Che cosa è Il cinema in movimento? Una rubrica dedicata alle trasformazioni del cinema nell'epoca dei new media e alle riflessioni che si possono trarre dalle novità in atto.

Uno degli elementi che meglio chiariscono il potere aggregante della sala in epoca di nuove tecnologie è la crescente distribuzione di film celebri della storia del cinema, da programmare per un breve periodo di tempo. Nei prossimi giorni si potrà per esempio assistere alle riedizione di E.T. - L'extraterrestre, ma di recente è stato il turno di Le iene, Ritorno al futuro, Blues Brothers e così via. Spesso questi titoli vengono proiettati per una sola giornata, spesso fanno parte di una filmografia attuale ma non appartenente alla produzione corrente, e sempre devono avere la caratteristica di cult movies, per quanto il termine negli anni abbia perso spessore, ormai trasformato in aggettivo pubblicitario. Detto questo però - e ricordando che tra tante versioni non integrali e discutibili, esistono anche operazioni storiografiche attente, come è stato per C'era una volta in America - va approfondito il senso profondo di questa novità.

Non è un caso, probabilmente, che - a fianco di questi film - si facciano sempre più strada eventi musicali, riprese di concerti o vere e proprie dirette, come quelle della lirica. L'idea è che al cinema, luogo del riproducibile e del recuperabile per eccellenza ("ho tempo per vedere il film che mi interessa, anche se lo perdo oggi, o nel primo weekend, o nei primi giorni"), si invertano i termini. Il film va visto qui e ora, senza procrastinare, insieme ad altri appassionati di quel titolo specifico, secondo pratiche e comportamenti che fondono logica dell'evento e prassi del fandom. Il richiamo, o la promessa comunicativa, non risiedono certo nell'unicità del film in sé: E.T. è ampiamente reperibile in varie forme e su vari supporti. Evidentemente a contare è la forma sociale e aggregativa del consumo collettivo in forma di evento. Ciò conferma come la ritualità della sala continui a rappresentare una sorta di nobilitazione passionale, e di valore aggiunto all'esperienza cinematografica, parola chiave per intendere i processi in atto. Se da una parte, la film experience si trasferisce lontano dalla sala, grazie al web e alle altre tecnologie, contemporaneamente la disponibilità del titolo non rivaleggia con il grande schermo, almeno nei casi in cui, appunto, sia l'esperienza a farla da padrone e non la mera visione dell'opera.

In periodi nei quali si parla molto di multiprogrammazione, e in taluni casi si trema di fronte alla prospettiva di multiplex impegnati a proiettare a raffica partite di calcio o concerti rock, ciò che sta avvenendo appare invece promettente. Ancora una volta, la storia del cinema, sia pure recente, mostra una vitalità insperata e l'integrazione del cinema e dei media correlati non sembra più una chimera.