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BOLOGNA, 29 MAG - Riccardo Muti ha denunciato i
continui tagli della politica italiana nei confronti della
cultura e del mondo musicale: "È inutile - ha detto il maestro
ieri sera al Bologna Festival per un concerto di beneficenza -
che i Conservatori continuino a sfornare ogni anno centinaia di
musicisti se poi non si creano nuove orchestre e non si fa nulla
per evitare la chiusura di quelle esistenti". Una denuncia
forte, fatta in un luogo simbolo per Bologna, quell'Auditorium
Manzoni dove nel 2013 l'Orchestra Mozart di Claudio Abbado tenne
il suo ultimo concerto e venne poi lasciata morire. "Un dialogo
tra muti e sordi", ha scherzato (ma neanche tanto) il maestro.
Riccardo Muti ha anche ricordato l'incontro pomeridiano, alla
prova generale, con circa 800 tra bambini e ragazzi, ai quali ha
mostrato e spiegato l'orchestra e la musica, coi quali ha
dialogato invitandone uno sul podio e un'altra a suonare l'arpa.
Certo, il maestro si è schierato anche contro gli eventi,
dimenticando che la serata, della quale è stato acclamato
protagonista, è stata per il capoluogo emiliano un vero e
proprio evento. Non fosse altro perché un suo concerto a Bologna
non si ascoltava dal 2004, e al Bologna Festival dal 1991, o per
il pubblico di 'presenzialisti' che solitamente non si vedono ai
"normali" concerti del Bologna Festival e neppure a quelli
dell'Orchestra del Teatro Comunale o di Musica Insieme. Evento
che ha contribuito alla causa dell'Airc (Associazione Italiana
per la Ricerca sul Cancro) cui la serata era dedicata. Riccardo
Muti è tornato ieri sera nella città dove si esibì giovanissimo
(come lui stesso ha ricordato) al Comunale e dove conserva
ancora molti amici musicisti. Lo ha fatto portando la sua
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e un programma aperto dalla
Ouverture "nello stile italiano" Op. 17 di Franz Schubert e
dalla celeberrima Sinfonia "Haffner" di Mozart e proseguito,
nella seconda parte, con brani sinfonici dai "Vespri Siciliani"
di Giuseppe Verdi, la Sinfonia e i ballabili dal III atto. La
Vienna di fine Settecento contrapposta alla Parigi di un secolo
dopo: Verdi scrisse infatti il suo "grand'opera" per il pubblico
della capitale francese che tanto amava il balletto all'interno
delle opere. Riccardo Muti è considerato ormai da tempo uno dei
più autorevoli interpreti di questi autori e il pubblico lo ha
premiato con lunghissime ovazioni e lancio di coriandoli. Al
termine, come bis, la Sinfonia dal Nabucco. (ANSA).
(ANSA)