tom Reynolds nel film di John Sturges Sacro e profano.

domenica 31 maggio 2015 - Focus

Il 2015 è certamente l'anno delle ricorrenze centenarie. Nomi molto importanti, decisivi, gente, e marchi che hanno fatto la storia, che ci hanno lasciato qualità, eredità, e abitudini: mi riferisco in questo senso ai cento anni della bottiglia della Coca Cola, della quale ho scritto qualche settimana fa. Altri "centenari" di cui mi sono occupato sono Orson Welles e Mario Monicelli. Un altro, che qualcosa ha lasciato e che avrebbe un secolo è Frank Sinatra. Trattasi di personaggio talmente "vasto", per arte, costume, incidenza e molto altro, che si può solo, in questo spazio, raccontare per sintesi e didascalie. Per cominciare "the voice": è un termine, un concetto e anche una realtà che nessuno discute. La corrente d'opinione dice che Sinatra è la voce della musica leggera del Novecento. Ma è solo un inizio, è quella che si dice la punta dell'iceberg. Una volta Ronald Reagan, da presidente, ex attore, disse "tutti noi siamo mortali, Sinatra ha provato ad essere eterno". In quell'eternità in quell'assoluto, ci stava la vita di Sinatra, quella artistica, quella privata e quella pubblica. Se dici "privato" e ricorri a una sintesi immediata, il lemma è "donne".

Frank ne ha sedotte più di chiunque altro. Secondo una di quelle statistiche squisitamente americane, le partner, chiamiamole così, del cantante sarebbero state millequattrocento. Fra queste alcune delle donne più belle del cinema, e del mondo.
Quasi tutte le attrici della sua generazione e molte delle generazioni più giovani sono passate nel suo letto. La mappatura è abbastanza semplice: è più facile compilare la lista di quelle che non ci sono passate. Una, è notorio, ed è diventata una piccola leggenda al contrario, sarebbe Virna Lisi, che resistette al grande seduttore. Ma non è solo un fatto di classifiche, ci sono testimonianze dirette e probanti. Una per tutte di Ava Gardner, che fu moglie di Sinatra e che era quasi la sua omologa femminile in fatto di seduzioni. Una volta le chiesero qual'era il segreto del fascino di Sinatra. Disse: "ha un pene che pesa più di del resto del suo corpo".

Arte
Poi c'è l'arte. È vero che la sua voce era un unicum, una chimica di dolcezza e di graffio che suonava irresistibile e che gli permise di essere trasversale per decenni, resistendo a mode e a generi che stagione dopo stagione si proponevano, e prevalevano, come il rock, ricorrendo a un solo esempio. Sinatra continuava a vestire elegante, di scuro e a esprimersi nella sua staticità mentre Presley, in jeans, scardinava tutto il resto, meno Sinatra, appunto.
La sua storia comincia nel 1942 quando Frank tenne un concerto al teatro Paramount di New York, e fu lì che le sue fans, quelle ragazzine coi calzini corti, innescarono la sua leggenda. Alcune persino svennero e fu l'occasione per un altro soprannome, "Swoonatra", da swoon, svenire.

Il cinema. Nel film Il denaro non è tutto, del 1943, una ragazzina sente suonare alla porta. Apre e c'è un giovane di spalle. Si gira e dice "Mi chiamo Frank Sinatra". Fu l'inizio di una carriera composita. Memorabili sono i musical della Metro, dove, naturalmente cantava e, ballando, riusciva persino a tener (quasi) testa a Gene Kelly. Ma Sinatra voleva di più, voleva tutto anche dal cinema. E voleva un Oscar, che gli venne attribuito, come non protagonista, nel ruolo, drammatico, del soldato ribelle in Da qui all'eternità. Fu un premio chiacchierato, si disse che si trattava di un Oscar forzato dall'intervento di un certo boss che sapeva come convincere la gente. La tesi viene accreditata anche da Coppola nel suo primo Il padrino, attraverso personaggi fittizi naturalmente. Grazie al talento, alla personalità e alle amicizie, Sinatra divenne uno degli uomini più importanti e potenti d'America. Essendo un soggetto politicamente prezioso - poteva spostare milioni di voti - fu sempre corteggiato dai candidati alla presidenza. Un Sinatra giovanissimo attirò l'attenzione persino del plurinominato Franklin Delano Roosevelt, erano i primi anni quaranta. Successivamente fu al fianco dei contemporanei John Kennedy - al quale fece un bel favore presentandogli Marilyn Monroe - poi di Nixon e di Reagan.
Che la sua voce sia immutabile ed eterna lo si rileva dai punti vendita di tutto il mondo, dove c'è sempre una sezione coi cd di Sinatra, che continuano ad avere mercato, lo stesso di sempre. È morto nel 1998, a 83 anni. Ma di fatto è immortale, dunque aveva ragione Reagan.

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