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I giochi d'estate di Rolando Colla

Fuori concorso a Venezia il film del regista italo-svizzero.
di Giovanni Bogani

Alessia Barela e Antonio Merone al photocall di Giochi d'estate.
Antonio Merone 1966, Napoli (Italia). Interpreta Vincenzo nel film di Rolando Colla Giochi d'estate.

giovedì 1 settembre 2011 - Incontri

È stato presentato fuori concorso, oggi a Venezia, Summer Games. Giochi d’estate. Quello di un gruppo di ragazzini, nella campagna toscana, in Maremma. Giochi che fanno presto a diventare proibiti. E soprattutto, violenti. Ma più quelli dei genitori, che quelli dei bambini. Ad orchestrare tutto quanto un regista italo-svizzero, Rolando Colla. E il film è una coproduzione italo-svizzera, con la Classic di Amedeo Pagani, la tv svizzera ed Eurrimages.
Nato a Sciaffusa, da genitori italiani, 53 anni fa, Rolando Colla ha scelto, come set del suo film, Marina di Grosseto, Follonica, Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Orbetello, Porto Santo Stefano e l’Argentario.

Perché ha scelto la Maremma, per raccontare una storia molto cruda, molto forte come quella del suo film?
Avevo visto un libro di fotografie in bianco e nero, scattate da un fotografo boemo, Jan Jedlicka. In quelle foto ho intuito che c’era un paesaggio primordiale, selvaggio, tra le pinete e le dune di sabbia.

E c’era davvero questo ambiente?
Sì! Ho visto quei tronchi sradicati, bianchi, sulla spiaggia, ho visto un paesaggio arcaico che era uno sfondo perfetto alla storia che volevo raccontare.

Il film ha avuto una lunga preparazione?
Sì; abbiamo fatto un mese di prove in teatro. Addirittura, ho mandato in giro gli attori con i vestiti di scena, quelli di una coppia proletaria, al McDonald’s o in altri luoghi, e li ho filmati in mezzo alla gente.

Ha lavorato anche sullo stile visuale. Le prime inquadrature sono molto semplici, e via via divengono più complesse.
Volevo che il film avesse un suo sviluppo, insieme ai personaggi. Cercavamo una progressione della storia, ma anche delle immagini: dalle inquadrature fisse si passa a dei piani sequenza molto elaborati.

Come ha scelto gli attori?
Nel ruolo del padre di Nic, un padre violento, che vuole approfittare delle vacanze per cercare di riconquistare la moglie, ho scelto Antonio Merone, un attore con cui collaboro da tempo. L’anno scorso si è fatto conoscere con Un altro pianeta di Tummolini, e tutti hanno capito quando sia straordinariamente bravo. Per il mio film, era perfetto e già lo sapevo.

La moglie è Alessia Barela. Aveva già lavorato con lei?
No, non la conoscevo prima, ma ho capito che poteva incarnare tutte le contraddizioni che animano il suo personaggio. È una donna bella, che non sa se rimanere con il suo uomo o andarsene. Da una parte vuole essergli vicino, dall’altra ha bisogno della sua vita.

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